Manovra, l’affondo di Chiamparino: «Regioni a rischio». Dubbi anche dai tecnici di Camera e Senato

Sergio Chiamparino attacca la manovra. Per il governatore del Piemonte i tagli triennali dal 2017 al 2019 alle Regioni configurano una «situazione che nei fatti mette a rischio la sopravvivenza dello stesso sistema». Secondo l’ex sindaco di Torino «i 17 miliardi di tagli sono insostenibili. Dobbiamo capire quale è il valore istituzionale che viene dato alle regioni, e in particolare al sistema sanità, che è uno dei più virtuosi dal mondo. Perché se si pensa che farla funzionare in maniera centralizzata è più funzionale, allora si provi pure». Per Chiamparino sarebbe complicato anche “garantire i farmaci salva vita”. Tutto mentre lo stesso premier ha annunciato che convocherà i governatori delle Regioni, dopo le tensioni sui tagli. Con tanto di avvertimento: «Adesso con le Regioni ci divertiamo, ma sul serio».

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def renzi padoan
ANSA/ALESSANDRO DI MEO

SERVIZIO BILANCIO DEL PARLAMENTO, DUBBI SU IMU/TASI E NON SOLO –

Poco prima, anche i tecnici del Parlamento avevano espresso non pochi dubbi sulla legge di stabiità. L’addio all’Imu ai terreni agricoli e alla Tasi sulla prima casa? Si rischia di mettere i pericolo i bilanci dei Comuni, ha avvertito in un dossier il Servizio di Bilancio di Camera e Senato, nonostante il meccanismo di compensazione previsto nella manovra per far fronte al mancato gettito in entrata.  Non poche sono le perplessità emerse nel dossier presentato dai tecnici: «L’aumento della dotazione del fondo di solidarietà comunale in sostituzione del gettito Tasi per gli immobili adibiti ad abitazione principale e, con riferimento alla sola Imu, per i terreni agricoli può determinare un irrigidimento dei bilanci comunali», si legge.

Il motivo? «Si limita la possibilità di manovra dei comuni a valere sulle proprie entrate a scapito della voce maggiormente rigida e fissa del fondo in esame». Dubbi mossi già dall’Anci, l’associazione dei Comuni. Perché, il rischio è che non ci siano margini di manovra. Ma non solo. Dato che i trasferimenti saranno legati alle entrate dello scorso anno, verranno premiati i Comuni che hanno aumentato le aliquote (al massimo previsto dalla legge, ndr) e non chi ha cercato, in modo virtuoso, di pesare il meno possibile sulle spalle dei cittadini.

MANOVRA, I DUBBI DEI TECNICI, DAL TETTO PER IL CONTANTE AI TAGLI –

Non è l’unico punto della manovra a lasciare dubbi ai tecnici del Parlamento. Anzi, molti punti della manovra lasciano non poche perplessità. A partire dall’aumento dell’uso del contate a 3mila euro, già criticato dalla minoranza dem: per i tecnici si sono «reiterati interventi nel breve periodo» con «procedere in direzioni talvolta contrapposte». E ancora: «In assenza di valutazioni specifiche nella relazione tecnica in merito all’impatto finanziario della misura non appare allo stato possibile formulare valutazioni precise e fondate su analisi univoche ed incontrovertibili in merito alle conseguenze della misura in esame sui saldi di finanza pubblica».

Così come i tecnici non sembrano convinti dai 48 milioni di tagli ai patronati: «Andrebbe attentamente ponderata la effettiva praticabilità di ulteriori riduzioni degli stanziamenti». Il motivo? Già in passato non erano mancati «ripetuti interventi sul medesimo stanziamento». Anche sul canone in bolletta e sui tagli alla pubblica amministrazione, infine, i tecnici esprimono tutte le loro riserve.

La riduzione a 111 (da 113, ndr) miliardi il finanziamento del fondo sanitario nazionale «potrebbe creare tensioni», mentre con l’inserimento del tributo in bolletta si rischiano possibili contenziosi. Non è un caso che vengano richiesti dati «aggiornati in tema di evasione/inadempimento e morosità» sia sul canone sia della bolletta elettrica, in modo da «escludere eventuali ricadute sul gettito in dipendenza del grado di morosità nel pagamento delle utenze elettriche».

Infine, c’è il nodo dei 17 miliardi di tagli alle Regione nel triennio 2017-2019, già contestati da Chiamparino: «Relativamente al contributo richiesto alle regioni per il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica, sarebbe utile una valutazione del Governo in merito alla effettiva praticabilità della misura». 

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