La vera storia di Nicolas Anelka, Patrick Vieira e lo schiaffo di “spade”

Succede in Spagna che un articolo richiami un episodio dell’autobiografia di Nicholas Anelka, ex attaccante (tra le tante) di Arsenal, Real Madrid, Chelsea e Juventus, che poi una frase sia sottolineata su Twitter dal madridista Alvaro Arbeloa e che infine la storia di Patrick Vieira che schiaffeggia il rivale negli spogliatoi usando il suo pene fa il giro del mondo. La biografia era del 2009, e non c’è modo di sapere come mai l’episodio sia stato tirato in ballo proprio ora, tanto più che alla fine, si rivela pure un grossolano falso.

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L’EPICO SCONTRO TRA NICOLAS ANELKA E PATRICK VIEIRA –

La frase incriminata ha in effetti tutte le caratteristiche per diventare virale, a cominciare da quel po’ di pruriginoso che aiuta sempre:

«La mia carriera all’Arsenal stava andando bene fino al giorno in cui mi sono imbattuto in Vieira. Giocavamo contro il Fulham a Highbury e, accecato dal sole, ho sbagliato un gol davanti al portiere. Vieira mi ha lanciato un’occhiataccia e ho capito che ci sarebbero stati problemi.

Una volta sotto la doccia si è rivolto contro di me e io gli risposto sapendo che non avrei dovuto. Allora appena mi sono seduto mi ha schiaffeggiato con il suo pene! Nessuno poteva credere a quello che stava vedendo. Potete immaginare quanto sia imbarazzante davanti ai propri compagni. È stato il momento peggiore della mia vita. Il silenzio fu rotto da Ashley Cole che ha chiesto: ‘Ora è il mio turno?’. Così ho capito che avrei dovuto lasciare.

Quando Wenger venne a sapere la cosa strinse la mano a Vieira e gridò: ‘È per questo che lui è il capitano. »

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NICOLA ANELKA DISTRUTTO, MA TUTTI RIDONO –

Se Vieira non ci fa una grossa figura, se non quella di superdotato a sentire i colleghi, ancora peggiore sembra uscirne Wenger, che al di là dell’aspetto cochon della situazione si è mostrato pronto ad assecondare l’umiliazione di uno dei suoi migliori giocatori. In realtà l’accout twitter che per primo ha postato il racconto, ha poi cancellato tutto scusandosi perché aveva preso una cantonata. Il sito da cui infatti era tratto il racconto aveva scritto una finzione letteraria. Una storia, in pratica. Che ha pur divertito tutti. Ma una storia rimane.