Il quesito del referendum costituzionale 2016: come si vota. Tar rigetta il ricorso M5S – SI

20/10/2016 di Redazione

QUESITO REFERENDUM COSTITUZIONALE 2016

Sarà il passaggio cruciale della legislatura. Fino al 4 dicembre, la data scelta dal Consiglio dei ministri per il referendum costituzionale 2016, tra i due fronti del Si e del No sarà scontro aperto.

Affluenza Referendum Costituzionale 2016: i dati della partecipazione in diretta

 In attesa che gli italiani si esprimano sul disegno di legge Boschi, la riforma del Senato e del Titolo V già approvata in via definitiva dal Parlamento, la polemica ha coinvolto anche la scheda elettorale che mostra il quesito referendum costituzionale 2016. Con tanto di ricorso al Tar, respinto per “difetto di giurisdizione.

QUESITO REFERENDUM COSTITUZIONALE 2016
Il quesito del referendum costituzionale 2016

«Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?»

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QUESITO REFERENDUM COSTITUZIONALE 2016: COME SI VOTA

A diffondere su Twitter il quesito referendum costituzionale 2016 è stato lo stesso presidente del Consiglio Matteo Renzi, non senza scatenare le polemiche di parte delle opposizioni:

Quesito referendum costituzionale 2016

«Siamo al paradosso. Non abbiamo ancora la data, ma abbiamo il fac-simile della scheda elettorale. Un vero e proprio spot per il sì. Un imbroglio bello e buono», aveva attaccato il capogruppo di Forza Italia a Montecitorio, Renato Brunetta, prima che il Consiglio dei ministri decidesse la data delle urne. Ma non solo: Sinistra Italiana e il Movimento 5 Stelle hanno anche presentato ricorso al Tar Lazio contro il testo del quesito del Referendum. Il motivo? Sulla scheda, secondo i ricorrenti, mancherebbero gli articoli della Costituzione soggetti alla riforma, riportando soltanto il titolo del disegno di legge Boschi. Quello che, per SI e M5S, riporta una «presunta finalità della legge che non trova specifico riferimento in alcuna delle norme revisionate».Tradotto, per il fronte del No il quesito sarebbe fuorviante, un “quesito truffa” denuncia il Movimento 5 Stelle. 

La richiesta delle opposizioni era quella di sospendere il decreto della presidenza della Repubblica datato 27 ottobre, con il quale è stata disposta l’indizione del referendum. Nulla da fare. Perché il quesito referendario per il Tar è neutrale e comunque l’organo – hanno spiegato i giudici amministrativi – non è il luogo adatto per ricorrere. Secondo il Tribunale il ricorso è quindi “inammissibile per difetto di giurisdizione“. In pratica il Tar ha precisato di non poter decidere su una materia di questo tipo già valutata dalla Cassazione e che non rientra tra quelle demandate alla giustizia amministrativa.

Scrivono i giudici amministrativi in una nota:

“L’individuazione del quesito contestato è riconducibile alle ordinanze adottate dall’Ufficio Centrale per il Referendum istituito presso la Corte di Cassazione ed è stato successivamente recepito dal Presidente della Repubblica nel decreto impugnato”. E ancora: “Sia le ordinanze dell’Ufficio Centrale per il Referendum” che hanno predisposto il quesito referendario, “sia il decreto presidenziale nella parte in cui recepisce il quesito – si legge ancoa nel comunicato – sono espressione di un ruolo di garanzia, nella prospettiva della tutela generale dell’ordinamento, e si caratterizzano per la loro assoluta neutralità, che li sottrae al sindacato giurisdizionale”.

Va ricordato infatti come il quesito referendum costituzionale 2016 si conoscesse già dallo scorso 8 agosto. Il motivo? Era già contenuto nell’ordinanza con cui la Corte suprema di Cassazione dichiarava conforme e ammetteva la richiesta di referendum:

Quesito referendum costituzionale 2016
Il comunicato stampa con cui la Corte di Cassazione ha validato la richiesta di referendum

Non è un caso che fosse stato pubblicato un fac-simile anche dal comitato “Basta un sì. Una domanda, quella rivolta al corpo elettorale, che riassume i contenuti della riforma (qui lo speciale di Giornalettismo sul referendum, ndr) recuperando il titolo del disegno di legge.

QUANDO SI VOTA PER IL REFERENDUM COSTITUZIONALE

Polemiche a parte, quel che è certo – dopo mesi di attesa – è la data del voto. Si voterà il 4 dicembre, come indicato dal Consiglio dei ministri. Una volta sciolto il nodo, la campagna elettorale entrerà nel vivo, con i comitati del “” e del “No” già attivi in tutta la penisola. Matteo Renzi ha già annunciato che pure la nuova edizione della Leopolda, la numero 7, sarà organizzata a un mese dal voto, dal 4 al 6 novembre. Di fatto, l’ultimo sprint del governo perspingere gli indecisi. Decisivi, sondaggi alla mano, per la sorte di un voto a dir poco equilibrato, con i contrari nelle ultime settimane ancora sopra qualche punto percentuale.

COME SI VOTA AL REFERENDUM COSTITUZIONALE

Ma come si voterà sul referendum costituzionale 2016 di fine autunno? Per il referendum confermativo non è previsto alcun quorum: basta la maggioranza dei votanti, non importa quanti elettori si recheranno alle urne.

Gli elettori saranno chiamati a esprimersi su una riforma approvata in doppia lettura alla Camera e al Senato. Le macro aree del disegno di legge Boschi oggetto del referendum sono: superamento del bicameralismo paritario e trasformazione del Senatosoppressione del Cnelrevisione del titolo V della II parte della Costituzione, riforma dell’elezione del presidente della Repubblica e revisione della disciplina dei referendum e delle leggi di iniziativa popolare.

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