Unioni civili: ora Renzi le vuole subito

Il governo e il premier Matteo Renzi accelerano per portare in Aula il testo sulle unioni civili. È il retroscena raccontato oggi dal quotidiano romano Il Messaggero in un articolo a firma Marco Conti. Il disegno di legge dovrebbe essere esaminato dall’assemblea del Senato prima di marzo, subito dopo il via libera al ddl anticorruzione. In particolare il presidente del Consiglio avrebbe deciso di rilanciare su coppie di fatto e ius soli perché – sostiene – si tratta di questioni «in cima al programma dei millegiorni».

 

Approvazione del registro delle unioni civili

 

UNIONI CIVILI, LA ROAD MAP – Dunque, la road map del capo del governo sulle unioni civili prevede l’esame al Senato, dove il testo è già incardinato in Commissione ed è frutto dell’intesa raggiunta nella maggioranza sul sistema in uso in Germania. Per quanto concerne invece l’accelerazione di Renzi sullo ius soli (per i figli di stranieri che hanno concluso un ciclo scolastico), il provvedimento dovrebbe finire alla Camera dopo il varo delle riforme costituzionali previsto per la prossima settimana. Si tratta di due riforme che hanno fatto molto discutere le forze di maggioranza ma che hanno il vantaggio di essere a costo zero. Il nodo politico riguarda soprattutto le scelte di Silvio Berlusconi dopo lo strappo di questi giorni. Il Cavaliere intende ora percorrere la via di un’opposizione più netta al governo, ma lo scorso ottobre, come ricorda Conti sul Messaggero, si schierò, parlando a Montecitorio, al fianco dell’esecutivo. «La legge tedesca sulle unioni civili è il giusto compromesso tra le libertà di tutti e il rispetto profondo dei valori cristiani della famiglia».

 

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UNIONI CIVILI, IL TESTO – Come spiega sul Messaggero invece Sonia Oranges, il testo al quale si lavora è quello proposto dalla senatrice Pd Monica Cirinnà. Non si tratta di un matrimonio tra persone dello stesso sesso, ma di unioni registrate che ricononoscono alle coppie gay i diritti più rilevanti ora appannaggio unicamente dalle coppie sposate, come l’eredità e la pensione di reversibilità. In sostanza, verrebbero applicate alle nuove unioni tutte le norme contenute nel codice civile e relative al matrimonio con l’eccezione di tutto quanto riguarda le adozioni, istituto che resta escluso (privilegiando le famiglie cosiddette naturali, con un padre e una madre). Un caso particolare sarebbe quello delle adozioni interne, in cui uno dei partner potrebbe  adottare il figlio del convivente. Ovviamente tutto sarà più chiaro quando il testo arriverà in Aula. Il condizionale è d’obbligo, ma in Commissione si è comunque già giunti alla fase finale. Giovedì riprenderanno le audizioni in commisione Giustizia, con le associazioni per i diritti per la famiglia, come richiesto dal senatore di Area Popolare Carlo Giovanardi. La settimana seguente toccherà alle associazioni omosessuali, su iniziativa del senatore Pd Sergio Lo Giudice.

(Foto di copertina di Vincenzo Livieri da archivio LaPresse)

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