Elezioni Amministrative 2016 a Torino: l’exploit di Chiara Appendino, nuovo sindaco al ballottaggio

19/06/2016 di Alberto Sofia

ELEZIONI COMUNALI 2016 A TORINO

C’è chi la considerava una sfida senza storia. Un voto dall’esito scontato, con la conferma di Piero Fassino. In realtà, come anticipavano i sondaggi, era chiaro che le elezioni Comunali 2016 a Torino sarebbero state un’incognita. E la sorpresa finale non è mancata: trascinato al ballottaggio sotto la Mole, per il sindaco uscente il secondo turno è stato un disastro. Sarà la pentastellata Chiara Appendino il nuovo sindaco di Torino. Il vecchio “villaggio di Asterix” del centrosinistra, riuscito a resistere anche ai richiami della destra negli anni d’oro del Cav. Il colpaccio è riuscito. L’opposizione del M5S ha espugnato Palazzo Civico, fortino del centrosinistra dal 93.

I RISULTATI DEL BALLOTTAGGIO PER IL SINDACO TORINO 2016: VINCE CHIARA APPENDINO (M5S)

Il secondo turno si è trasformato in un trionfo per il M5S.  Non ha retto all’assalto di Chiara Appendino e del Movimento 5 Stelle che hanno vinto con il 54.5% contro il 45.4% di Piero Fassino. Con la destra divisa e fuori dal ballottaggio, gli elettori dei suoi partiti si sono riversati sulla candidata pentastellata che sognava da settimane il colpaccio alle Comunali. Ora realtà.

TORINO FINALE

I RISULTATI DEI BALLOTTAGGI PER I SINDACI ALLE ELEZIONI COMUNALI 2016

BALLOTTAGGIO SINDACO DI TORINO 2016: APPENDINO vs FASSINO

Espugnare Palazzo Civico, dal 1993 storico fortino del centrosinistra, era l’obiettivo dichiarato di Chiara Appendino. Ma se il sindaco uscente dem, seppur visibilmente deluso dal risultato del primo turno spera ancora nel bis, anche il sogno del Movimento 5 Stelle resta ancora possibile. Perché la “Giovanna d’Arco della pubblica morale“, così come la bollò lo stesso Fassino in una vecchia seduta del Consiglio comunale, è riuscita a trascinarlo al ballottaggio.

I RISULTATI DELLE ELEZIONI COMUNALI 2016 A TORINO: 1° TURNO

Risultati Elezioni Comunali 2016 Torino

Fassino ha pagato poco lo strappo a sinistra di Giorgio Airaudo, che si è fermato sotto il 4%. Ma è stato proprio il risultato di Chiara Appendino a sorprendere. In grado si raccogliere fino al 30,9% di consensi, una decina di punti dietro il candidato dem e sindaco uscente, fermo al 41,8%. Non un risultato esaltante per chi, in campagna elettorale, aveva esaltato il modello di città creato negli anni dalla sua amministrazione per il capoluogo piemontese, costretto a fare i conti anche con una pesante situazione debitoria.

E ora i giochi sono più che aperti. «Andiamo con fiducia al ballottaggio, dove ripartiremo dal 40%. Ci rivolgeremo con fiducia ai torinesi, chiedendo il voto come abbiamo fatto qui: per Torino, per non interrompere il percorso di innovazione che ha consentito alla città di resistere alla crisi e di agganciare la ripresa», è stato il primo commento del sindaco uscente.

Al contrario, Chiara Appendino ha parlato di un risultato “storico”: «Erano 15 anni che questa città non andava al ballottaggio. Un risultato bellissimo, abbiamo lavorato sul territorio», ha rivendicato. Decisivi possono risultare i voti del centrodestra, diviso e perdente, come si aspettava alla vigilia. Morano – sostenuto da Fratelli d’Italia e Lega Nord – non è andato oltre il 9%, dietro ancora il forzista Osvaldo Napoli, fermo poco sopra il 5%. ⁠⁠⁠Numeri al quale va aggiunto anche il buon 5% del centrista Roberto Rosso.

Dal 1993, da quando è prevista l’elezione diretta del sindaco, sotto la Mole è stato un monocolore di centrosinistra : dai due mandati dell’indipendente Valentino Castellani (sostenuto però da Pds-Verdi-Alleanza democratica, poi dall’Ulivo), passando per Sergio Chiamparino, fino allo stesso Fassino. Questa volta, l’impressione è che non sarà semplice l’eventuale conferma per l’ex segretario Ds. Soprattutto se si creerà un fronte comune anti-Pd tra le opposizioni.

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AGGIORNAMENTI E NOTIZIE

19 giugnoChiara Appendino è il nuovo sindaco a sorpresa di Torino

15 giugno – In vista del ballottaggio Chiara Appendino e Piero Fassino si sono scontrati per l’ultima volta al Carignano. Battaglia tra i candidati sindaco a tutto campo: periferie, povertà, investimenti, Città della Salute, cultura.

14 giugno – Alla vigilia del voto c’era chi ipotizzava un Nazareno in salsa sabauda, tra Fassino e il candidato di Forza Italia Osvaldo Napoli. Ora è lo stesso ex deputato azzurro, pur avendo lasciato libertà di scelta ai suoi elettori, a spiegare a Repubblica di essere orientato a votare per il sindaco uscente Fassino. Napoli attacca Chiara Appendino, sfidante del M5S, accusata di essere contraria alla Tav e di avere candidati «dei centri sociali» in lista. Oltre che di aver ottenuto il sostegno di Airaudo e Borghezio. Il candidato di Sinistra Italiana, in realtà, non ha dato indicazione di voto e contestato entrambi i candidati arrivati al ballottaggio. Il leghista, al contrario, ha confermato il suo orientamento pro-5 Stelle: «Voterò Appendino, senza dubbio. Superata la dicotomia destra-sinistra, basta con il passato»

