Paolo Sorrentino «Sto scrivendo la seconda stagione di The Young Pope» | VIDEO

25/11/2016 di Boris Sollazzo

Al Torino Film Festival arriva il secondo premio Oscar: dopo il Guest director Gabriele Salvatores, ecco Paolo Sorrentino che viene a ritirare il premio Langhe-Roero e Monferrato. Poco prima della cerimonia ha parlato con noi. Inevitabile toccare la polemica morettiana sul cinema sbruffone. “Non ho letto l’intervista, magari ce l’aveva davvero con me. Ma non conta nulla è uno dei maggiori cineasti italiani e mondiali, lui può dire quello che vuole e questo non cambierà il mio rapporto con lui e la mia stima per lui. Sul gusto che si sarebbe degradato in critica e pubblico non sono d’accordo: credo siano solo cambiati i modi di fruizione: io ho scoperto un pubblico sorprendente e imprevedibile: tanti giovanissimi si sono innamorati di un lavoro complesso e si sono appassionati a una serie come The Young Pope. Certo ora non c’è poi la sala cinematografica al centro di tutto“.

guarda il video:

Sui prossimi progetti conferma “che sto scrivendo la seconda serie di The Young Pope e solo alla fine di questo lavoro deciderò cosa fare al cinema. Ma spero di tornare alle serie TV, mi è piaciuto molto lavorare su questo formato e se mi daranno l’opportunità non mi fermerò al giovane Papa“.

Il film su Berlusconi, dice Variety. “Forse, l’indiscrezione non è campata in aria ma è solo una delle idee in campo, i progetti sono più di uno“. Una puntata sul suo amato Napoli era inevitabile. E gli proponiamo una ferillata: se per lo scudetto del Napoli, come Sabrina, peraltro anche sua attrice ne La grande bellezza, si spogliò per quello della Roma, lui sarebbe disposto a girare un film prodotto dal presidente del Napoli e produttore Aurelio De Laurentiis? “Certo, perché no – sorride disorientato e forse un po’ in imbarazzo – è un amico, un produttore di grande successo, potrei farlo, poi per lo scudetto del Napoli…”. Conclude sulla legge sul cinema “è molto buona, ora tocca a noi. Per dirla con una battuta: abbiamo fatto la legge, ora facciamo il cinema e i registi. Anzi no, i registi ci sono eccome“.

Share this article