Peppa Pig al bando? «I maiali potrebbero offendere i bimbi ebrei e musulmani»

Peppa Pig non potrà più essere disegnata perché, essendo un maiale, potrebbe turbare i bambini di religione musulmana o ebraica? La polemica infuria in Gran Bretagna e arriva anche in Italia: al centro della questione un documento interno di Oxford University Press – uno dei principali editori di libri per l’infanzia del Regno Unito – che scrive a uno dei suoi autori proibendogli di fare riferimento nei suoi libri, a «maiali, salsicce o tutto quello che possa essere ricondotto a un suino».

Photocredit: YouTube
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«NIENTE MAIALI SUI NOSTRI LIBRI». E PEPPA PIG? – L’esistenza di questo divieto, arrivato sotto forma di lettera a casa di uno degli autori di Oxford University Press, è stato rivelato da Jim Naughtie, conduttore radiofonico di Radio 4, che ha commentato: «Ora, un editore rispettabile, legato a un’istituzione accademica, dice che non puoi fare riferimento ai maiali perché qualcuno potrebbe offendersi: è assurdo, è uno scherzo».

PEPPA PIG NON POTRÀ PIÙ ESSERE DISEGNATA? – In realtà la maialina rosa beniamina di milioni di bambini non è stata espressamente citata ma, essendo un personaggio con innegabili fattezze suine, il pensiero dell’opinione pubblica è subito corso a Peppa e alla sua famiglia rosa. E infuriano i commenti: Philip Davies, deputato partito conservatore, ha definito la faccenda «una questione senza senso di politically correct», mentre il Daily Mail riporta anche le dichiarazioni del laburista Khalid Mahmood che ha definito il divieto di Oxford University Press un «completo nonsense» e che «quando ci si spinge così oltre ci si fa una brutta reputazione».

 

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LE “LINEE GUIDA” DI OXFORD UNIVERSITY – Oxford University Press ha poi spiegato, attraverso un portavoce, che le linee guida inviate ai propri autori sono pensate per poter esportare i propri libri in quanti più paesi possibili. «Molti dei materiali che pubblichiamo nel Regno Unito sono venduti in più di 150 paesi e devono tenere conto delle diverse culture e sensibilità. Le nostre linee guida sono pensate per fare in modo che le nostre pubblicazioni possano raggiungere un pubblico molto vasto». Insomma, quello dei suini non è il primo divieto imposto dalla casa editrice britannica, e non sarebbe un mistero.

«UNA LISTA DI COSE DI CUI NON POSSIAMO PARLARE» – Stando a quanto riportato dal Guardian però, gli autori che collaborano con Oxford University Press mal tollererebbero queste linee guida, che non riguardano solo i suini ma una serie di argomenti “tabù” come politica, alcolici, religione, droghe e, naturalmente, il sesso. «Ci lamentiamo costantemente – dice Nicola Prentis, insegnante di inglese che pubblica con la OUP – C’è una lista sempre più lunga di cose di cui non possiamo parlare. Le relazioni omosessuali sono bandite, anche i cani, perché potrebbero offendere i coreani o i musulmani, gli oroscopi o il gioco d’azzardo».

 

(Photocredit copertina: YouTube)

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