Luca Varani, il massacro senza senso: «Volevamo vedere l’effetto che fa»

«Eravamo gonfi di alcol e droga, in preda alle allucinazioni, quando io e Marco abbiamo seviziato e ucciso Luca nel pieno di un festino consumato a casa mia. Volevamo vedere l’effetto che fa», spiega Manuel Foffo ai Carabinieri. Luca è Luca Varani, il ragazzo 23enne morto dopo un party a base di droga e alcool durato forse due giorni. Secondo alcune ricostruzioni ancora tutte da verificare presenti oggi sui giornnali, Foffo e il suo complice, Marco Prato, avrebbero seviziato Luca Varani perché aveva detto no a una cosa a tre.

LUCA VARANI, MASSACRATO PER AVER DETTO NO ALL’ORGIA?

Il TgCom riportava le circostanze, “inquietanti”, del ritrovamento del cadavere del Varani in una palazzina in zona Colli Aniene:

Il proprietario della casa in cui è avvenuto l’omicidio si è presentato dai carabinieri in compagnia del padre. Il cadavere del 23enne, incensurato, sarebbe stato trovato diverse ore dopo la morte, forse avvenuta nella notte tra venerdì e sabato. Nell’appartamento sono stati ritrovati diversi oggetti contundenti: mazze, martelli, coltelli di vario genere. La vittima è stata uccisa con una coltellata al cuore dopo essere stata brutalmente seviziata. “Circostanze inquietanti” le ha definite il Colonnello dei Carabinieri Giuseppe Donnarumma, comandante del Reparto operativo di Roma.

 

Uno dei due complici ha tentato di suicidarsi in ospedale ed è stato ripreso al limite dalle forze dell’ordine con una lavanda gastrica.

 

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Sul Messaggero di oggi le parole di uno degli indagati.

«Dopo avere assunto quasi dieci grammi di coca io e Marco abbiamo siglato un patto, decidendo di uccidere qualcuno. Abbiamo chiesto a Luca di raggiungerci a casa mia. Non so perché lo abbiamo fatto, eravamo in preda al delirio».

 

Il movente scatenante, sembra apprendersi, potrebbe essere il rifiuto da parte del Varani di partecipare ad una orgia. Ancora il TgCom ipotizza:

A corroborare la tesi secondo i carabinieri romani ci sarebbero anche gli ultimi post sul Facebook della vittima. In un uno di questi c’è la foto di Adamo ed Eva con scritto: “Dio non creò Adamo e Claudio”. In alcuni commenti inoltre ci sono anche gli slogan “No ai matrimoni gay” e “W la famiglia”. Secondo quanto riporta La Stampa, è un indizio che aprirebbe l’inquietante scenario dove si è consumata la mattanza di Varani. Un’ipotesi che va comunque ancora verificata. La vittima, un ragazzo di origini slave adottato da una famiglia italiana, era fidanzato da più di otto anni con la stessa persona.

LUCA VARANI, LA FIDANZATA SU FACEBOOK: «ANDRÒ FINO IN FONDO»

Su Facebook Marta, fidanzata di Luca Varani, ha postato un messaggio di ringraziamento a tutte le persone che le sono vicine dopo la scomparsa del ragazzo:

«Grazie veramente a tutti, per i pensieri, per le parole… Gente mai vista o conosciuta che mi dedica parole di conforto. E poi grazie agli amici di sempre, mi sono arrivati tantissimi messaggi e chiamate. Il dolore è praticamente immenso e indescrivibile, nonostante tutto non si può fare una fine così. Vorrei che tutti si ricordassero Luca per quel ragazzo dolce e sensibile e non per quello “debole” e a volte troppo presuntuoso».

Marta ha poi detto di non essere interessata alle ‘dicerie’:

«Non mi interessa delle dicerie non mi interessa di niente. Lo amo e lo amerò per sempre, ma non il Luca che era con tutti, il Luca che era con me… Anzi, il mio Mascottino».

E infine:

«Capisco il vostro stupore, c’è più di qualcosa che non torna … Andrò fino in fondo alla verità».

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