I «cerotti miracolosi» ai terremotati e l’imbarazzo della Protezione Civile

13/01/2017 di Redazione

Un volantino – recapitato agli sfollati del sisma in centro Italia – sarebbe stato distribuito durante il pranzo all’interno delle strutture alberghiere che si occupano di accogliere i terremotati. All’interno un invito lanciato dalla Keshe foundation che sponsorizza i cosiddetti cerotti antidolore, e invita tutti gli ospiti ai convegno nelle sale di due alberghi della costiera adriatica. Una mossa che ha sollevato polemiche e che ha portato a una precisazione da parte della Protezione Civile.

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COSA OFFRE LA KESHE FOUNDATION?

La Keshe Foundation non fa parte delle associazioni autorizzate dalla Protezione Civile. Il sito Butac, che racconta il caso del volantino, ha descritto l’attività della associazione:

Chi ci crede ci crede fino in fondo, i prodotti main level da poter testare sono dei nulla che funzionano sfruttando l’effetto placebo (vi ricorda qualche cosa?), allevia dolore, ritrova il tuo centro, fuffa, senza nessuna valenza scientifica, stai facendo qualcosa per te stesso, ti auto convinci che faccia effetto, e ti senti meglio.
È solo quando ti tocca di pagare le cifre più alte (a cui pochissimi evidentemente arrivano) che ti arriva la vera fregatura. Sono anni che questa gente fabbrica macchine che creano energia dal nulla. Ne hanno fatte di ogni tipo e colore. Eppure non leggiamo sui giornali di Paesi che si disconnettono dalla rete elettrica, nessuno di affidabile racconta di questa straordinaria invenzione, come mai? Anni che questi producono le macchine e le vendono (o lasciano che le costruiscano gli stessi seguaci) e nessuno ne ha mai mostrata una a un vero scienziato riconosciuto dalla comunità internazionale.

IL VOLANTINO DELLA KESHE FOUNDATION E LE SCUSE DELLA PROTEZIONE CIVILE

Anche Repubblica si è accorta del caso del volantino e dopo la notizia riportata sul suo quotidiano il direttore della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha avviato una indagine interna che si è conclusa con una serie di mail di chiarimento e di pubbliche scuse.

 Oggi, dunque, la Protezione Civile ha scritto due mail: una alla Khese foundation per informarla che provveda autonomamente alla sua iniziativa. Una seconda alle strutture alberghiere – e attraverso di loro agli sfollati – per precisare quanto accaduto. E per le “scuse”. Ecco il testo: “L’inoltro da parte di questa struttura della locandina dell’evento non voleva essere un avallo da parte del Dipartimento della Protezione Civile. Pertanto, si comunica che l’iniziativa non si svolgerà all’interno delle strutture alberghiere che ospitano i cittadini sfollati a seguito dei recenti eventi sismici del centro Italia. Vi chiediamo di poter diffondere alla popolazione ospitata questa stessa comunicazione insieme alle nostre scuse per l’equivoco creato”.

Tutto sembra partito da un equivoco. Secondo quanto ricostruito da Repubblica una mail è stata inoltrata dal responsabile dell’Ufficio rapporti istituzionali della Protezione Civile, Lorenzo Alessandrini alle 250 strutture convenzionate. In calce la richiesta: “Ci è stato richiesto di favorire la massima diffusione di questa iniziativa presso gli ospiti delle strutture”. Non è bene chiaro da chi sia partita la richiesta ma la Keshe foundation avrebbe ringraziato sulla propria pagina Facebook il dottor Alessandrini.

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