Bersani: «Se la Leopolda fosse una iniziativa del Pd ci andrei»

«Se la Leopolda fosse una iniziativa del Pd ci andrei. Ma se si riunisce tutto quello che col Pd non c’entra no, io non ci sono». Intervistato da Silvia Bignami per Repubblica, Pier Luigi Bersani affonda su Renzi. L’ex segretario del Partito Democratico parla chiaro: alla Leopolda lui non ci sarà. Ieri era a Bologna, per la festa del tesseramento del Pd, evento che dà il via alla campagna elettorale di Virginio Merola.

«Noi siamo in questa situazione: l’ex segretario del Pd, io, stasera va a cercare tessere. L’attuale segretario del Pd, domani, fa una iniziativa che con il Pd non c’entra nulla, come dichiara esplicitamente. Accadono cose stravaganti…»

«SE LA LEOPOLDA FOSSE UN EVENTO DEL PD CI ANDREI» –

E oggi Bersani sarà a Roma, per l’evento promosso da Cuperlo e Roberto Speranza:

«Io domani (oggi, ndr.) sarò ospite dell’iniziativa di Gianni Cuperlo e Roberto Speranza a Roma. Se la Leopolda fosse una iniziativa del Pd ci andrei. Ma se si riunisce tutto quello che col Pd non c’entra no, io non ci sono».
Intanto la minoranza di sinistra del Pd e la Leopolda si svolgono nello stesso giorno. Il presidente della Toscana Enrico Rossi ha ricordato che la stessa cosa accadde mentre lei era segretario, e ha definito queste coincidenze delle “piccinerie”.
«Questo non lo accetto. L’altra volta, quando io ero segretario, c’era già una iniziativa in programma, quella dei giovani democratici, e io non mi sarei mai sognato di rinviarla per la Leopolda. Quanto all’iniziativa di Speranza e Cuperlo era prevista per la settimana scorsa, ma Renzi ha deciso che lo scorso week end si dovevano fare i banchetti. Bene, anche io sono stato ai banchetti. Quel che è certo è che dove andrà Rossi, se va alla Leopolda, le bandiere del Pd non ci saranno. A Roma invece ci saranno».

PARTITO CENTRISTA? –

Il quadro del centrosinistra in vista delle amministrative? Bersani ammette: «Siamo in una situazione difficile»:

Accade anche che Dario Nardella rievochi il Partito della Nazione, e ammonisca a non schiacciarsi troppo a sinistra. È un nuovo strappo nella tregua interna al Pd?
«Io penso che se la strategia fosse quella di portare il Pd in una generica e confusa posizione centrale o centrista vorrebbe dire non aver capito nulla. Significherebbe non aver capito che un indistinto centro scomparirebbe. Bisogna invece tenere alti, in questo momento, bandiera e valori del centrosinistra».
Lei crede che Renzi sia d’accordo con Nardella?
«Purtroppo – sorride – non lo escludo».
Dall’altra parte c’è l’appello di Giuliano Pisapia e degli altri sindaci di Sel per l’unità del centrosinistra. È quella la direzione?
«Condivido quell’appello. È chiaro che è quello l’orizzonte in cui dobbiamo muoverci, ma non mi nascondo che siamo in una situazione difficile. Non condivido ad esempio quelli che dicono: “Il Pd ormai è irrecuperabile”. Se fosse così mi domando: con chi pensano di farlo il centrosinistra?».

 

(Photocredit copertina: ANSA/CLAUDIO PERI)

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