Marte, si allontana il viaggio: le radiazioni danneggiano il cervello degli astronauti

Marte sembra destinato a rimanere un sogno per gli esseri umani. Colpa dell’effetto delle radiazioni solari sul cervello degli astronauti, radiazioni che provocherebbero danni irreparabili nella capacità dei viaggiatori dello spazio di pensare, ricordare ed agire. Una conseguenza inevitabile per tutti gli astronauti in viaggio oltre la Luna. Questi i risultati di uno studio pubblicato dalla rivista Science Advances, ripreso da Repubblica.

Marte, si allontana il viaggio: le radiazioni solari causerebbero "demenza" agli astronauti
(Photo by NASA/Arizona State University via Getty Images)

«NON UNA BUONA NOTIZIA» –

I ricercatori titolari dello studio non hanno dubbi. L’esposizione prolungata alle radiazioni solari causerebbe una demenza permanente che potrebbe intaccare le facoltà cognitive degli astronauti. Charles Limoli, oncologo dell’Università della California e tra gli autori della ricerca, ha commentato amaro: «Non è una notizia positiva per i viaggi interplanetari». La scoperta è stata possibile grazie all’irradiazione di particelle cariche, ossigeno e titanio ionizzati, su topi di laboratorio che hanno così sperimentato una specie di “replica” delle radiazioni cosmiche nello spazio.

 

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«CONSEGUENZE NEGATIVE SULLA COGNIZIONE PER TUTTA LA VITA» –

Queste infiammano il cervello intaccando i collegamenti neuronali. Le Scienze ha ripreso una seconda dichiarazione di Limoli che non lascia speranza alcuna, in quanto l’esperimento dimostrerebbe un «peggioramento delle prestazioni, deficit di memoria e perdita di consapevolezza e di attenzione durante il volo spaziale». Inoltre gli astronauti vedrebbero compromessa la propria capacità di «influenzare le attività più critiche della missione, senza contare che l’esposizione a lungo termine a queste particelle può avere conseguenze negative sulla cognizione per tutta la vita». E sui topi il bombardamento di particelle cariche ha portato a processi infiammatori che hanno distrutto la trasmissione dei segnali fra le cellule nervose determinando nei roditori un calo delle performance nei test di memoria e di apprendimento.

I MODI ALLO STUDIO PER COMBATTERE LE RADIAZIONI –

E quanto accaduto ai topi, ha continuato il professor Limoli, accadrebbe anche agli esseri umani. Secondo il professore l’unica soluzione passa dalla ricerca, con una riprogettazione degli ambienti in cui si troverebbero gli astronauti nei tre anni di viaggio Marte così da renderli “impermeabili” alle radiazioni. Ma ciò potrebbe non bastare perché sempre secondo Limoli «le particelle più energetiche attraverserebbero comunque la navicella spaziale e non c’è modo di sfuggirvi». Per questo si sta lavorando anche «a strategie farmacologiche con composti che eliminano i radicali liberi e proteggono la neurotrasmissione».

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