Tutti i numeri del trionfo del No al referendum costituzionale

05/12/2016 di Andrea Mollica

Il trionfo del No è stato determinato da giovani, Sud e dalla ostilità verso il Sì delle zone economicamente più in difficoltà. Il No ha superato i 19 milioni di voti in Italia, una cifra mai raggiunta da nessuna coalizione politica nella storia recente del Paese. Il Sì ha tenuto leggermente solo in alcune grandi città del Nord, e nelle aree geograficamente più legata alla tradizione della sinistra italiana. Gli elettori del  No sono stati più motivati nel dare un segnale politico, mentre il Sì è stato spinto da chi apprezzava la riforma.

Giovani No referendum costituzionale

I GIOVANI PER IL NO

L’istituto QuorumSas ha condotto per SkyTG24 che mostra la polarizzazione anagrafica che ha trascinato il No a una massiccia vittoria al referendum costituzionale. Secondo questa rilevazione demoscopica l’81% degli under 34 ha votato contro la revisione costituzionale, una percentuale curiosamente simile alle percentuali che otteneva Bernie Sanders alle primarie democratiche durante la sua sfida con Hillary Clinton. Nella fascia mediana, tra i 35 e i 54 anni, il No ottiene percentuale meno bulgara ma certo sempre impressionante: il 67%. Il Sì vince solo tra gli over 55, e di soli 6 punti. Un dato confermato dal voto nelle regioni rosse, le uniche zone dove il Sì è riuscito a vincere, Sudtirolo germanofono a parte. I favorevoli alla riforma del Senato si son concentrati in Emilia-Romagna e Toscana, le zone più legate alla tradizione Pci.

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IL SUD E LA PROVINCIA PER IL NO,COME I DISOCCUPATI

Nelle città il dato è un po’ più variegato. A Milano, Bologna e Firenze prevale il Sì, seppur di poco mentre a Torino il risultato è equilibrato, con soli 6 punti di distacco in favore del No in quella che è de facto la capitale del M5S. Genova è l’unica grande città del Nord dove vince nettamente il No, che vince nell’intera provincia padana, anche se in Lombardia come Piemonte si nota una discreta tenuta del Sì. Probabilmente, come mostra il sondaggio di Quorum, A Roma, Napoli, Bari, come Palermo, trionfa il No, con percentuali anche superiori al 70. Al Sud il Sì è letteralmente crollato: le percentuali dei favorevoli fanno fatica a superare il 30%. Anche nel feudo di De Luca, Salerno, il Sì perde nettamente. Il dato del Sud sembra coerente con una interessante correlazione rilevata da Quorum: nei 100 comuni con più disoccupati il No vince con il 65,8%, nei 100 con meno disoccupati vince il Sì con il 59%.

TUTTI I NUMERI DEL NO E DEL SÌ

A Laterina, la cittadina toscana dove risiede il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, ha vinto il No. Un dato curioso, che testimonia la capacità dei contrari alla riforma di conquistare comuni in ogni area del Paese. Il No ha raccolto quasi 19 milioni e mezzo di voti, superando perfino il consenso raccolto dall’Unione di Romano Prodi nelle elezioni 2006, le più partecipate della storia del Paese. A spingere il No è stata l’impressionante mobilitazione del M5S, la buona tenuta del centrodestra, e anche una parte di elettorato PD che ha votato contro la riforma del governo Renzi. Secondo Quorum il 25% degli 11 milioni che avevano votato per i Democratici alle europee del 2014, quasi 3 milioni di persone, ha scelto il No. Il Sì in Italia ha raccolto meno consensi in meno rispetto al Sì del referendum sulle trivelle: 12 milioni e 709 mila voti ieri, rispetto ai 12 milioni e 800 mila circa del 16 aprile. Il Sì ha superato il dato ottenuto dai favorevoli al quesito sulle trivelle solo grazie all’ottimo risultato all’estero.

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