Nanni Moretti: “Mia madre è autobiografico? Certo che lo è”

Nanni Moretti: “Mia madre è autobiografico? Certo che lo è. Lo è molto, c’è molto del mio vissuto dentro il film”. Conferenza stampa del cast artistico e tecnico al gran completo al Nuovo Sacher, il regista romano commenta con la stampa la pellicola in uscita giovedì 16: un film davvero di gran pregio che esplora il Nanni Moretti più intimo, che parla dei lati più nascosti, privati e difficili del dolore affrontandoli con delicatezza, sapienza ed efficacia comunicativa.

NANNI MORETTI “MIA MADRE E’ AUTOBIOGRAFICO”

“Questo film nasce da un’esperienza vissuta”, ha detto Nanni Moretti, rispondendo alle domande della stampa: “Ne la Stanza del Figlio“, altro film che affronta il tema del lutto con in quel caso la drammatica, e immaginata, morte di un figlio, “ho provato a raccontare e le mie paure, i miei incubi peggiori. Mia madre è diverso, nasce da un’esperienza concretamente vissuta, qualcosa che ognuno di noi ha sperimentato o dovrà sperimentare”. “E’ un film che parla molto di me stesso”, dice il regista, che esplora nella pellicola molti dei temi ricorrenti della sua produzione, ma completamente rivisitati, approfonditi, rivisti alla luce dell’evento al cuore del film: “Mia madre è morta mentre stavamo realizzando il montaggio di Habemus Papam“, racconta Moretti ai giornalisti radunati nel cinema trasteverino: “Volevo provare a raccontare al mio pubblico questa esperienza, dal mio punto di vista; e volevo anche un po’ prendermi in giro, esorcizzare queste mie sensazioni”.

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NANNI MORETTI E MARGHERITA BUY IN MIA MADRE

Nel film tutto stupisce, tutto è nuovo pur sembrando, alla fine della proiezione, perfettamente morettiano. Margherita Buy, che nel film interpreta una sua omonima, è in realtà Nanni Moretti: una regista di film impegnati piena di problemi e di nevrosi; e l’attrice riesce davvero appieno a riportare sullo schermo i tic, l’ironia, la profondità e la saggezza a cui il regista romano ci ha abituato in questi anni: “In Margherita tutto coesiste: le inadeguatezze nel rapporto con la madre, le ansie della vita, il pensare alla figlia mentre è al lavoro, e al lavoro mentre sta con la figlia; ma anche i ricordi, i sogni, i pensieri”, dice Margherita Buy in conferenza stampa. Il suo personaggio vive la morte della madre proprio mentre sta girando un film su una fabbrica in sciopero che finisce nelle mani di un imprenditore straniero; un film sciatto, solito, medio, “non morettiano”, dice lo stesso Moretti: “Volevo che ci fosse uno stacco fra la profondità con cui Margherita vive questo suo momento privato, pur tra mille ansie e problemi, e la superficialità che vive sul lavoro”, con il mondo dello show business rappresentato da un ottimo John Turturro, che interpreta l’attore catapultato da Hollywood nella Roma di Cinecittà. Un film che ha sicuramente raccolto il plauso della critica presente in sala; e giovedì, giorno della prima del film nei cinema, usciranno le prime notizie relative al festival di Cannes. Chissà che Mia Madre non possa trovarvi il suo spazio.

 

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