Sondaggi elettorali, Renzi cala ma non troppo. Pd al 37%

Dopo lo scandalo della cosiddetta Mafia Capitale e una fase di stallo del confronto con l’opposizione sulla riforma elettorale il consenso del Pd e di Matteo Renzi comincia a calare in misura maggiore rispetto alla flessione dello scorso mese di novembre. Se è vero infatti che per diversi mesi il partito del premier era riuscito a rimanere vicino alla straordinaria soglia del 40% delle preferenze ottenuta alle Elezioni Europee del 25 maggio, ora la discesa diventa un po’ più ripida. A parlare chiaro sono i dati diffusi negli ultimi giorni da dieci diversi istituti di ricerca che costantemente monitorano le intenzioni di voto degli italiani. Il Partito Democratico è sceso mediamente al 36,9%, a soli 7 punti in più da un’ipotetica coalizione composta da Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e altre formazioni minori di centrodestra. Ma a destare un po’ allarme sono soprattutto le cifre dei sondaggisti di Quorum (rilevazione effettuata l’8-9 dicembre e diffusa ad Omnibus su La7) ed Ipsos (numeri resi noti nel corso della trasmissione di La7 DiMartedì). Nel primo caso i Democratici vengono stimati al 34,9% dei consensi. Nel secondo al 35,1.

 

sondaggi elettorali 18 dicembre

 

SONDAGGI ELETTORALI, LEGA NORD E FI INSIEME VALGONO IL 27% – Aumentano dunque le speranze dello schieramento berlusconiano di avvicinarsi alla coalizione di centrosinistra, anche se il distacco resta marcato. La Lega Nord sembra aver arrestato la forte crescita degli ultimi mesi, legata probabilmente alle numerosissime ospitate in tv del suo segretario Matteo Salvini, ma si conferma ad un livello di voti potenziali che rappresenta un massimo storico per il Carroccio. Le camicie verdi sono l’unico tra i principali partiti ad aver conquistato spazio negli ultimi mesi: dopo il 6,2% delle Europee raggiungono oggi mediamente il 12,4% dei consensi. Forza Italia, nonostante l’inagibilità politica di Silvio Berlusconi e la scarsa presenza in tv del Cavaliere si conferma partito della coalizione. Ma si mantiene a soli due punti più in alto della Lega, in media al 14,3%, circa 7 punti in meno del 21,6% ottenuto dal Pdl alle Politiche del 2013 e oltre 2 punti in meno rispetto al 16,8% ottenuto alle urne la scorsa primavera. Gli azzurri oscillano tra il 13% stimato dall’Istituto Piepoli nel sondaggio del 15 dicembre realizzato per l’Ansa e il 15,5% segnalato invece da Euromedia Research nella rilevazione del 15 dicembre per il programma di Raitre Ballarò. Come Forza Italia si è infine stabilizzato su un livello di consenso piuttosto basso anche il partito di Giorgia Meloni Fratelli d’Italia, che dopo il 3,7% delle Europee viene indicato mediamente al 2,7%.

SONDAGGI ELETTORALI, NCD E UDC OLTRE IL 4% – Insomma, per quanto concerne l’intero schieramento di centrodestra, comprese formazioni minori, la media raggiunge il 29,7% e il 33,8% se si considerano parte della coalizione anche Ncd e Udc, che alle Europee si sono presentati in lista unitaria ottenendo il 4,4% e che oggi si fermano al 4,1%. È però, quest’ultimo, uno scenario poco probabile, vista l’indisponibilità dei centristi ex Pdl ad unirsi alla Lega. Stesso discorso può essere fatto per Sel, che al momento viene stimata dai sondaggisti al 3,7% e sembra indisponibile ad un accordo elettorale con il Pd in caso di elezioni anticipate. Il partito di Nichi Vendola, che si era presentato in coalizione con i Democratici nel 2013 ed oggi saldamente all’opposizione del governo Renzi, potrebbe far salire in caso di accordo il centrosinistra oltre il 40%.

SONDAGGI ELETTORALI, MOVIMENTO 5 STELLE TRA IL 16 E IL 20% – Piuttosto stabile è poi il Movimento 5 Stelle, che, nonostante le tensioni interne legate all’eespulsione o alla fuoriuscita dal gruppo parlamentare di alcuni deputati, resta vicino ad un quinto dei consensi. Il partito di Grillo, dopo il 25,5% del 2013 e il 21,2 delle Europee, sembra ora contenere la perdita di voti. La media dei sondaggi indica precisamente il 18,5% di peso elettorale. I grillini si muovono precisamente dal 16% stimato da Ipr Marketing nella rilevazione del 9 dicembre resa nota al Tg3 al 20% segnalato invece dall’istituto Emg nel sondaggio per il Tg di La7. Fuori dai giochi, con probabilità basse di entrare in Parlamento, sono partiti e movimenti che alle Europee hanno sostenuto la lista unitaria della sinistra L’Altra Europa con Tsipras. Rifondazione Comunista non va oltre l’1,9%. Ma fanno registrare percentuali basse anche l’Italia dei Valori, che Ixè stima allo 0,2%, i Verdi, che non superano mai l’1%, Azione Civile, i Radicali e Scelta Civica.

SONDAGGI ELETTORALI, CON L’ITALICUM MAGGIORANZA AL PD – Concludendo, se le urne dovessero confermare questi dati il Pd (visto il margine di vantaggio sugli avversari) avrebbe gioco facile nel conquistare la maggioranza assoluta dei seggi solo nel caso di voto con il sistema Italiacum. Qualcosa di ben diverso accadrebbe ininfatti nel caso di mancata riforma del voto. Se si tornasse alle urne con il cosiddetto Consultellum, ovvero con il Porcellum adattato ai rilievi della Corte Costituzionale, sicuramente il 36, 37 o 38% di consensi non basterebbe per conqistare il 50% più uno dei parlamentari.

(Foto di copertina di Roberto Monaldo da archivio LaPresse. Tabella: Giornalettismo)

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