Le Iene, il M5S e il sospetto di firme false alle Comunali 2012 a Palermo

03/10/2016 di Redazione

Presentazione di firme false per correre alle elezioni Amministrative 2012 a Palermo. È l’accusa che viene rivolta in queste ore al Movimento 5 Stelle dopo il servizio de Le Iene, realizzato da Filippo Roma e mandato in onda nella puntata di ieri, che raccoglie testimonianze di alcuni attivisti storici del partito di Beppe Grillo nel capoluogo siciliano. Stando a quanto raccontato dai militanti 5 Stelle, alla vigilia delle Comunali di quattro anni fa i responsabili del M5S avrebbero commesso un errore nell’inserimento dei dati di un candidato alla carica di consigliere comunale sui moduli per la raccolta delle firme per la presentazione della loro lista. Accortisi dell’errore e impossibilitati a ricontattare tutti i cittadini che avevano sottoscritto i moduli, i pentastellati avrebbero poi deciso di ricopiare manualmente le firme raccolte.

 

 

M5S, FIRME FALSE A PALERMO? ACCUSE DEGLI ATTIVISTI

C’era un’«irregolarità palese», ha detto alle telecamere de Le Iene l’attivista del M5S di Palermo Vincenzo Pintagro, che ha raccontato di aver visto in prima persona la trascrizione delle firme. «Quando si stavano raccogliendo le firme, ho trovato due persone che ne stavano ricopiando 2mila. In quella sede dissi subito, e fui il solo a farlo: ‘Ma siete pazzi? Stiamo commettendo un reato penale’. Stavano ricopiando». Ci fu «un errore formale: uno dei candidati – ha proseguito Pintagro – era nato in un luogo ma sul modulo era stata riportata un’altra località. Per paura di essere esclusi hanno fatto questo». «Ero io presente: quando sono entrato nella riunione ho detto ‘Ma che state facendo?’».

L’attivista, come già riferito agli investigatori (del caso si è occupata anche la Digos, ma il procedimento è stato archiviato), ha tirato in ballo una parlamentare e una collaboratrice del Movimento 5 Stelle all’Assemblea Regionale Siciliana. Si tratta di Claudia Mannino, oggi deputata, e Samantha Busalacchi, probabile candidata sindaco alle Amministrative del prossimo anno: gli stessi nomi indicati dall’informatore anonimo che ha risollevato il caso inviando moduli con le firme alle Iene e inviando anche una segnalazione al presidente della Camera Luigi Di Maio (leader nazionale M5S). L’errore commesso nella compilazione dei moduli riguarderebbe precisamente il candidato Giuseppe Ippolito, che è nato a Corleone (e non a Palermo come indicato sui moduli). Al telefono con Filippo Roma (in possesso della documentazione) Ippolito ha confermato di essere nato a Corleone, confermando dunque il sospetto che sui moduli presentati dal M5S sia stato indicato correttamente Corleone, ma al fianco di firme copiate e non autentiche.

Altra testimonianza è quella di Francesco Vicari, altro attivista M5S ai tempi delle presunte irregolarità ed anche lui ascoltato in questi anni fa dalla Digos, che alle telecamere de Le Iene ha raccontato: «Le firme presentate alle Comunali non erano tutte autografe. C’è stata una raccolta firme su moduli non idonei. Si sono accorti dell’errore e hanno rimediato. Io ho visto degli attivisti che avevano dei fogli con le firme da una parte e dei fogli in bianco dall’altra. Sono stato mandato dalla stanza dopo che avevano parlato di questo. Sarebbe facilissimo raccogliere l’enigma: basterebbe una perizia calligrafica». Ancora un altro attivista poi, Fabio D’Anna, davanti alle telecamere delle Iene ha riconosciuto la sua firma originale sul modulo nelle mani di Filippo Roma.

M5S, FIRME FALSE A PALERMO? NO COMMENT DELLA DEPUTATA

Nessun commento è arrivato invece da parte delle due esponenti palermitane finite sotto accusa (citate da Pintagro alla Digos e alle Iene). Sia la deputata Mannino che la Busalacchi raggiunte da Le Iene hanno smentito le irregolarità ed evitato di rilasciar e dichiarazioni. Busalacchi ha prima accettato un confronto con l’accusatore Pintagro, poi ha cambiato idea.

M5S, FIRME FALSE A PALERMO? DI MAIO: MAIL INOLTRATA AI CARABINIERI

Alessandro Di Battista, membro del direttorio nazionale, ha invitato a portare tutta la documentazione in Procura. Luigi Di Maio, che l’informatore anonimo sostiene di aver avvertito, fa sapere di aver inoltrato ai carabinieri la mail ricevuta. «A seguito di una segnalazione da parte della trasmissione tv ‘Le Iene’, il mio staff ha verificato l’esistenza di email sulla questione della presunta irregolarità nella raccolta firme per le candidature nelle elezioni comunali di Palermo del 2012, vicenda su cui la polizia aveva già indagato senza alcun esito», ha affermato il vicepresidente della Camera dei Deputati. La mail rintracciata – ha spiegato Di Maio – è stata inviata «il 12 settembre all’indirizzo della mia segreteria». «Si tratta di una email inviata da mittente anonimo e non firmata – ha proseguito Di Maio – settimana scorsa è stata inoltrata al comando dei carabinieri, per ogni loro eventuale e opportuna valutazione in merito».

(Immagine di copertina da video de Le Iene)

Share this article