Lucio Dalla, il mito tra omosessualità e Opus Dei

False ammissioni postume e vere leggende sul grande cantautore

Silvia Resta, in un servizio firmato per il Tg di La7, afferma oggi che Lucio Dalla, morto oggi, era un “omosessuale che non nascondeva di esserlo”.

Il che non è vero. In realtà, Lucio Dalla non ha mai esplicitamente parlato della sua (presunta, quindi) omosessualità, anche se di lui si è sempre detto molto a questo proposito. Con il solito, classico codazzo di leggende metropolitane.

SAMUELE BERSANI – Come quella che l’ha coinvolto insieme al cantautore Samuele Bersani. Per molti anni si è infatti ripetuto, in tema di gossip e pissi pissi bau bau, che Bersani e Dalla fossero fidanzati e avessero una storia insieme. Una leggenda smentita definitivamente soltanto nel 2009, quando, in un’intervista a Vanity Fair, Bersani smentì tutto:

Non ho mai visto Lucio mano nella mano con un uomo e non so che cosa faccia in privato: sono affari suoi. Vero è che, all’inizio della mia carriera mi ha fatto fare un disco in cambio di niente. E che oggi sono orgoglioso di essere suo amico. Lucio per me è un maestro, e mi dispiace che si dicano queste stronzate da parrucchiere.

Per quanto si sa, quindi, Dalla non ha mai dichiarato di essere omosessuale, né ha parlato della sua sessualità in pubblico ed esplicitamente. Probabilmente ha sempre considerato quel lato come necessariamente privato per un artista che ha fatto dell’istrionismo e della provocazione uno stile, senza però che questo prendesse il sopravvento sul bene primario della musica.

L’OPUS DEI -Più interessante invece la chiacchiera riguardante i suoi legami con l’Opus Dei, nata dopo un’intervista rilasciata al quotidiano cattolico on line Petrus e ripresa dal Corriere della Sera nel dicembre 2007:

«Non sono mai stato né marxista né comunista» ha sottolineato in un’intervista al quotidiano cattolico online Petrus. Anzi «sfatiamo questa leggenda, se mi sono esibito alle manifestazioni di sinistra è perché sono un professionista: gli organizzatori mi hanno pagato ed io ho cantato. Non credo che un cattolico — perché io tale sono — debba rifiutare le offerte che gli vengono fatte solo per una questione ideologica». Non solo. Dalla rivela di essere anche un devoto di Josemaría Escrivá de Balaguer, il fondatore dell’Opus Dei. Si sente vicino al santo spagnolo per la sua logica del lavoro, spiega: «Io credo nella ricerca del bello, nella santità e nella mistica del lavoro, che poi vuol dire santificarsi per mezzo della propria professione», e anche Escrivá de Balaguer «non faceva del lavoro un idolo, ma affermava che qualsiasi attività dovesse essere eseguita con scrupolo, professionalità e dedizione. Così ci si santifica nel lavoro e si santifica il lavoro»: quello che la voce di «Henna», «Caruso», «Disperato Erotico Stomp» cerca di fare ogni giorno della sua esistenza, «anche attraverso la mia affiliazione all’Opus Dei», contrastando «ogni forma di ateismo e di secolarismo, fenomeni che mortificano purtroppo i nostri tempi».

La frase sull’Opus dei viene rinfacciata a Dalla in molte occasioni. Un mese dopo, però, il cantautore aveva parzialmente ritrattato tutto. Intervistato in “Niente di Personale” su LA7, disse che nell’intervista precedente aveva

semplicemente asserito di essere concorde con le affermazioni riguardanti il lavoro fatto dal fondatore dell’Opus Dei, il cui nome ed il relativo pensiero aveva sentito per la prima volta in quell’occasione. Nella medesima partecipazione televisiva ha dichiarato inoltre di essere una persona avulsa dal senso di vergogna, e di portare un parrucchino.

E’ normale che intorno a una figura quasi mitica come quella di Dalla nascano leggende metropolitane. Quel che si spera è che, nel giorno della morte, almeno la maggior parte venga sfatata.

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