La madre di Giulio Regeni contro Vecchioni: «Non avevamo bisogno di una canzone dedicata a lui»

09/05/2019 di Enzo Boldi

Tra gli ospiti della prima giornata del Salone Internazionale del Libro di Torino (in programma da oggi a lunedì 13 maggio al Lingotto) c’erano anche i genitori di Giulio Regeni, il giovane ricercatore triestino ucciso in Egitto all’inizio del 2016. Attorno alla sua morte è ancora in corso una lunga indagine che vede coinvolta la Procura italiana e gli inquirenti de Il Cairo, anche se la collaborazione non sembra esser stata – finora – molto proficua. In attesa di avere giustizia e conoscere i nomi dei responsabili del rapimento, della tortura e della morte del giovane ricercatore italiano, la madre si scaglia contro tutte le strumentalizzazioni fatte attraverso il nome di suo figlio.

«Non abbiamo bisogno di scoop giornalistici come quello recente fatto da una giornalista che rendendo noto un nome ci ha creato un grave danno – ha detto la signora Paola, madre di Giulio Regeni nell’incontro per l’inaugurazione del Bookstock Village al Salone del Libro di Torino -, ma di condivisione e collaborazione. Non abbiamo neanche bisogno di canzoni su Giulio, come quella scritta da un noto cantautore settantenne». Il riferimento è a Roberto Vecchioni.

La famiglia di Giulio Regeni contro Roberto Vecchioni

Il cantautore brianzolo, infatti, lo scorso novembre ha pubblicato il suo nuovo album. Tra i brani presenti in ‘L’Infinito’ – questo il titolo scelto per il disco – ce n’è uno che è proprio dedicato alla madre di Giulio Regeni e alla sua sofferenza dal giorno in cui suo figlio venne ucciso. Un omaggio non richiesto e che non è stato apprezzato dalla famiglia del ricercatore perché «non rispetta i nostri sentimenti. Questo cantante ha 70 anni, potrebbe andare in pensione».

La biblioteca del giovane ricercatore

Nel corso dell’incontro per l’inaugurazione dell’ala del Salone del Libro dedicata ai più giovani, c’è stato ampio spazio per il ricordo di Giulio Regeni e delle cose che lui amava leggere. Da Topolino (quando era piccolo ne aveva una collezione) a Siddharta, passando per Pierpaolo Pasolini. I libri sono stati portati dalla madre del ricercatore ucciso in Egitto per mostrare ai giovani come la sete di conoscenza e curiosità passi e si plachi leggendo dei libri.

 

(foto di copertina: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI + ANSA/MATTEO BAZZI)

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