Greta e Vanessa: «Non siamo mai state minacciate di morte»

Greta e Vanessa sono apparse molto provate dagli oltre cinque mesi di prigionia, mesi «sicuramente difficili e critici». Le due cooperanti italiane sono state liberate ieri e oggi hanno raccontato ai magistrati della procura di Roma di non essere state particolarmente maltrattate durante il sequestro e di non aver subito abusi o violenze. «Non siamo mai state minacciate direttamente di morte», hanno chiarito le due ragazze.

(Facebook)
(Greta e Vanessa prima del viaggio in Siria, foto via Facebook)

GRETA E VANESSA: HANNO CAMBIATO PIU’ VOLTE LUOGO DI PRIGIONIA – Sono state tenute prigioniere da «persone che avevano sempre il volto coperto». Durante il racconto ai pm le due volontarie si sono dette certe di aver cambiato più volte luoghi di detenzione. «In ogni caso sempre a nord della Siria, in zone poche distanti l’una dall’altra». Stando a quanto rivelato agli inquirenti, non ci sarebbe mai stato «un uso sistematico della violenza durante il loro sequestro».

NESSUNA NOTIZIA SU DALL’OGLIO – Le due ragazze, durante il lungo colloquio, hanno detto di non essere al corrente che per la loro liberazione sia stato pagato un riscatto. Nulla poi hanno saputo dire di padre Dall’Oglio, rapito nel luglio 2013 in Siria, smentendo così le fonti Isis che le volevano, per un periodo, recluse con quest’ultimo.

(FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

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