La campagna povera del «No»: il comitato spende la metà del compenso di Messina

06/10/2016 di Andrea Mollica

180 mila euro. Una cifra che non vale neppure la metà del compenso di Jim Messina, il consulente politico chiamato da Matteo Renzi per vincere il referendum. Il comitato del No, che non ha avuto accesso ai rimborsi, spenderà pochissimo per la campagna, neppure un decimo di quanto farà il Sì. Per il momento i principali partiti opposti al Ddl Boschi, Forza Italia e M5S, non stanno investendo soldi in questa battaglia.

 QUANTO SPENDE IL COMITATO DEL NO

La mancata raccolta di 500 mila firme contro il referendum costituzionale sta costando cara al comitato del No. Come spiega un pezzo de La Stampa di Amedeo La Mattina, l’organizzazione coordinata dal professor Alessandro Pace spenderà solo 180 mila euro. Senza i rimborsi elettorali previsti dalla legge sui referendum, 1 euro a firma a chi supera le 500 mila sottoscrizioni valide, il comitato del No vive di donazioni, oltre che dell’impegno, anche finanziario, dei suoi sostenitori. Le donazioni sono state relativamente poche, tanto che il comitato non rimborsa neppure le spese di viaggio e di alloggio dei relatori ai convegni.  Una ristrettezza finanziaria che ha spinto Gaetano Quagliarello, ex ministro delle Riforme, a spendere 60 mila euro di tasca proprio per condurre la campagna referendaria per il No.

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M5S E FORZA ITALIA NON SPENDONO PER IL NO

Il PD, come scritto ieri, spenderà circa 3 milioni di euro per la campagna del Sì. Il comitato del No non sta ricevendo aiuti dai partiti, tranne Sel/Sinistra italiana, che si sta dissanguando. La formazione di Vendola, che è particolarmente piccola, spenderà 100 mila euro. Partiti più forti e più ricchi come Forza Italia invece non daranno alcun contributo, o quasi. La Stampa rimarca come Silvio Berlusconi non ha investito neppure un euro per ora, tanto che il comitato del No di area centrodestra non ha sostanzialmente un budget, come ammette Renato Brunetta. Dal M5S non arriveranno soldi. In parte per coerenza con lo spirito del Movimento, in parte perchè il grosso delle risorse via raccolta online è stato concentrato sulla kermesse palermitana Italia 5 Stelle di poche settimane fa. Al momento il grosso delle spese pentastellate sono effettuate per il tour di Di Battista.

 

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