Carabiniere ammalato per lo stress chiede i danni allo Stato. E il Tar gli dà ragione

30/12/2016 di Redazione

Si ammala per lo stress e chiede i danni allo Stato. Il Tar gli dà ragione. È la storia di un carabiniere dal 1990 al 2008 in servizio in una stazione dell’Alta Murgia, in Puglia, in una zona ad alta incidenza di criminalità. Il militare ha avviato una causa di servizio per il riconoscimento della malattia professionale sostenendo di essersi ammalato di gastrite, polipi alla colecisti e di una forma di cardiopatia per «lo stress, gli strapazzi psicofisici di vario genere, i disordini alimentari, connessi alla sua lunga e gravosa prestazione di lavoro».

 

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CARABINIERE AMMALATO PER LO STRESS CHIEDE I DANNI ALLO STATO

Il Comitato per la verifica della cause di servizio gli aveva inizialmente dato torto. Ora, per ordine dei giudici del Tribunale Amministrativo Regionale, il Comitato dovrà verificare nuovamente la richiesta del militare. Ne parla oggi Gabriella De Matteis su Repubblica Bari:

Dal 1990 e sino al 2008 il militare è stato in servizio in una stazione dell’Alta Murgia, una zona, ha spiegato nel ricorso, «connotata da alta incidenza di criminalità». «Quasi giornalmente – ha aggiunto – è stato coinvolto in delicate operazioni di repressione della delinquenza locale». E’ stato vittima di aggressioni fisiche che lo hanno portato anche al pronto soccorso. Un lavoro faticoso che, in sostanza, lo avrebbe fatto ammalare. Per documentare la sua richiesta, il militare ha esibito anche il parere della Commissione medica ospedaliera.
Di opinione contraria il Comitato di verifica per le cause di servizio, secondo cui, invece, i compiti, attribuiti al carabiniere, «non comportano notevoli disagi di carattere ambientale e stressogeno». Analizzando i disturbi che il militare lamenta, l’organismo spiega, ad esempio, come la cardiopatia non può essere stata causata dal lavoro perchè lo stress non era tale «da ingenerare notevoli tensioni emotive e conseguenza insorgenza di stati ipetensivi». Più o meno stesso discorso per la gastrite e i polipi, riconducili, secondo il Comitato, ad una «predisposizione costituzionale».

Il tar contesta la decisione del Comitato perché non sarebbe stata adeguatamente motivata. Secondo i giudici si sarebbe dovuto tener contro di un certificato medico depositato sette anni fa. Riporta ancora De Matteis su Repubblica Bari:

Nel 2009, durante un’operazione per la cattura di un pregiudicato, il militare è stato colpito con calci e pugni e minacciato con una siringa infetta. Al pronto soccorso, i medici hanno diagnosticato al carabiniere uno «stato di agitazione psicomotoria, crisi ipertensiva e una ferita lacero contusa alla gamba destra».

I ministri della Difesa e dell’Economia sono stati condannati a pagare 1.500 euro in giudizio.

(Foto generica da archivio Ansa)

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