11 giugno – L’asse tra le opposizioni in chiave anti-Pd temuto da Piero Fassino comincia a prendere forma: mentre Sinistra Italiana di Giorgio Airaudo non darà indicazione di voto, il candidato centrista ex Fi Roberto Rosso (5,05% al primo turno) ha invitato il proprio elettorato a votare contro il sindaco uscente al ballottaggio: «Contro il “sistema Torino”, che ha messo una cappa sulla città. M5s non è il bene, ma è il male minore». Un’indicazione al quale il sindaco uscente ha replicato stizzito: «Ognuno è libero di fare le proprie scelte. Continuo a rivolgermi a tutti gli elettori e continuo a presentarmi con le mie idee e le mie proposte concrete». Appendino ha invece incassato l’indicazione di Rosso. «Sono pronta a raccogliere quella voglia di cambiamento espressa da Rosso e da tantissimi torinesi. Sono convinta che i voti appartengano ai cittadini, che devono esercitare un voto consapevole in base al programma e alle persone».

10 giugno – Candidati a confronto. In attesa del ballottaggio del 19 giugno, Piero Fassino (PD) e Chiara Appendino (M5S) si sono confrontati su SkyTg24. Ecco le pagelle di Giornalettismo

8 giugno –  In vista dei ballottaggi resta aperto il nodo degli appartentamenti. La Sinistra di Airaudo ha spiegato che non darà indicazione di voto al ballottaggio. Né Fassino, né Appendino. «Nessun apparentamento, ma la nostra battaglia per il lavoro continua. Fassino si è occupato più di fondazioni bancarie che di politiche sociali».  Nemmeno Appendino però incasserà il sostegno di SI: «Quando dice che affronterà i problemi del lavoro con gli incentivi dei risparmi della politica, mi viene da sorridere, perché fa la Renzi dei poveri», l’ha attaccata lo stesso Airaudo. Ma il rischio è che anche a Sinistra parte dell’elettorato finisca per punire Fassino in chiave antirenziana.

7 giugnoForza Italia non si sbilancia. Al secondo turno nessuna indicazione di voto. Ma i buoni rapporti tra Fassino e Napoli possono giovare alle ambizioni del candidato Pd.

6 giugno 2016 – In base a come andrà il turno di ballottaggio, si conoscerà anche come sarà composto il prossimo Consiglio comunale. Variabile la maggioranza: potrà essere di 21 componenti – il minimo indispensabile – fino a 24 persone. Per le altre forze di opposizione i numeri si conoscono già: un consigliere ciascuno avranno Forza Italia (è previsto che sia il candidato sindaco Osvaldo Napoli), per i centristi di Roberto Rosso e per la Sinistra di Giorgio Airaudo (dovrebbe essere l’ex assessore regionale Eleonora Artesio). Due seggi andranno alla Lega: uno sarà il capolista Alberto Morano, l’altro sarà Fabrizio Ricca.

  1. Se vincerà Fassino, che ha già superato la soglia del 40% al primo turno, la sua maggioranza sarà di 24 consiglieri tra Pd e liste collegate. A questi va aggiunto il sindacostesso. Questa dovrebbe essere la divisione nella coalizione: 18 consiglieri al Pd, 3 ai Moderati, di Portas, due della lista civica per Fassino e infine un consigliere per la lista Progetto Torino. Il M5S incasserebbe 10 consiglieri più Chiara Appendino.
  2. Se invece vincerà la candidata del M5S dovrà incassare il 60% per ottenere 24 seggi. Oppure, avrà una maggioranza dal numero proporzionale al consenso ottenuto. Anche il Pd avrà un numero di A questo punto la coalizione di Pd e alleati potrà contare su un numero variabile di consiglieri (11-14)

 

6 Giugno 2016 – Appendino rilancia in vista del ballottaggio, tra quindici giorni: «Non ci interessano poltrone, noi parleremo alla gente». Al contrario di Fassino, che ha vinto al centro, la candidata M5S ha sfondato soprattutto in periferia. “Sono pronto a governare”, ha rilanciato.

5 giugno 2016 – Qui i risultati delle Elezioni Comunali 2016. A Torino sarà necessario un turno di ballottaggio. Perché il sindaco uscente Piero Fassino non è andato oltre il 41%. Si scontrerà con la pentastellata Chiara Appendino, che ha chiuso con l’ottimo risultato di 30,9%. Male sia la Sinistra di Airaudo che il centrodestra diviso.

Risultati Elezioni Comunali 2016 Torino

3 giugno 2016 – Terminata la campagna elettorale dei candidati sindaco. Fassino ha chiuso in piazza, in pieno centro storico, chiedendo nuovamente fiducia ai cittadini torinesi. Ma Appendino e il M5S puntano a trascinarlo al secondo turno

9 maggio 2016 –  Timori per Fassino in base ai numeri di Index Research per Piazzapulita. Il sindaco uscente rischia di non raggiungere la soglia del 40% al primo turno delle Amministrative. Ora è stimato al 39,5%, davanti alla candidata del M5S Chiara Appendino in crescita, 30%. Dietro il candidato di Sinistra Italiana, Giorgio Airaudo (9%).

 

Sondaggi elezioni Comunali 2016 Torino

 

A destra la frammentazione punisce i candidati. In leggero vantaggio Morano su Napoli, Rosso raccoglie scarso consenso.

Non mancano le ombre per Fassino sulla strada che porta al bis a Palazzo Civico. Un eventuale asse in chiave anti-Pd tra Appendino e la Sinistra, al quale potrebbero aggiungersi altri voti da formazioni di destra, farebbe vacillare le certezze del candidato sindaco Pd per il secondo turno.

