Atac Roma, Ignazio Marino: “O privatizzazione o fallimento”

Atac Roma, Ignazio Marino: “O privatizzazione o fallimento”, ha detto il primo cittadino ai sindacati del Trasporto Pubblico Romano inaugurando la linea della chiarezza sulla municipalizzata degli autobus della città. Una privatizzazione sui generis, comunque, perché l’intento del Campidoglio è di trovare più che altro un partner “industriale” per il rilancio della municipalizzata: un compito che, però, sembra tutt’altro che facile.

ATAC ROMA, IGNAZIO MARINO: “O PRIVATIZZAZIONE O FALLIMENTO”

Ne parla il Messaggero nella Cronaca di Roma, secondo il quale, per rendere Atac appetibile ad un partner esterno, ci vorranno “dai 18 ai 24 mesi”.

Sull’Atac Ignazio Marino tira dritto: l’azienda così come è non può più garantire servizi adeguati alla Capitale, e una forma di privatizzazione, seppure parziale, è entrata nell’agenda delle possibili soluzioni a una vicenda che sta mettendo in crisi la stessa amministrazione. Il sindaco lo dice a chiare lettere, nell’incontro di ieri pomeriggio con in sindacati, mentre alcuni dipendenti dell’azienda protestavano sotto le finestre del Campidoglio: «Aprire a un nuovo partner industriale è indispensabile – sottolinea il chirurgo dem ai responsabili sindacali – anche perché al momento non ci sono nemmeno i soldi per i pezzi di ricambio»

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Ma chi investirebbe su Atac?

Il direttore generale dell’Atac, Francesco Micheli, risponde che «rispetto ai conti economici la situazione è in miglioramento, ma con questa struttura patrimoniale non si va da nessuna parte: è pensabile che questa azienda non possa fare investimenti?». Marino, comunque, apprezza l’accordo sulla produttività, siglato il 17 luglio con l’ex assessore Guido Improta – che stabilizza 400 tra autisti e operai e aumenta l’orario di lavoro dei macchinisti – ma sottolinea come ci sia un problema di «frammentazione della rete, come nel caso della Roma-Lido, che viene gestita dall’Atac ma è di proprietà della Regione: il Comune ci mette la faccia, quindi, ma non può mettere in cantiere investimenti sull’infrastruttura».

I sindacati confederali accelerano rilanciando un vecchio progetto: l’agenzia di mobilità unica del Lazio che unifichi i servizi di Atac, Cotral e Ferrovie dello Stato regionali. Un’ipotesi sulla quale riflette l’assessore alla mobilità del Comune di Roma Stefano Esposito, sostenendo che, a suo modo di vedere, sarebbe difficile realizzare un tale progetto senza “una gara ad evidenza pubblica”.

Intanto in Campidoglio si cercano risorse per ricapitalizzare l’Atac e tentare un rilancio in extremis della società di via Prenestina: per farlo si pensa a una norma aggiuntiva da inserire come emendamento nell’assestamento di bilancio o in un provvedimento ad hoc da approvare a settembre.

 

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