DATA LEOPOLDA 2016: dal 4 al 6 Novembre la kermesse di Renzi per il “Sì”

06/09/2016 di Redazione

DATA LEOPOLDA 2016

Ora c’è anche l’annuncio ufficiale. E la data scelta alla fine è evocativa, simbolica, a un mese esatto dal passaggio cruciale della legislatura, il referendum costituzionale 2016. Si terrà dal 4 al 6 novembre la “Leopolda del Sì” di Matteo Renzi. C’era chi si aspettava che il premeri sciogliesse i dubbi sulla data Leopolda 2016 già durante il discorso all’ObiHall di Firenze, nella “prima” ufficiale della campagna elettorale per il “Sì”. Ma alla fine il presidente del Consiglio ha preferito aspettare, annunciando a sorpresa le date della convention di fronte a un centinaio di giovani dei comitati per il sì di Torino: «Sarà l’occasione per il lancio dell’ultima fase della campagna elettorale», ha rivendicato il premier.

DATE LEOPOLDA 2016: DAL 4 AL 6 NOVEMBRE LA LEOPOLDA 7 

Fissata la data del Referendum costituzionale al 4 dicembre, la Leopolda arriverà così ridosso della urne. L’obiettivo è chiaro: recuperare consensi e raccoglierli anche nel fronte moderato, tra chi sostiene l’azione del governo di Renzi, ma non fa parte dell’elettorato del Pd. C’è chi aveva rilanciato il weekend tra il 18 e il 20 novembre 2016 come quello più probabile per organizzare la settima edizione della Leopolda. A due settimane dalle urne, per il rush finale della campagna elettorale.

Ma bastava consultare il sito ufficiale della Stazione Leopolda per notare come il weekend  del 18-20 novembre risultasse già occupato, perché in programma c’era già un evento di moda. L’unico spazio disponibile, invece, era quello del weekend tra il 4 e 6 novembre. Ovvero, la data alla fine confermata dal premier per la kermesse tradizionale di fede renziana.

 

DATA LEOPOLDA 2016: L’INIZIO DELL’ULTIMO ATTO DI UNA CAMPAGNA SERRATA

Per Renzi la campagna elettorale sarà senza sosta o quasi. Il premier girerà anche tre o quattro città diverse nella stessa giornata, senza rinunciare al tempo stesso a interviste e confronti in tv. Ritmi serrati per promuovere il “Si”, per quella che, ne è convinto il premier, resta la “madre delle battaglie”. Eppure, come ha spiegato lo stesso Renzi, quella del referendum sarà «una partita non facile, anche perché sono tante le bugie raccontate su questa riforma. «Serve un grande lavoro in questi due mesi, saltate gli esami, dobbiamo fare due mesi pazzeschi per cambiare le cose, ma credo che ne valga la pena», ha aggiunto il premier di fronte ai giovani dei comitati torinesi del Sì.

L’unico rallentamento nella campagna elettorale del premier arriverà nel mese di ottobre. Ovvero, in concomitanza con il primo passaggio alla Camera della manovra. Questo perché Renzi intende seguire di persone le fasi della legge di stabilità, che, come lasciano intuire anche dal Quirinale, va approvata in un ramo del Parlamento prima del voto. Anche perché, di fronte a sondaggi ancora in bilico, una vittoria eventuale dei “No” potrebbe aprire scenari inediti, comprese ombre di voti anticipati.

Un’altra sosta nella campagna di Matteo Renzi è prevista in occasione del vertice europeo e della cena di Stato del 18 ottobre alla Casa Bianca  quando Renzi sarà ricevuto da Barack Obama. Poi, però, sarà un tour de force, fino al grande evento della Leopolda che lancerà l’ultima fase della campagna elettorale, quando mancheranno soltanto 30 giorni alle urne.

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