 

04 maggio 2016 – Nel centrodestra che andrà in ordine sparso alle Comunali di Torino si gioca una sorta di derby tra Osvaldo Napoli (ex parlamentare azzurro sostenuto da Fi),  Alberto Morano (il notaio sostenuto da Lega e Fdi) e il centrista Roberto Rosso. In base agli ultimi sondaggi, l’ex deputato sta recuperando terreno rispetto all’avversario sostenuto dal Carroccio. E vanta un consenso intorno all’8%, secondo Ipr Marketing e Tecnè. I due istituti statistici assegnano invece Morano intorno al 9-9,5%. Rosso invece è tra l’1 e il 3%.

22 aprile 2016 – Al primo turno i numeri attribuiscono al sindaco Fassino, uscente e ricandidato, del capoluogo piemontese un margine di almeno 11 punti sulla principale avversaria, la candidata pentastellata Appendino. Lo mostrano i sondaggi di Ipr Marketing e Tecné.

Sondaggi Elezioni Amministrative Torino
Gli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto al primo turno delle Elezioni Amministrative a Torino (Tabella di: Giornalettismo)

Secondo le ultime rilevazioni Piero Fassino si muoverebbe oggi tra il 41 e il 45% mentre Chiara Appendino oscillerebbe tra il 27 e il 30%, con un ritardo di 11-18 punti. Staccati tutti gli altri candidati. Ad Alberto Morano, appoggiato dalla Lega Nord, viene attribuito tra l’8 e l’11% dei voti. A Osvaldo Napoli, sostenuto da FI, tra il 7 e il 9%. Stesso livello di consenso del candidato di Sinistra Italia Giorgio Airaudo. Il centrista Roberto Rosso viene segnalato tra l’1 e il 3%.

06 aprile 2016 – Ospite della trasmissione tv “Di Martedì“, la candidata M5S Chiara Appendino si è scagliata contro Piero Fassino sbandierando il tema sicurezza, spesso utilizzato dal centrodestra e dalla Lega: «Ha abbandonato le periferie, concentrando tutta la sua attività nel centro», è stato l’attacco della candidata pentastellata.

02 aprile 2016 – In base ai sondaggi, a Torino si va verso il ballottaggio tra Piero Fassino (PD) e la candidata M5S Chiara Appendino.

Sondaggi Elezioni 2016
I sondaggi sulle Elezioni 2016 a Torino (Tabella: Giornalettismo)

Al secondo turno però il divario potrebbe quasi annullarsi. Index Research ha stimato al ballottaggio Fassino al 52% e Appendino al 48. Anche nel capoluogo piemontese, dunque, nulla è scontato.

Sondaggi Elezioni 2016
I sondaggi sulle Elezioni 2016 a Torino (Tabella: Giornalettismo)

30 marzo 2016 – La data delle elezioni 2016 dovrebbe essere domenica 5 giugno. Il governo convocherà le elezioni amministrative con un decreto da prendere entro il 12 aprile, e la data ormai certa sembra essere quella del 5 giugno, con i ballottaggi previsti per il 19.

21 marzo 2016 – In casa centrodestra si tenta ancora un’ultima mediazione per evitare di presentarsi alle Comunali con più candidati. Salvini resta però intransigente sulla candidatura di Osvaldo Napoli. La Lega, dopo aver deciso di convergere sul notaio Alberto Morano (come Fdi-An), non sosterrà l’ex europarlamentare azzurro. Oggi è in programma un vertice tra i partiti dell’area del centrodestra (sarà presente anche Roberto Rosso, tra i candidati sindaco), ma una ricomposizione sembra a dir poco complicata.

17 marzo 2016 – Dopo la frattura nel centrodestra a Roma, anche a Torino il fronte unitario Forza Italia-Fratelli d’Italia-Lega Nord implode. Il centrodestra si presenterà in ordine sparso. Perché l’ex parlamentare azzurro Osvaldo Napoli sarà sostenuto da Forza Italia, ma non dall’asse in salsa lepenista Salvini- Meloni.

Lo ha annunciato lo stesso Salvini dal capoluogo piemontese, dove ha incontrato il notaio Alberto Morano: «Osvaldo Napoli non è un candidato valido, si è perso troppo tempo. Se Berlusconi non vuole politici, ma imprenditori e professionisti, per me la persona giusta è Morano. Noi della Lega non imponiamo nulla a nessuno, ma per adesso non vedo alternative».

Morano sarà sostenuto anche da Fratelli d’Italia e da liste civiche a supporto. Osvaldo Napoli, attaccato da Salvini, ha replicato: “A fine elezioni conteremo i voti”. Tradotto, a Roma come a Torino sarà un derby fratricida. Lega-Fdi da una parte, quel che resta di Forza Italia dall’altra. Ma nel piatto ci sarà soprattutto la futura leadership del centrodestra

13 marzo 2016 – Nella tragicommedia del centrodestra torinese (e non solo), Berlusconi prima mette in dubbio la candidatura di Osvaldo Napoli, poi incorona l’ex parlamentare. Tutto in meno di 24 ore. «Non abbiamo ancora trovato lo sfidante di Fassino», aveva spiegato il Cav durante le “gazebarie” di Roma su Guido Bertolaso. Per poi spiegare di aver incontrato 7-8 «uomini del fare», senza aver però ottenuto alcun “sì”. In serata, di fronte alla rivolta del gruppo dirigente torinese pro-Napoli, il presidente azzurro ha smentito se stesso: «Sono lieto che Osvaldo Napoli abbia risposto positivamente alla nostra proposta di candidarsi a Torino per le prossime elezioni amministrative.

È un altro protagonista del fare che si aggiunge a Bertolaso, a Parisi, a Lettieri nella strategia di Forza Italia di offrire alle grandi città degli amministratori di vasta esperienza operativa, amministrativa e gestionale». Tradotto, è l’investitura attesa dal deputato onnipresente – seppur non più parlamentare – tra i palazzi romani. Ma il centrodestra rischia di correre in ordine sparso. Come a Roma, anche a Torino l’impressione è che il centrodestra possa implodere.

