«Migranti, il pozzo nero del populismo»

Migranti

, l’Europa ha reagito in modo confuso all’enorme flusso di persone arrivate sui suoi confini nei mesi estivi. Dopo aver ignorato il problema per un lungo periodo la reazione della politica è stata dettata dalle paure della persone strumentalizzate dai populisti secondo l’opinione di Süddeutsche Zeitung. Le soluzioni proposte dal premier ungherese Orban, come i muri alle frontiere o la sospensione della libertà di movimento delle persone, sono diventate misure condivise da numerosi governi.

MIGRANTI EUROPA

– La crisi dei migranti ha provocato una reazione profondamente populista. Una deriva che non è imputabile solo ad alcuni governi dell’Est Europa, come è stato fatto in queste settimane dalla stampa continentale. Lo rimarca il professor Philipp Ther, docente all’università di Vienna, che indica come il populismo abbia influenzato le decisioni prese dalla Germania. La decisione di aprire le frontiere ai migranti sospendendo il regolamento di Dublino presa da Angela Merkel è stata celebrata come un manifesto dell’accoglienza, ma pochi ricordano invece come lo stesso governo federale abbia attivato la clausola di Schengen che sospende la libertà di circolazione delle persone. La libertà di movimento è uno dei pilastri dell’unificazione europea, che ha permesso a milioni di cittadini di toccare con mano i vantaggi di questo processo. Centinaia di migliaia di lavoratori fanno i pendolari tra gli Stati UE, un numero superiore di persone fa shopping da un Paese all’altro sfruttando la possibilità di potersi muovere liberamente. Ora tutto questo viene messo in discussione dall’affermazione del populismo.

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MIGRANTI POPULISMO

– Il professor Ther rimarca come il vero pericolo del populismo sia rappresentato dalla sua infiltrazione nel mainstream. Questo è già successo in Ungheria, o in altri Paesi dell’Est Europa, ma si sta verificando anche in Austria e Germania.

I populisti rafforzano il loro potere, sfruttando le paure presenti nella popolazione. I timori rimangono nonostante i cittadini, per esempio, non abbiano alcun contatto con i musulmani, come succede nell’Europa orientale così come in Sassonia, dove è stata fondata Pegida.

Il dominio populista si nota nella svolta muscolare dei partiti conservatori in Germania e Austria. Soluzioni come la sospensione della libera circolazione delle persone, adottata anche dai governi federali tedesco e austriaco, la costruzione dei muri alle frontiere e l’impiego dei gas lacrimogeni e degli idranti contro i migranti diventano misure tanto realizzate all’Est Europea quanto ipotizzate in Baviera. La protezione delle frontiere indica una triplice tutela promessa dai populisti: i confini sono salvi, così come si difende il mercato del lavoro e i valori della nostra società dall’arrivo degli stranieri. Discorsi che minano le fondamenta dell’Europa, ma che ormai sono diventati sempre più comuni in numerosi Paesi dell’UE. Nella crisi dei migranti il populismo sta vincendo, e i governi europei fanno poco per contrastare questa deriva.

Photo credit: PHILIPPE HUGUEN/AFP/Getty Images

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