Petaloso: il piccolo Matteo inventa la parola. E l’Accademia della Crusca risponde

Questa è la storia di una maestra e della curiosità di un suo alunno, Matteo. Alle scuole elementari di Copparo, nel ferrarese, un giorno Matteo decise che per definire un fiore colmo di petali c’era bisogno di una parola: petaloso. La scrisse durante una esercitazione in classe e la sua maestra, Margherita Aurora che insegna nella classe terza della scuola elementare Marchesi, decise di chiedere alla Accademia della Crusca un parere.

Oggi la parola “petaloso”, inventata dal piccolo Matteo, ha ricevuto un riconoscimento da parte della accademia fiorentina la quale ha risposto all’alunno con una interessante lettera.

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PETALOSO E LA RICHIESTA ALLA ACCADEMIA DELLA CRUSCA

«Qualche settimana fa, durante un lavoro sugli aggettivi un mio alunno ha scritto di un fiore che era ‘petaloso’», ha raccontato Margherita Aurora, già conosciuta per i dieci “compiti per le vacanze” finiti lo scorso aprile sui giornali. «La parola – ha raccontato – benché inesistente, mi è piaciuta, così ho suggerito di inviarla all’Accademia della Crusca per una valutazione. Oggi abbiamo ricevuto la risposta, precisa ed esauriente. Per me vale come mille lezioni di italiano. Grazie al mio piccolo inventore Matteo». La risposta della Accedemia, postata dall’insegnante sui social, è diventata virale e il web ha deciso di aiutare Matteo a diffondere l’uso di petaloso.

PETALOSO: LA GENIALE RISPOSTA DELLA ACCADEMIA DELLA CRUSCA

«Caro Matteo la parola che hai inventato – si legge nella lettera mandata dall’Accademia della Crusca – è una parola ben formata e potrebbe essere usata in italiano così come sono usate parole formate nello stesso modo (ed. peloso). La tua parola è bella e chiara. Ma sai come fa una parola ad entrare nel vocabolario? Perché entri in un vocabolario, bisogna che la usino tante persone e tante persone la capiscano. Se riuscirai a diffondere la tua parola tra tante persone e tante persone in Italia cominceranno a dire “Come è petaloso questo fiore”, ecco allora petaloso sarà diventata una parola dell’italiano».

(Fonte Fb)

«E’ così che funziona – spiega la Crusca – non sono gli studiosi quelli che fanno i vocabolari a decidere quali parole sono nuove sono belle o brutte, utili o inutili». L’ Accademia suggerisce infine a Matteo un libro, Drilla, di Andrew Clemens. «Leggilo, magari insieme ai tuoi compagni e alla tua maestra: racconta proprio una storia come la tua, la storia di un bambino che inventa una parola e cerca di farla entrare nel vocabolario».

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