La Lega e Salvini sembrano aver compreso come il centrodestra sia ormai fuori dalla corsa. Ma non hanno alcuna intenzione di portare voti all’ex sindaco di Giaveno, Osvaldo Napoli, a dir poco indietro nei sondaggi. E con poche possibilità di arrivare al ballottaggio. Tradotto, i leghisti potrebbero convergere sul notaio Alberto Morano, così come Fratelli d’Italia.

7 marzo 2016 –  Altri 11 candidati consiglieri sono stati scelti dall’Assemblea torinese degli attivisti del Movimento 5 Stelle, dopo i 21 già scelti tempo fa (sul sito ufficiale del candidato sindaco Chiara Appendino tutti i nomi. Da esaminare in casa 5 Stelle anche circa 200 candidature legate al bando pubblico per eventuali incarichi di assessore nella squadra di Appendino, nel caso di vittoria alle elezioni. Tra quelle arrivate, c’è anche quella del consigliere uscente Vittorio Bertola.

7 marzo 2016 – Anche a Torino si muove il fronte del “Family Day”, che presenterà già Mario Adinolfi, uno dei leader, come candidato sindaco a Roma. Lo stesso Adinolfi, garante insieme a Gianfranco Amato, ha confermato la nascita di liste del neonato movimento in 300 Comuni italiani. Anche sotto la Mole, dove si presenterà l’insegnante Gisella Valenza, attivista “no-gender”.

1 marzo 2016 – In attesa che il (presunto) fronte FI-Lega-FdI/An sciolga il nodo del candidato per le Comunali a Roma e  – di conseguenza – si completi il risiko delle candidature rimaste sospese (Torino compresa), il candidato in pectore Osvaldo Napoli incassa l’appoggio di “Rivoluzione Cristiana”. Ovvero, il movimento legato al Cav e a FI che fa riferimento a Gianfranco Rotondi. RC intende costruire una lista per le Amministrative.

29 febbraio 2016 – In attesa che venga ufficializzato il nome di Osvaldo Napoli come candidato sindaco del centrodestra, i sondaggi bocciano già qualsiasi velleità di raggiungere il ballottaggio sotto la Mole. In base agli ultimi sondaggi commissionati alla sondaggista di fiducia di Arcore, Alessandra Ghisleri, sia il nome di Napoli che Forza Italia raggiungerebbero cifre irrisorie. In realtà, non una novità, dato che il centrodestra è in netto ritardo e diviso sotto la Mole. Ma non solo: da tempo il partito azzurro è in picchiata su tutto il territorio nazionale, sotto la quota del 10%.

24 febbraio 2016 – Mentre il terremoto del centrodestra non si ferma a Roma, le scosse per la coalizione Fi-Fdi-Lega arrivano anche altrove. Non è un caso che pure a Torino il Carroccio si spinga pure a minacciare una corsa in solitaria: «In un’ottica di coalizione abbiamo rispettato i patti, ma così non è stato per Forza Italia e Fratelli d’Italia. Vogliamo dare ai cittadini di Torino e Novara un’alternativa credibile di governo. Se le cose non cambiano siamo pronti e determinati ad andare da soli», ha attaccato il neosegretario leghista del Piemonte Riccardo Molinari, fedelissimo di Salvini. Tradotto, nuove picconate dei “lumbard” verso il Cav e Meloni, alleati – di fatto – soltanto sulla “carta”.

22 Febbraio 2016 – «Paura di vincere e di governare? Assolutamente no». Dai microfoni di Radio24, intervistata da Giovanni Minoli, il candidato sindaco di Torino del M5S, Chiara Appendino, ha rilanciato la sua campagna elettorale: «Il difetto peggiore di Fassino è che, come sindaco, è completamente distaccato dalla realtà. Ha investito molto sul centro lasciando indietro le periferie. Mentre il bilancio della città si porta ancora dietro un macigno di circa tre miliardi di debito, che sta calando, però siamo sempre a tre miliardi. Così come una spesa corrente di un miliardo e tre. E comunque investimenti che in parte non sono stati fatti rispetto a quelli che erano stati promessi», ha attaccato.

20 febbraio 2016 – C’è chi, come Michele Vietti, lo aveva ribattezzato “come un laboratorio del Partito della Nazione in salsa torinese”. Di certo, al di là delle smentite di Piero Fassino, la stampella degli esuli del centrodestra e degli ex berlusconiani raccoglie giorno dopo giorno nuove “adesioni”. Come non bastassero gli endorsement al sindaco uscente dell’ex governatore FI del Piemonte Enzo Ghigo, delo stesso Vietti  (ex vicepresidente Csm in quota Udc) e dell’ex senatore azzurro Aldo Scarabosio, è ora l'(ormai ex) alfaniano Silvio Magliano a passare alla corte del sindaco, lasciando Ncd e anche la vicepresidenza del Consiglio.

Di certo, un “acquisto” di peso: perché Magliano – da 5 anni in Consiglio comunale all’opposizione di Fassino – è volto noto di Comunione e Liberazione e uomo della stessa Compagnia delle Opere. Ora sarà candidato nella lista dei “Moderati” di Mimmo Portas, che sotto la Mole pesa per il 10% circa: «Per vincere bisogna aprire al centro», ha rivendicato Portas. Dietro “l’operazione Magliano” anche l’ex Dc e Pdl Giampiero Leo, così come volti storici della Cl torinese come Dario Odifreddi o il direttore di Piazza dei Mestieri Mauro Battuello. Tradotto, dopo la rottura di SI e di Airaudo, il Fassino-bis punta verso destra.

18 febbraio 2016 – Le nuove fibrillazioni del centrodestra a Roma, con Salvini che ha “frenato” sulla candidatura già ufficiale di Bertolaso – in realtà, più con toni da campagna elettorale – , ha spinto al rinvio del nuovo vertice sulle Amministrative. Anche perché la Meloni ha poco gradito i continui “distinguo” della Lega.

