Le tempeste del futuro? Come non ne avete mai viste

Nel decennale dell’uragano Katrina uno studio condotto tra Princeton e il MIT prova a immaginare come potrebbero essere le tempeste del futuro, che sono attese sempre più violente.

Mark Wilson/Getty Images
Mark Wilson/Getty Images

LA MINACCIA DEL CIGNO GRIGIO –

Uragani, cicloni, e tifoni sono i diversi nomi dati dall’uomo alle devastanti tempeste che si formano sul mare e che poi arrivano a terra con effetti devastanti. Fenomeni che con l’aumento della dinamicità dell’atmosfera provocato dal riscaldamento globale tenderanno a crescere di potenza. Alcuni studiosi hanno provato a calcolarne dimensioni ed effetti e li hanno battezzati «cigni grigi», per sottolinearne la minor probabilità rispetto ai «cigni neri», il soprannome dato agli eventi di eccezionale potenze che si sono verificati e si verificano già.

 TEMPESTE COME NON NE ABBIAMO VISTE MAI –

In uno studio pubblicato su Nature Climate Change,  i professori Ning Lin e Kerry Emanuel, rispettivamente da Princeton e dal MIT, hanno provato a simulare l’effetto delle future super-tempeste su tra città: Tampa negli Stati Uniti, Dubai negli Emirati e Cairns in Australia. Si tratta di eventi statisticamente molto rari, ma possibili e prevedibili e lo studio non ha altro scopo che quello di accendere la consapevolezza di eventi che potrebbero verificarsi. Le tempeste sono state prodotte al computer facendo interagire modelli ad alta risoluzione di uragani con un modello climatico aggiornato con gli effetti del global warming e nelle numerose simulazioni sono stati prodotti alcuni eventi che non hanno paragoni con quelli finora testimoniati.

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ASPETTANDO L’ONDA ASSASSINA –

Effetti amplificati nei casi in oggetto dalla posizione e dall’esposizione delle città usate nelle simulazioni, in particolare alle onde. Sono infatti le onde quelle che porterebbero la devastazione totale se raggiungessero le città. Su oltre 8000 simulazioni e si è scoperto che Tampa è vulnerabile a tempeste appena più potenti di quelle più potenti registrate in città. Eventi, «tempeste perfette» che in teoria oggi hanno la possibilità di verificarsi una volta ogni 10.000 anni, un valore che presto con il cambiamento climatico potrebbe mutare in peggio drasticamente e in maniera imprevedibile. Tanto imprevedibile che persino il Golfo Persico diventerebbe vulnerabile a un fenomeno che finora non ha interessato la regione, con effetti ancora più catastrofici che altrove, vista la massiccia urbanizzazione dei waterfront in tutti paesi del Golfo.

 

 

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