Scabbia, cosa c’è da sapere senza allarmismi

Circa 500 da inizio anno. Più di un centinaio nel solo mese di giugno. Sono i numeri dei casi di scabbia emersi a Milano tra i migranti presenti nei centri di accoglienza. L’allarme è scoppiato soprattutto alla Stazione Centrale, dove si trovano centinaia di profughi (soprattutto del Corno d’Africa e della Siria) in attesa di conoscere il loro destino. «Benché trattasi di patologia non grave, vogliamo alzare il livello d’attenzione», ha detto l’assessore alla Salute della Regione Lombardia. Il caso milanese ha reso necessario l’intervento di Croca Rossa e Asl, attraverso ambulatori mobili e personale sanitario pronto ad intervenire, anche per l’eventuale trasporto in ospedale. In ogni caso il rischio di epidemia è scongiurato. «Non ci sono rischi di epidemia – ha spiegato il direttore sanitario di Asl Milano Enrico Bolzoni -. La scabbia si contrae solo con un contatto fisico abbastanza intimo, con lo scambio della biancheria, degli indumenti o delle lenzuola – Quindi i passeggeri in transito in stazione non corrono particolari rischi se anche dovessero toccare oggetti o strutture venute a contatto con persone contagiate»

SCABBIA, COS’È –

La scabbia è una malattia cutanea contagiosa causata da un parassita molto piccolo, l’acaro Sarcoptes scabiei, che si annida nello spessore dell’epidermide, dove la femmina scava minuscole gallerie. nei cunicoli la femmina, che vice uno o due mesi, depone ogni giorno delle uova. I nuovi acari creano a loro volta dei cunicoli.

SCABBIA, COME SI MANIFESTA –

I sintomi più comuni (che possono essere confusi con quelli di altre patologia della pelle, come dermatitie, sifilide, o con reazioni allergiche) sono il prurito intenso, specialmente notturno, le lesioni da grattamento (come escoriazioni, eritema, infezioni). La scabbia colpisce prevalentemente gli spazi interdigitali, la superfice del polso, la piega del gomito, il pilastro anteriore dell’ascella e la regione ombelicale. Il contagio avviene direttamente da persona a persona o indirettamente attraverso indumenti o lenzuola. La malattia può infatti essere trasmessa anche da oggetti. Il rischio di contrarre la malattia aumenta se è prolungato il contatto pelle-pelle.

SCABBIA, COME SI CURA –

La scabbia è una malattia antica. Si pensa sia stata scoperta oltre 2.500 anni fa. Nel IV secolo a.C. Aristotele parlava di «acari» che «suffono da piccoli brufoli se sono punti». Mentre il termine scabbia fu coniato dal medico romano Celso. Oggi è considerata una delle tre malattie più diffuse tra i bambini, ma colpisce tutte le età, in diverse aree del mondo. Secondo una stima sarebbe stato infettato dalla scabbia tra l’1 e il 10% della popolazione mondiale. Va comunque sottolienanto che le aree a maggior rischio sono quelle con pessime condizioni igieniche. Per il trattamento risultano efficaci diversi farmaci, ma è opportuno tuttavia coinvolgere tutti i membri della famiglia o della comunità con la quale si entra in contatto. Si utilizzano la permetrina o l’ivermecrina, ma esistono altri trattamenti che prevedono l’uso di ungenti a base di zolfo o di benzoato di benzile, spesso utilizzati nei paesi più poveri per il loro basso costo. Per guarire bisogna asttendere un lasso di tempo che è strettamente legato alla gravità della forma. Possono passare poche settimane, ma anche anni, se la forma è grave (e non è stata subito trattata).

(Foto: Ansa / Ciro Fusco)

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