La riunione doveva servire per concedere il via libera alle candidature di diverse città, compresa Torino. Con il nome di Osvaldo Napoli ormai candidato “in pectore” sotto la Mole: «Abbiamo già avuto il via libera per stampare i materiali per la campagna elettorale», avevano spiegato a Giornalettismo fonti azzurre in Senato. Si dovrà ancora attendere.

12 febbraio 2016 – In casa centrodestra c’è ancora fermento sul nodo candidature. La candidatura di Osvaldo Napoli (Fi), pur non ancora ufficializzata, resta vicina. Ma lo stallo romano pesa e rischia di creare tensioni all’interno della coalizione. Con Giorgia Meloni che ha minacciato di rimettere tutto in discussione se Fi e Lega optassero per Marchini al Campidoglio. Ed evocato primarie in tutte le città.

Tanto che sotto la Mole c’è chi ne ha già approfittato per rilanciare i gazebo e sponsorizzare il numero uno di Fdi-An Maurizio Marrone. Berlusconi sta così pressando Guido Bertolaso per strappare il suo sì per Roma: sarebbe un ripensamento, dato che l’ex capo della Protezione civile si era sfilato ufficialmente per motivi personali. La mossa eviterebbe, sono convinti ad Arcore,  fratture dentro la coalizione che potrebbero avere effetti ovunque. Torino compresa.

10 febbraio 2016 – Per cercare di neutralizzare la scissione a sinistra nella vecchia coalizione fassiniana, con lo strappo di Sel-SI e la candidatura di Giorgio Airaudo, l’assessore Gian Guido Passoni sta lavorando a una lista di sinistra che appoggi il sindaco uscente. L’obiettivo è drenare voti e dare un riferimento a chi, pur volendo votare ancora in ottica di centrosinistra, non intende esprimere la propria preferenza per il Pd renziano. All’esperimento lavorano diversi esponenti ormai in rotta con Sel, come l’assessore regionale Monica Cerutti e la collega a Torino Maria Grazia Pellerino.

5 febbraio 2016 – «La sfida che va profilandosi tra il candidato sindaco del centrosinistra Piero Fassino, presidente di Anci, e quella del centrodestra Osvaldo Napoli, presidente di Ancitel, è quella che in gergo calcistico si chiama “biscotto”, che significa che la squadra più debole fa passare quella più forte», ha attaccato il parlamentare di Sinistra Italiana, Giorgio Airaudo, candidato sindaco per il fronte della “sinistra-sinistra”.

In pratica, una sorta di riedizione del “patto del Nazareno” in salsa sabauda. Denunciata anche da chi, nel centrodestra, sta contestando la scelta della coalizione FI-Lega-Fdi di proporre Osvaldo Napoli come candidato sindaco. Tra questi l’ex forzista Roberto Rosso: «L’uno è datore di lavoro dell’altro, con tanto di stipendio. Se Napoli vuole essere un candidato credibile dovrebbe lasciare l’incarico», ha più volte attaccato il candidato sindaco ora vicino alle posizioni di Fitto.

1 febbraio 2016 – Non c’è ancora la conferma ufficiale, ma dopo il nuovo vertice tra Berlusconi, Meloni e Salvini, la candidatura di Osvaldo Napoli per il centrodestra resta ancora quella più quotata.

22 gennaio 2016 – In base agli ultimi sondaggi diffusi dalla trasmissione Piazzapulita, condotti da Index Research per La7, Piero Fassino sarebbe costretto al ballottaggio.

Elezioni torino 2016 amministrative sondaggi
Photocredit: screenshot Piazzapulita/Index research

Le rilevazioni attribuiscono al sindaco uscente il 42% dei consensi. Dietro di lui al 28% la candidata del M5S Chiara Appendino, poi il candidato del centrodestra (in questo caso è considerato Osvaldo Napoli, ndr) al 19%. Infine, quarto con l’11% dei consensi Giorgio Airaudo per Sinistra Italiana-Torino in Comune.

14 gennaio 2016 – Mentre il fronte FI-Lega-Fdi deve ancora decidere se candidare Osvaldo Napoli o il notaio Alberto Morano, sul fronte del centrodestra proverà a correre anche Roberto Rosso, l’ex forzista che nel 2001 arrivò al ballottaggio con Sergio Chiamparino al Comune di Torino. Ha invocato più volte le primarie, invano, ora avanza la sua auto-candidatura.

«Intendo tenere alta la bandiera del centrodestra a Torino, troppi topi stanno scappando dalla nave che affonda», ha attaccato, con un chiaro riferimento all’appoggio annunciato dall’ex governatore azzurro del Piemonte Enzo Ghigo a Fassino.

«Io punto a ricostruire la speranza, a dare un punto di riferimento ai liberali, moderati ed eredi dei democristiani che non si rassegnano all’idea di vedere a Torino il ballottaggio fra due sinistre, quella Pd e quella del Movimento 5 Stelle». Ora Roberto Rosso viene considerato vicino ai Conservatori e Riformisti di Raffaele Fitto.

14 gennaio 2016 – Un laboratorio del Partito della Nazione in salsa sabauda, in vista delle elezioni 2016 a Torino? «Credo e spero di no. Abbiamo sempre detto che la vocazione del Pd è quella di ricostruire il perimetro di un centrosinistra di governo», ha replicato ai microfoni di Giornalettismo TV il leader di Sinistra dem Gianni Cuperlo.

Sotto la Mole in casa dem c’è fibrillazione per il sostegno annunciato di un pezzo del vecchio mondo di centrodestra e di esponenti di ex Forza Italia a Piero Fassino. Compresi l’ex presidente FI della Regione Piemonte, Enzo Ghigo e l’ex vicepresidente Csm in quota Udc Michele Vietti.

