Scontro sull’arresto del sindaco di Lodi Simone Uggetti: Fanfani contesta l’arresto

05/05/2016 di Redazione

La vicenda del sindaco di Lodi Simone Uggetti, arrestato per turbativa d’asta, ha generato un aspro, ennesimo, scontro tra politica e magistratura. Nella mattinata di ieri il membro laico del Csm Giuseppe Fanfani (Pd) ha parlato di «arresto ingiustificato e comunque eccessivo» e ha annunciato l’intenzione di aprire una pratica sui magistrati per la gestione dell’indagine. «Non ho mai visto, in 40 e più anni di attività di penalista, incarcerare alcuno per un reato come la turbativa d’asta, soprattutto quando l’interesse dedotto è quello di una migliore gestione di una Piscina comunale», è stata la dichiarazione dell’ex parlamentare ed ex sindaco di Arezzo.

CASO UGGETTI, FANFANI: «ARRESTO INGIUSTIFICATO ED ECCESSIVO»

In serata Fanfani ha poi rettificato la sua posizione, dopo che l’Anm e i membri togati dell’organo di autogoverno hanno gridato all’«indebita ingerenza» della politica. «Non chiederò, allo stato, l’apertura di una pratica» – ha affermato durante il Plenum del Csm – a meno che non emergano «nuove evenienze». «Non ho mai immaginato di chiedere che il Csm entrasse sul merito dei provvedimenti giurisdizionali», ha detto ancora Fanfani, che ha comunque rivendicato la legittimità delle sue parole. «Sostenere pubblicamente che un magistrato fa bene è un dovere; ma è un dovere anche dire che possa sbagliare. Io riconfermo tutto quello che ho scritto».

CASO UGGETTI, ANM E AREA: «DA FANFANI INDEBITA INTERFERENZA»

L’Anm era insorta contro il membro laico del Csm con una nota diffusa dai vertici: «La Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati ritiene che le dichiarazioni rese oggi dal membro laico del Csm, Giuseppe Fanfani, siano una indebita interferenza nel procedimento in corso presso gli uffici giudiziari di Lodi». A Palazzo dei Marescialli intanto anche i consiglieri del gruppo Area invece avevano contestato la posizione parlando di «indebita interferenza sulla autonomia e sulla serenità dei magistrati» che «rischia di delegittimare il loro impegno nella trattazione di un delicato procedimento per la natura delle incolpazioni e la qualità dei soggetti coinvolti».

CASO UGGETTI, RENZI: «IL GOVERNO NON COMMENTA QUELLO CHE FA IL CSM»

Della vicenda ha parlato ieri anche Matteo Renzi, che ha opposto un garbato no comment perchè «ci sono delle regole di condotta» per le quali «il governo non commenta quello che fa il Csm». Il premier ha dunque insisito nella linea già ribadita anche nei giorni scorsi: «Nessuno scontro con la magistratura, nessuno crede alla teoria del complotto» delle toghe. Non sono mancate ovviamente le accuse dell’opposizione. Il Movimento 5 Stelle ha tirato in ballo il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini. «”Invece di processare i politici corrotti, si vogliono processare i PM che scoprono i reati. Fanfani, esponente laico del Csm nonché esponente del Partito Democratico, vuole aprire un fascicolo contro i magistrati di Lodi che hanno scoperchiato l’ennesimo scandalo, questa volta portato avanti da Simone Uggetti, sindaco PD e braccio destro di Guerini, attuale vice segretario del Pd».

CASO UGGETTI, IL SINDACO IN CARCERE: «HO AGITO PER IL BENE DELLA CITTÀ»

Intanto l’inchiesta va avanti. Ieri il sindaco è stato interrogato in carcere e si è difeso ribadendo di «aver agito per il bene della città». «Ho sempre fatto tutto per Lodi e quello che ho fatto – avrebbe sottolineato Uggetti – è sempre stato per smuovere qualcosa, per il bene della città».

(Foto di copertina da archivio Ansa)

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