Lo spoiler di Masterchef? Striscia ha fatto bene

04/03/2015 di Giordano Giusti

Il paese del gossip, del chiacchiericcio e del buco della serratura manomesso ha ancora la forza di inalberarsi. Lo stesso paese che ha fatto toccare al Grande Fratello punte del 60% di share e che ora tiene gli occhi incollati su Cayo Cochinos teatro dell’Isola dei Famosi in attesa di una tresca o di una lite è ancora capace di inorridire. Striscia la Notizia svela i vincitori della quarta edizione di Masterchef con due giorni di anticipo e scoppia il finimondo: “La voce dell’indecenza” – il lungimirante sottotitolo di quest’anno del tg satirico di Canale 5 – scuote le case degli italiani a colpi di indignazioni e sbalordimenti.

Per così poco. Antonio Ricci ha peccato perché ha avuto l’ardire di violare una delle poche regole sacre dei nostri tempi: lo spoiler. E si è scelto anche il pubblico perfetto da far incazzare, quello di Sky. Molto social, mediamente acculturato, in buona parte radical, accanito fan di serie tv straniere. Dove le anticipazioni sono il Male assoluto.

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Non è la classica trovata per recuperare ascolti – Striscia non ne ha bisogno: 20% medio, testa a testa quotidiano con Affari Tuoi senza né vittorie larghe né sconfitte sonore – ma una lucida strategia, il tentativo deliberato quanto ambizioso di spostare l’asticella, di esplorare l’insondabile. Vedere cosa c’è oltre la tv che abbiamo fin qui conosciuto, infrangere i suoi tabù, e capire l’effetto che fa. L’esperimento è nuovo e allo stesso tempo urticante, di conseguenza disorienta, sconcerta, offende. Esattamente la parte migliore della poetica di Striscia. Dalle soffiate sui vincitori di Sanremo ai fuorionda, dalla battaglia con i pacchi di Raiuno agli scandali svelati in diretta Gabibbo e compagnia hanno sempre fatto come volevano. Creando tormentoni e personaggi, dettando l’agenda, riscrivendo la grammatica televisiva.

In un momento storico in cui ci si interroga parecchio sul giornalismo e sulle sue regole è una mossa di certo azzardata. Ma a ben vedere non ci perde nessuno: se Striscia e Canale 5 si sono portati a casa il loro picco di ascolti, non vediamo perché non debba accadere lo stesso per Masterchef e Sky Uno, con l’affezionato e indignato pubblico ancora più invogliato a seguire la finale o per una vicinanza quasi ideologica al programma o anche solo per vedere se il pronostico declamato da Max Laudadio sia giusto o meno. Per non parlare della coda lunga sui social, gli hashtag (spicca #striscianospoiler), i tweet, i nuovi follower, i brand di entrambi che crescono. Win-win insomma, anche se non dovesse vincere Stefano. Ops.

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