Ma Cuperlo rilancia: «Non conosco Ghigo. Ma bisogna fare in modo che le Amministrative non siano l’occasione per certificare la fine del centrosinistra. A Torino mi auguro ci sia spazio per un’intesa, in caso di ballottaggio, con Sinistra Italiana-Sel».

GUARDA L’INTERVISTA A GIANNI CUPERLO

13 gennaio 2016 – In casa centrodestra si cerca ancora il “miglior perdente”. Secondo quanto confermano da Palazzo Madama, l’ex deputato Osvaldo Napoli, quasi onnipresente tra i palazzi romani seppur ormai senza carica, sarebbe in vantaggio sul notaio Alberto Morano, notaio proposto dalla Lega.

La certezza è che nessuno dei due nomi, testati pure dal tavolo delle alleanze presieduto da Matteoli, sembra avere alcuna possibilità di arrivare almeno a un ipotetico ballottaggio. Resta da capire se il Cav vorrà puntare su Napoli, accontentando chi pressa per l’ex parlamentare. O preferirà puntare su Morano, nome esterno, in modo da poter anche evitare di intestarsi le responsabilità del possibile tracollo elettorale.

12 gennaio 2016 – Torino si prepara a diventare il laboratorio politico del Partito della Nazione, spauracchio della minoranza Pd. Il motivo? Senza la stampella di Sel-Si, che candiderà l’ex Fiom Airaudo, Fassino cerca sponde a destra. Nell’universo degli ex berlusconiani e centristi, c’è chi è già pronto al sostegno. A partire da Enzo Ghigo, ex presidente della Regione Piemonte per 10 anni con il centrodestra, ex manager di Publitalia tra i fondatore di Forza Italia.

Ma non son solo: arriverà anche il sostegno di Michele Vietti, già vicepresidente del Csm, allora eletto in quota Udc. E dell’ex senatore Pdl Aldo Scarabosio. Una prospettiva che allontana sempre di più Fassino dalla sinistra di Sel: «A destra aumentano gli sponsor di Fassino. Ci conferma la deriva del Pd e la bontà della nostra scelta».

29 dicembre – Renzi ha attaccato Sinistra Italiana-Sel nella conferenza stampa di fine anno per aver strappato a Torino (e non solo): «A Torino si è detto bisogna far perdere Fassino perché è di destra. Certo se la sinistra è quella di Airaudo… In Italia la sinistra è quella di Fassino e il Pd è il più grande partito di sinistra in Europa», ha rivendicato il premier.

28 dicembre 2015 – Mentre Airaudo e Si hanno strappato a sinistra con il Pd (una ricomposizione è complicata anche in un ipotetico secondo turno), in casa dem non mancano le polemiche per l’ipotesi evocata di possibili convergenze con Ncd di Angelino Alfano. A chiudere alla prospettiva sono i bersaniani di Andrea Giorgis e la minoranza del partito, che ha già avvertito la direzione locale sull’indisponibilità ad «alleanze elettorali con Ncd», così come con liste di trasfughi di centrodestra.

23 dicembre 2015 – Mentre Denis Verdini fa campagna acquisti in quel che resta di Forza Italia, svuotando le truppe parlamentari azzurre (e non solo), la diaspora azzurra si riflette anche nelle scelte per le candidature alle amministrative 2016. Tra la Lega che ha stravolto i rapporti di forza della coalizione e l’incapacità di far emergere nomi nuovi, anche a Torino Fi rischia la deriva. E in pochi credono in quel rilancio promesso dall’ex premier per il nuovo anno.

Certo, tra gli ultimi rimasti alla corte di Berlusconi, c’è Osvaldo Napoli. Ex parlamentare che pagò a durò prezzo – si mormora dalle parti di Montecitorio – quell’intervista che nel 2012 rilasciò a Libero: «Berlusconi si è fatto del male con le sue parole dopo quello che ha detto i moderati non verranno più con noi e così non vinceremo mai più le elezioni.

La stragrande maggioranza del Pdl la pensa come me e l’ottanta per cento del partito sta con Alfano e Berlusconi rappresenta la minoranza del partito», disse. Se ne pentì amaramente. Ma non bastò per guadagnarsi la conferma del seggio, anche perché si sarebbe allora opposto lo stesso Denis Verdini. Napoli però sembra voler sfuggire al “pensionamento“.

Non è un caso che lo si possa incontrare spesso a Montecitorio, pur non essendo più in carica. Ora, nella penuria di candidati, sogna di poter correre contro Fassino. Lo stesso per il quale, in piena campagna per il Quirinale, spiegò di fare il tifo. Non senza scatenare altre polemiche interne.

L’altro nome in casa centrodestra resta quello del notaio Alberto Morano. In attesa che Berlusconi e Salvini si decidano, Morano ha intanto incassato il sostegno di Idea, il gruppo di Quagliariello e degli ex Ncd: «Il nuovo può venire da proposte come quella che sta maturando a Torino attorno a candidature civiche, innovative, come quella del notaio Alberto Morano», ha spiegato il senatore. Da Fi, invece, c’è chi continua a coltivare diffidenza verso il notaio, figura esterna considerata lontana dal partito.

21 dicembre 2015 – «Secchiona? Non ne ho l’aria, lo sono proprio fin dai tempi delle scuole medie perché mi piace studiare. E perché per fare le cose bene è necessario approfondire». Così ha replicato a Piero Fassino, in un’intervista al Corriere della Sera, la candidata sindaco M5S Chiara Appendino. Poi, sulla crescita nei sondaggi del Movimento 5 Stelle, ha sottolineato: «Penso ci sia una richiesta di cambiamento rimasta inascoltata per troppi anni»

20 dicembre 2015 – Intervistato dal Corsera, Piero Fassino ha attaccato Chiara Appendino, candidata M5S: «La sua credibilità si basa sul fatto che è donna, giovane, si presenta bene, e ha l’aria della secchiona. Ma bisogna andare oltre le apparenze. In 5 anni di Consiglio comunale non le ho mai sentito fare una sola proposta. E anche in questa prima fase elettorale non mi sembra di aver ascoltato idee in sintonia con le esigenze di Torino».

