Cosa dicono le intenzioni di voto sul referendum

03/05/2016 di Redazione

Tra 5 mesi gli italiani saranno convocati a confermare o respingere la riforma costituzionale adottata dal Ddl Boschi. A diversi mesi dal voto iniziano a diffondersi i sondaggi sulle intenzioni di voto, con valori piuttosto diversi tra un istituto e l’altro.

LE INTENZIONI DI VOTO SUL REFERENDUM PER LE RIFORME

La data del referendum costituzionale non è stata ancora fissata, ma è molto probabile che la consultazione confermativa del Ddl Boschi si svolgerà nel mese di ottobre. Come già era successo nel 2001, quando la riforma del Titolo V promossa dal centrosinistra aveva vinto piuttosto facilmente il referendum confermativo. Nel 2006 invece il referendum aveva bocciato la riforma del bicameralismo perfetto e l’introduzione di premierato e devolution promosse dal centrodestra in modo netto. I sondaggi per il momento non sembrano rilevare una situazione chiara in merito all’esito del referendum costituzionale. Nelle indagini demoscopiche uscite in questi ultimi giorni i sì passano dal 48 al 62%, con un esito diametralmente opposto.

COSA DICONO I SONDAGGI

Il TG3 ha commissionato a Ipr un sondaggio sulla riforma costituzionale che rileva i no in vantaggio con bassa affluenza. Una situazione che si ribalta con la vittoria dei sì in caso di maggior affluenza. Euromedia Research e WinPoll per Huffington Post rilevano una vittoria dei no risicata, intorno al 52%, mentre per gli altri istituti i sì sembrano in vantaggio, anche chiaro. Index Research per PiazzaPulita ha stimato i favorevoli al referendum costituzionale al di sopra del 60%, al netto degli indecisi, in modo simile a quanto rilevato da Demos per La Repubblica ormai un mese e mezzo fa. Demopolis, per la trasmissione Otto e mezzo de La7, ha indicato un chiaro vantaggio dei sì, al 58%.

GLI ORIENTAMENTI

Diversi istituti forniscono le intenzioni di voto suddivise per orientamento partitico. Visto che i valori rilevati per favorevoli e contrari sono piuttosto discordanti tra di loro, diversi dati non sono coerenti l’uno con l’altro. Si notano però come gli elettori del PD siano in larga parte schierati verso il sì, con percentuali superiori al 70%, mentre i votanti più orientati verso il no siano quelli delle formazioni alla sinistra del partito di Renzi. L’elettorato di M5S e centrodestra è invece piuttosto diviso. Alcuni sondaggi li rilevano divisi a metà, altri invece più orientati verso i contrari. Se la situazione rimarrà così, la riforma costituzionale potrebbe passare. Se invece gli elettori dei 5 Stelle come quelli di Lega, Forza Italia e FdI scegliessero di votare come i loro partiti di riferimento, il no dovrebbe prevalere.

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