«Mia moglie si è uccisa per un ricatto su Facebook»

21/10/2016 di Redazione

Non solo Tiziana Cantone. C’è un’altra donna che ha deciso di farla finita per colpa della rete. Ora Ivan, suo marito, ha deciso di raccontare a Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano l’assurda vicenda. F., 40 anni, mamma di due bambini e residente a Castelfranco Veneto, si è suicidata il 3 dicembre 2014. Tra poco un processo chiarirà e renderà giustizia alla sua morte.

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MOGLIE SUICIDA PER COLPA DI UN RICATTO FACEBOOK

Riporta Lucarelli sul Fatto:

F. ha 40 anni, è mamma di due bambini e moglie da 14 anni. Vive a Castelfranco Veneto, fa un lavoro normale e il suo inferno inizia per una decisione banale: acquistare un telefono tramite un annuncio su Facebook.

“Mia moglie e un suo amico decisero di acquistare due iPhone in vendita su una pagina Facebook, Tecnologic Shop Italia. Lei cominciò la trattativa via Messenger con il venditore, che aveva messo la foto profilo di un modello spagnolo e diceva di chiamarsi Fabio. Iniziarono col parlare del telefono, poi lui cominciò a flirtare”.
In che modo?
Lui a un certo punto fiuta la debolezza di mia moglie, comincia con i ‘tesorino’per poi fare allusioni erotiche, finché lei stupidamente lo asseconda un po’ e gli manda una foto.
Che genere di foto?
Lei in body, ma aveva il viso tagliato, non si riconosceva neanche.
Come si passa al ricatto?
L’amico di F. nota che nell’acquisto dei telefoni via Paypal c’è qualcosa che non va. Il tizio dice di aver inviato il pacco ma non arrivano i suoi dati fiscali. Mia moglie e il suo amico fiutano la truffa e bloccano il pagamento di 1.500 euro. E inizia l’incubo: lui dapprima le dice che per colpa sua avrebbe perso il lavoro, poi passa a quello che ha portato F. alla morte.
Tutto questo accade solo via Messenger?
Sì, sempre via Facebook. In due ore lui cambia i toni, le scrive ‘Sei una puttana’, ‘Se non mi mandi i soldi racconto tutto a tuo marito’, ‘Ho salvato i tuoi contatti, ti sputtano’ e così via. Purtroppo passa ai fatti. Il primo dicembre questo tizio scrive a me via Facebook. Mi dice che mia moglie non gli ha dato dei soldi e che lei gli ha fatto avance sessuali, ma quando lui ha scoperto che era sposata ha pensato di avvisarmi.
Gli hai creduto?
Mi faccio mandare gli screenshot, vedo le conversazioni e la foto che F. aveva inviato. Gli dico che ho un problema con mia moglie e lo risolverò, ma che ho anche capito che razza di persona sia lui. Lui mi chiama cornuto, mi minaccia.
Cosa succede quando dici a tua moglie di aver saputo?
Lei diventa pallida, poi nonostante la discussione resti pacata, dice che io chiederò il divorzio, i giudici le toglieranno i figli, è sottochoc.

L’uomo di Messenger invia foto e screenshot a amici, parenti e clienti di lavoro di F.. La coppia decide di rivolgersi ai carabinieri. L’uomo continua a pubblicare tutto. Anche tramite la pagina Facebook. Poi arriva il 3 dicembre. Il giorno del suicidio.

Già. F. era a pranzo con una cliente in un centro commerciale. Riceve la telefonata di un’amica che la avvisava di aver ricevuto quegli screenshot. Si alza sconvolta dicendo ‘Basta, non ce la faccio più, io mi ammazzo!’. La sua amica mi chiama spaventata. Io chiamo mia moglie e resto con lei al telefono gli ultimi 25 minuti prima del suicidio.
Cosa ti diceva?
Che aveva sbagliato, che io l’avevo sempre protetta, che voleva farla finita. Prima di attaccare ha detto di dare un bacio ai nostri bambini. Ho capito che l’avrebbe fatta finita, ero sconvolto. Ho chiamato i carabinieri e sono andato
a casa, sentivo che era lì.
L’hai trovata lì?
F. aveva nascosto l’auto, si era tolta le scarpe coi tacchi per non farsi sentire dalla vicina del piano di sotto. Era entrata in camera, aveva appeso una cintura alla porta e l’aveva richiusa per tenerla ferma. È morta vuota, spenta, rassegnata. C’era un muro a 5 centimetri, non un segno di un calcio. Non ha avuto neppure l’istinto di sopravvivenza.

Ivan ha dovuto affrontare il calvario: dire ai loro figli che mamma non c’era più. Il ricattatore è stato individuato. Aveva comunque inviato il pacco: all’interno due vecchie piastre per capelli. Lo hanno individuato grazie alle telecamere dell’ufficio postale di Napoli. Ha 26 anni ed è già stato denunciato per fatti analoghi. Poi Ivan racconta a Selvaggia:

Ci siamo trasferiti. Ho nascosto la verità ai miei figli ma con il processo alle porte devo raccontare tutto. Io lo so cosa ha provato Tiziana Cantone. Si è sentita senza più armi. Come mia moglie. L’ho visto sul suo viso, quel viso che ho
accarezzato per 14 anni quando le ho sfilato la cintura dal collo. Non c’era più nulla, c’era il vuoto.

(foto copertina immagine di repertorio BRENDAN SMIALOWSKI/AFP/GettyImages)

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