Critiche anche contro lo strappo di Airaudo e Sel: «Mi risulta incomprensibile la loro strategia. Usano il voto amministrativo per fare la guerra a Matteo Renzi, ma intanto a Torino come a Bologna il partito di Vendola fa parte del governo cittadino. Si condivide il governo della città, ma per astio verso il presidente del Consiglio si mette in dubbio la maggioranza di cui si fa parte e si indebolisce il centrosinistra. Lo trovo surreale».

16 dicembre 2015 – Se Piero Fassino perderà il sostegno di Sel-SI che punta su Airaudo (anche se alcuni dirigenti sono tentati dallo strappo, ndr), l’area centrista ha confermato il sostegno al sindaco uscente in corsa per il bis. «Il Centro Democratico sosterrà con una propria lista, o con una lista nuova insieme ad altri soggetti che si collocano al centro del centrosinistra, la candidatura di Fassino», ha spiegato il presidente di Cd, Bruno Tabacci.

L’idea, spiegano da Montecitorio, è quella di creare una lista con altri pezzi della galassia centrista, da Per l’Italia fino a Scelta Civica. Ci sono poi anche i Moderati di Portas, che a Torino pesano molto, circa il 10%.

Ma non solo. C’è anche l’Ala di Denis Verdini e dei transfughi di Fi, che da tempo sono in contatto con tutti i pezzi di centro: «Sicuramente presenteremo delle liste alle Amministrative. In direzione centrosinistra, almeno dove ci saranno candidati per noi sostenibili», spiegano dai corridoi della Camera.

13 dicembre 2015 – Dopo settimane di indecisioni, Piero Fassino ha annunciato la sua ricandidatura come sindaco alle elezioni 2016 a Torino. Sfiderà per il bis sotto la Mole la candidata del M5S, Chiara Appendino, Giorgio Airaudo (l’ex Fiom e deputato di Sinistra Italiana. Il candidato di centrodestra, invece, resta ancora un’incognita.

«Il centrosinistra deve presentarsi unito perché questo è quello che chiedono gli elettori», ha rivendicato Fassino, critico sullo strappo di Sel, aggiungendosi all’appello dei sindaci di Milano, Genova e Cagliari, ovvero Pisapia, Doria e Zedda. Con la conferma di Piero Fassino, è del tutto archiviata l’ipotesi di primarie in casa Pd/centrosinistra.

10 dicembre 2015 – Intervistato dal quotidiano “La Repubblica” dopo la lettera dei sindaci “arancioni” Pisapia, Zedda e Doria per tenere unito il centrosinistra, il candidato di Sinistra Italiana Giorgio Airaudo ha respinto l'”invito”: «Il centrosinistra che Renzi ha ucciso non può rinascere solo con gli appelli. A Torino no ai dem: solo una sinistra forte può fermare le destre».

5 dicembre 2015 – Secondo quanto riporta il sito del M5S torinese, «l‘assemblea degli attivisti torinesi ha votato e selezionato i primi 21 candidati al Consiglio Comunale per le prossime elezioni amministrative». Come si legge, «i nomi sono emersi dalle candidature raccolte» tra gli stessi attivisti del capoluogo piemontese (qui tutti i nomi, ndr).

Nella lista spiccano però diverse assenze “eccellenti”: tra tutte quella di Emanuela Carrozzo, che si era già ritirata dalla corsa a candidata sindaco contro Appendino. Ma è rimasta tagliata fuori lo stesso. Proprio come l’altro ex aspirante candidato sindaco Kamal Azer. Nella lista sono invece presenti. Dentro, invece, diversi consiglieri di circoscrizione uscenti.

1 dicembre 2015 – Fonti parlamentari azzurre contattate da Giornalettismo escludono la possibile corsa della deputata di Forza Italia Daniela Santanchè come candidata del centrodestra. «No, non sarà lei. Non ha alcuna intenzione di candidarsi». Sotto la Mole il centrodestra è in ritardo. Restano i nomi di Osvaldo Napoli (Fi) e del notaio Alberto Morano proposto dalla Lega Nord.

30 novembre 2015 – In un’intervista a Qn, il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini ha rivendicato: «Dove abbiamo lavorato con Sel vogliamo continuare a farlo. Penso, in particolare, a Milano, Torino, Bologna e Cagliari». Ma sotto la Mole lo strappo è già una realtà, con la candidatura autonoma dell’ex Fiom Giorgio Airaudo. Voti che per il partito di Renzi sarà complicato recuperare anche in un eventuale ballottaggio.

Eppure, in casa Sel non tutti hanno condiviso lo strappo con il Nazareno, a partire dall’assessore Maria Grazia Pellegrino. E alla collega in Regione (Sel appoggia il governo di Chiamparino, ndr) Monica Cerutti. Tanto che già nelle scorse settimane è stata evocata l’ipotesi di una divisione prima delle amministrative, con la creazione di una lista di appoggio a Fassino da parte dei dissidenti torinesi di Sel.

27 novembre 2015 – Fassino e la lunga attesa per la conferma della candidatura. Nonostante non abbia ancora ufficializzato la candidatura alle Amministrative del prossimo anno, Fassino correrà per il bis. Certo, i dubbi non mancano nella mente del sindaco. Tutt’altro che convinto, secondo fonti dem, a ripresentarsi alle urne: «Non è il ruolo che più lo esalta, anche se lo ha svolto in modo esemplare», lo difendono tra i corridoi di Montecitorio.

