Elezioni Roma 2016, Mario Adinolfi: «Perderò 40 chili in 2 mesi»

07/04/2016 di Redazione

Mario Adinolfi candidato sindaco di Roma per le Elezioni 2016 ha fatto molto discutere, soprattutto dopo la battaglia sulle unioni civili. Oggi il candidato “per la famiglia” fa una scommessa decisamente azzardata.

MARIO ADINOLFI DIMAGRISCE

Dai microfoni del programma di Rai Radio2 ‘Un Giorno da Pecora’, Mario Adinolfi, candidato a sindaco di Roma, lancia una scommessa: dimagrire di 40 chili entro il prossimo 5 giugno, data delle elezioni amministrative. Adinolfi, candidato sindaco di Roma per il Popolo della Famiglia, nel corso della trasmissione condotta da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, ha dichiarato di non aver mai fatto una dieta e di pesare quasi un quintale e mezzo: “Non mi peso spesso, forse per vergogna. L’ultima volta che l’ho fatto pesavo 149 chili”. Quali sono i suoi piatti preferiti? “Gli spaghetti alle vongole di mia madre e le fettuccine al ragu’ che mi fa la mia compagna romagnola”. Quanta pasta puo’ arrivare a mangiare? “Mezzo chilo di pasta”. Sarebbe disposto a perdere peso pur di diventare primo cittadino di Roma? “Diciamo- ha detto Mario Adinolfi – che l’idea che si debba mostrare anche ai cittadini che bisogna essere pronti a fare degli sforzi, mi sta tormentando”. Quindi, “ha senso che il cittadino veda che io sono disposto ad impegnarmi personalmente in una cosa che mi costa molto sacrificio”. “Annuncio una dieta, da domani: devo riuscire a passare da 150 a 110 chili, in sessanta giorni. Vogli lanciare questa sfida”, ha concluso Mario Adinolfi.

 

MARIO ADINOLFI E IL FIGLIO DI RIINA

Mario Adinolfi è poi intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘Ecg Regione’, condotta da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus e in merito alle polemiche sull’intervista di Salvo Riina, figlio del boss Salvatore, a ‘Porta a porta’ ha detto: “Sono gare a chi cerca visibilità in maniera diversa Vespa fa più o meno il suo mestiere ed è secondo me criticabile ed encomiabile allo stesso tempo per tante scelte che opera giornalisticamente nella sua trasmissione. Il colpo di Riina ha un suo valore giornalistico ed è discutibile dal punto di vista del servizio pubblico. Allo stesso modo i politici provano a prendere visibilità attraverso una dialettica controversa, mi fa un po’ ridere il rimprovero di chi dice ‘Ah, lo fa solo per lo share’, quando la stessa accusa potrebbe essere rivolta a quelli che hanno fatto gli stracciatori di vesti in Parlamento. Vespa cerca share con Riina e i politici cercano lo share da Vespa, non ci sono verginelle da questo punto di vista”. “E’ un meccanismo molto simile a quello dei nastrini arcobaleno che abbiamo visto a Sanremo- ha aggiunto Adinolfi- Anche se quello è ancora più grave, perché in quel caso si è fatto un utilizzo dei denari del servizio pubblico radiotelevisivo per fare manifestamente una presa di posizione politica in un dibattito in corso.”.

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