Libertà di stampa: Perché l’Italia è solo 77esima nella classifica di Reporter senza frontiere

L’organizzazione non governativa Reporter Senza Frontiere, che ogni anno pubblica la classifica dei paesi in base alla libertà di stampa, oggi ha segnalato la perdita di quattro posizioni dell’Italia. Il nostro paese è sceso dal 73esimo posto del 2015 al 77esimo del 2016 su un totale di 180 paesi, seguito in Europa soltanto da Cipro, Grecia e Bulgaria. Il passo indietro sarebbe stato causato dal fatto che tra i 30 e i 50 giornalisti italiani vivrebbero oggi sotto protezione della polizia per le minacce di morte o intimidazioni subite, e che altri sono finiti sotto processo. Reporter Senza Frontiere ricorda ad esempio i procedimenti giudiziari per gli autori di volumi di Vatileaks e Vatileaks 2. I giornalisti in condizioni difficili in Italia sarebbero quelli che conducono inchieste su corruzione e criminalità organizzata. Si legge su Rsf.org:

Il quotidiano La Repubblica ha ha censito a maggio 2015 tra i 30 e i 50 giornalisti sotto protezione della polizia dopo le minacce subite. Il livello di violenza contro i giornalisti (intimidazione verbale o fisica, minacce di morte…) è molto preoccupante. Coloro che indagano contro la corruzione e la criminalità organizzata sono l’obiettivo principale. In Vaticano, la giustizia attacca la stampa per gli scandali Vatileaks e Vatileaks 2. Due giornalisti rischiano 8 anni di carcere per aver pubblicato i libri che svelano gli sprechi della Santa Sede.

Ma come viene stilata la classifica?

CLASSIFICA LIBERTÀ DI STAMPA, COME VIENE REALIZZATA L’INDAGINE

Il grado di libertà di cui godono i giornalisti nei vari paesi viene determinato dal Reporter Senza Frontiere sulla base delle risposte fornite ad un questionario proposto dall’ong. All’indagine qualitativa viene poi aggiunta un’indagine quantitativa dei casi di violenza contro i giornalisti verificatisi nel periodo in esame. Nel dettaglio, le domande del questionario vertono su 6 questioni: il pluralismo dell’informazione, l’indipendenza dei media, l’ambiente e la censura, il quadro giuridico, la trasparenza e la qualità delle infrastrutture per sostenere la produzione di informazioni. I quesiti grazie ai quali è stata stilata l’ultima classifica sono 87, e sono stati tradotti in 20 lingue, tra cui l’inglese, l’arabo, il cinese, il russo, l’indonesiano e il coreano. Le domande sono state poste a professionisti del mondo dei media, avvocati, sociologi ed altri esperti. Il punteggio definitivo è stato poi calcolato aggiungendo all’analisi qualitativa emersa dal questionario l’analisi quantitativa sul numero di violenze subite dai giornalisti e dai media nel corso dell’anno. Questa seconda analisi è stata svolta da un team specialisti attivi in diverse aree. I ricercatori si basano precisamente su una rete di corrispondenti in 130 paesi.

 

Classifica Libertà di stampa
(Mappa da: Rsf.org)

 

CLASSIFICA LIBERTÀ DI STAMPA, COME SI CALCOLA IL PUNTEGGIO

Ad ognuna delle 6 tematiche oggetto del questionario di Reporter Senza Frontiere ai professionisti dei media è associato uno specifico indicatore. Per stilare la classifica sulla libertà di stampa nei vari paesi viene tenuto conto di due punteggi per ogni paese: un primo (SCOA) calcolato con i 6 indicatori, ed un secondo (SCOB) calcolato con i 6 indicatori ed un settimo relativo al numero di abusi nel Paese. Il punteggio finale di un paese dato dal valore più alto tra SCOA e SCOB e può oscillare tra 0 (il miglior rating possibile) e 100 (il valore peggiore). Nel caso dello SCOA si tiene conto per 4/12 dell’indicatore relativo al pluralismo, per 2/12 dell’indipendenza, per 2/12 della censura, per 2/12 del quadro normativo, per 1/12 della trasparenza e per 1/12, infine, dell’indicatore delle infrastrutture. Per quanto concerne invece lo SCOB, sul punteggio pesa per 3/15 l’indicatore degli abusi, per 4/15 quello relativo del pluralismo, per 2/15 l’indipendenza dell’informazione, per 2/15 la censura, per 2/15 il quadro normativo, per 1/15 la trasparenza e per 1/15, infine, le infrastrutture. Un’ulteriore precisazione merita l’indicatore degli abusi ai giornalisti. Per determinare il settimo valore viene attribuito un peso diverso alle differenti violenze subite, ovviamente in rapporto alla loro gravità. Sull’indicatore pesano le uccisioni, le detenzioni, i rapimenti, gli arresti, le aggressioni, l’esilio. Per le detenzioni si tiene conto anche del numero di anni trascorsi in prigione.

CLASSIFICA LIBERTÀ DI STAMPA, COME LEGGERE LA MAPPA

Per quanto riguarda, infine, la mappa della libertà di stampa, sintesi visiva della classifica annuale mondiale di Reporter senza Frontiere, i colori sono più chiari o più scuri per differenti livelli di minaccia ai giornalisti. Se il punteggio finale è compreso tra 0 e 15 le condizioni vengono considerate positive e il colore scelto è il bianco. I paesi con punteggio compreso tra 15,01 e 25, situazione considerata piuttosto buona, vengono invece indicati con il colore giallo. Gli Stati con valore tra 15,01 e 35, problemi significativi, sono segnalati con l’arancione. Tra 35,01 e 55, situazione preoccupante, si passa al rosso. Tra 55,01 e 100, situazione molto grave, il colore è il nero.

(Foto di copertina: ANSA / SKY)

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