Non è un mistero che Fassino avesse nutrito altre ambizioni. Sperava in un ministero di peso (Esteri), mai arrivato. Fino alla delusione più grande, l’affaire Quirinale. Aveva lavorato sotto traccia, invano. Tanto che non mancarono le indiscrezioni sulle possibili crepe nel rapporto con Renzi, il premier che Fassino aveva appoggiato come candidato alla segreteria dem.

Dal Nazareno lo hanno però avvertito, in vista delle Comunali: «Con le incognite di Milano, Roma e Napoli non è il momento di aprire altri fronti…». E Fassino, che della vecchia Ditta ha conservato quel senso di appartenenza e sacrificio per il partito, si è messo a disposizione: «No, non si tirerà indietro», assicurano dai vertici. E l’occasione giusta per annunciare la corsa potrebbe essere la conferenza programmatica del Pd torinese. Era prevista per il 12-13 dicembre, potrebbe slittare per evitare la concomitanza con la Leopolda 2015.

I CANDIDATI ALLE ELEZIONI COMUNALI 2016 DI TORINO

L’uscente Piero Fassino quindi chiederà ancora la fiducia ai torinesi. A contendergli la poltrona di Palazzo Civico sarà l’attuale consigliere del M5S, Chiara Appendino. «La migliore candidata possibile per i pentastellati, può pescare nella borghesia e tra la classe imprenditoriale cittadina», temono in casa dem. Anche perché altri voti decisivi potrebbe sottrarli a Fassino l’ex sindacalista Fiom Giorgio Airaudo, che si candiderà per Sinistra Italiana. L’anima della Torino operaia, ancora viva in città.

Rispetto a 5 anni fa, Sinistra Ecologia Libertà non sarà più in coalizione. «Renzi ha ucciso il centrosinistra», accusano dal partito del presidente Nichi Vendola. Già i parlamentari di Sel hanno dato vita con ex dem come Stefano Fassina e Alfredo D’Attore un gruppo unico a Montecitorio. Ora alle urne si presenteranno con candidati autonomi quasi ovunque. Compresa la sfida di Torino.

Resta ancora da conoscere il candidato del centrodestra, ora a trazione leghista. C’è chi ha avanzato il nome di Osvaldo Napoli, ex parlamentare di Forza Italia. O quello più pesante di Daniela Santanché, improbabile. La Lega ha invece proposto il notaio Alberto Morano. Con l’ex parlamentare azzurro favorito.

SONDAGGI TORINO 2016, I RISULTATI

Già secondo i primi sondaggi interni ai partiti, fonti interne parlavano del rischio ballottaggio a Torino, tra la coalizione guidata da Fassino e il M5S. Con la coalizione di centrodestra sarebbe esclusa dall’eventuale secondo turno, Lontana più di dieci punti percentuali dai pentastellati. Un sondaggio di gennaio, mostrato dalla trasmissione Piazzapulita, conferma le previsioni: Fassino in netto vantaggio sul M5S, con il 42% contro il 29%, ma costretto al ballottaggio. Al terzo posto viene rilevato Osvaldo Napoli, al 19%, possibile candidato del centrodestra (ma le sue quotazioni sarebbero in discesa, per il niet della Lega, ndr). Quarto, con l’11% dei consensi, il candidato di Sinistra, l’ex Fiom Giorgio Airaudo.

PRIMARIE TORINO 2016 ARCHIVIATE. FASSINO CANDIDATO UNITARIO

Di fronte alle titubanze del sindaco, l’ipotesi delle primarie non era stata esclusa. E non mancavano le indiscrezioni sula possibile corsa del senatore Stefano Esposito, già assessore ai Trasporti di Roma. Ora che la candidatura di Fassino è arrivata, tutto è stato archiviato. Al contrario, le primarie si terranno nei comuni di Pinerolo, San Mauro e Alpignano, forse anche a Nichelino. Centri importanti nel torinese che saranno chiamati a loro volta alle urne. Resta il nodo della data: Renzi ha chiesto in segreteria di organizzare il primarie day il 20 marzo.

DATA ELEZIONI COMUNALI TORINO 2016: COME E QUANDO SI VOTA

Allo stesso modo, non c’è ancora certezza sulla data del voto delle Comunali, anche se il governo sembra voler puntare al 12 giugno, con eventuale ballottaggio due settimane dopo. Certo, è ancora presto per una scelta ufficiale. Come si voterà? Nei Comuni – come Torino – con un numero di abitanti superiore a 15mila si vota con una sola scheda, dove sono riportati i nomi dei candidati sindaci e le liste che appoggiano il candidato. L’elettore può esprimere il voto in tre modi:

1. segnando una “x” solo sul simbolo della lista. La preferenza va alla lista e al candidato sindaco che questa appoggia;

2. tracciando un segno sul simbolo di una lista, indicando nel caso anche la preferenza per uno dei candidati alla carica di Consigliere appartenenti alla stessa lista, e tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato sindaco non collegato alla lista votata. Questo è il caso del  “voto disgiunto“;

3. tracciando un segno soltanto sul nome del Sindaco, votando così solo per il candidato Sindaco e non per la lista o le liste a quest’ultimo collegate.

Nei Comuni con più di 15mila abitanti viene eletto sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno).Nel caso in cui nessun candidato ottenga questo risultato, si torna al voto due domeniche dopo per votare tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti, in un turno di ballottaggio. Ad essere eletto è il candidato che prende più voti.

Il Consiglio comunale viene invece stabilito seguendo queste regole, come spiega l’Anci: se le liste collegate al candidato eletto nel primo o nel secondo turno non hanno conseguito almeno il 60% dei seggi ma hanno ottenuto nel primo turno almeno il 40% dei voti, otterranno automaticamente il 60% dei seggi. I seggi restanti saranno divisi tra le altre liste proporzionalmente alle preferenze ottenute.

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