Strage in Oregon, Obama: «Cambiare le leggi sulla vendita delle armi ma da solo non posso nulla»

02/10/2015 di Redazione

Un Barack Obama scosso è apparso alla Nazione dalla Casa Bianca per commentare la strage del ventiseienne Chris Harper Mercer all’Umpqua Community College in Oregon che ha causato 10 morti, tra cui quella dell’attentatore. Obama è apparso scosso e sconfortato, ammettendo che per quanto riguarda la lotta alle armi qualcosa negli Usa deve cambiare, ma che non puo’ farlo da solo. «Le preghiere non bastano più. Possiamo fare qualcosa per cambiare le cose ma non posso farlo da solo. Spero di non dover tornare di nuovo qui durante il mio mandato da presidente per fare le condoglianze a tante famiglie, a tante madri. Ma se guardo all’esperienza passata, non posso garantirlo».

Chris Harper Mercer
(Photo by Mark Wilson/Getty Images)

 

CHRIS HARPER MERCER, LA QUINDICESIMA STRAGE COMMENTATA DA BARACK OBAMA –

Parole dure, amare, di un Presidente che non sa come fermare l’escalation di violenza che negli ultimi anni, a partire forse dalla strage di Columbine nel 1999, ha insanguinato le scuole statunitensi. Giusto per dare un dato statistico, si tratta della quindicesima conferenza stampa del Presidente tenuta dopo un omicidio di massa. E Barack Obama è stato eletto nel 2008. L’inquilino della Casa Bianca ha ribadito che se si vuole cambiare qualcosa oltre alla sua volontà serve quella del Congresso e dei singoli Governatori. Il Paese sembrava indignato, pronto a cambiare dopo i casi più sanguinosi come i 20 bambini uccisi alla Sandy Hook Elementary School in Connecticut, ma niente è cambiato.

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CHRIS HARPER MERCER, OBAMA CHIEDE AIUTO AGLI AMERICANI: «SOSTENETEMI PER CAMBIARE LE COSE» –

E davanti all’ennesima strage, a opera di Chris Harper Mercer, il Presidente chiede quasi aiuto ai suoi concittadini, guardandoli negli occhi in diretta televisiva. «Sostenetemi per individuare la giusta maniera per cambiare le cose e per salvare le vite dei nostri ragazzi, e permettere loro di crescere. Siamo l’unico Paese moderno al mondo che vede questo tipo di sparatorie quasi ogni mese. Sono diventate una routine». Il Presidente ha ribadito la sua posizione attaccando neanche troppo velatamente la National Rifle Association, Nra, la potente lobby delle armi che ha impedito negli ultimi anni l’introduzione di leggi che potessero limitare la diffusione delle stesse. Rivolgendosi ai possessori, Barack Obama è stato durissimo. «Vorrei chiedervi se il vostro punto di vista è adeguatamente ponderato dalle organizzazioni che vi rappresentano. Non ci sono leggi sufficienti sul controllo delle armi e per garantire la sicurezza. Come si può pensare che più armi ci rendano più sicuri?».

CHRIS HARPER MERCER, LE PAROLE DI HILLARY CLINTON E LE CONDOGLIANZE DI DONALD TRUMP –

Il tema della diffusione della armi è entrato prepotentemente in campagna elettorale. I candidati repbblicani, storicamente più vicini alla Nra, hanno espresso le proprie condoglianze alle vittime senza entrare nella polemica politica, come nel caso di Donald Trump

mentre Hillary Clinton, capofila dei Democratici, ha auspicato un cambio di rotta: «Continuiamo ad assistere giorno dopo giorno ad omicidi di massa. Gli Stati Uniti hanno bisogno della volontà politica per mantenere al sicuro gli americani. So che è possibile avere misure ragionevoli sulla vendita di armi da fuoco per prevenire la violenza e impedire che le armi cadano in mani sbagliate. Farò tutto il possibile per arrivare a questo»

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