Caso Zingaretti-Report, nuovo botta e risposta

Nuovo botta e risposta tra la redazione di Report e lo staff del presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti. La puntata del popolare programma televisivo andata in onda domenica sera ha fatto parecchio discutere e gli strascichi della diatriba proseguono: già nella giornata di sabato Emanuele Lanfranchi, capo ufficio stampa di Zingaretti, aveva pubblicato sulla propria pagina Facebook la registrazione di una conversazione telefonica con il giornalista Giorgio Mottola, autore del servizio. Lanfranchi denunciava i metodi di lavoro del programma di Milena Gabanelli, rea a suo dire di realizzare i propri servizi con un ‘taglia e cuci’ aggiustato, mettendo in evidenza soltanto alcuni passaggi ‘funzionali’, e ne chiedeva spiegazioni allo stesso Mottola

zingaretti microspia

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LA REPLICA – Ieri sul sito di Report ha arrivata la risposta della redazione, con tanto di screenshot della mail mandata da Mottola allo staff di Zingaretti:

Sabato scorso il capo ufficio stampa di Nicola Zingaretti ha registrato una conversazione telefonica con il nostro giornalista Giorgio Mottola e l’ha pubblicata sui social network, annunciando di aver smascherato il “metodo Report”. Durante la telefonata, l’addetto stampa del presidente della Regione Lazio si lamentava del fatto che il servizio in onda domenica, “La Zingara”, avrebbe avuto un tema diverso rispetto a quello concordato per l’intervista a Zingaretti. Per questo pubblichiamo la mail inviata lo scorso 23 ottobre alle 13:17 da Giorgio Mottola al portavoce di Zingaretti. Sulla missiva, fra i vari punti, c’è anche “Riorganizzazione amministrazione e consulenze, come si sono recuperati 17,5 milioni di euro”. Lo sviluppo di questo punto porta dritto a domande sui dirigenti e direttori generali. Quando il Governatore annuncia una riorganizzazione, ci si aspetta che non si facciano più concorsi finti, e criteri di scelta rigorosi nelle nomine dei dirigenti. Questo a nostro avviso non è avvenuto, ed abbiamo ritenuto cruciale darne conto, anche alla luce del fatto che il preannunciato risparmio non c’è stato. Il suo portavoce si aspettava però un servizio apologetico sulla giunta Zingaretti. Se avesse saputo che l’intervista si sarebbe concentrata su aspetti critici, come per l’appunto i dirigenti, “l’intervista non te l’avrei data”, ammette lo stesso portavoce nella telefonata che ha ritenuto di rendere pubblica. Ovvero: se i giornalisti intendono porre domande scomode, l’intervista non si concede

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LA CONTROREPLICA – Non è finita qui perché sempre sul proprio profilo Facebook Lanfranchi ha controreplicato, difendendosi dalle accuse e rilanciando l’audio della telefonata avuta con Mottola. Ecco il testo del post chiamato ‘Report: quando la toppa è peggio del buco’:

Caro Report, apprezzo che abbiate risposto al mio post […], dispiace constatare però che anche stavolta abbiate manipolato la realtà dei fatti piegandola ai vostri interessi. Mi spiego: in primo luogo io non ho mai detto o scritto di aver “smascherato il vostro metodo” ma è il titolo di un articolo non imputabile in nessun modo a me. Poi affermate che mi sia lamentato perchè l’intervista “ha avuto un tema diverso rispetto a quello concordato”. Mai detto. Semmai mi sono lamentato di una intervista monca, decontestualizzata e priva dei necessari chiarimenti per capire esattamente la situazione. Oltretutto dite che io sono contro le domande scomode. Errore anche questo. Più volte nella registrazione della telefonata dico al collega che è legittimo fare tutte le domande che desidera, anche quelle “scomode” ma che mi sarebbe piaciuto vedere in tv ANCHE le parti in cui Zingaretti raccontava quanto di buono è stato fatto alla Regione Lazio. Nella vostra risposta poi affermate che i concorsi in regione siano finti. Su quali prove basate tali accuse? Sulle semplici dichiarazioni di una ex dirigente regionale che ha fatto moltissimi ricorsi perdendoli tutti? E non avete mai accennato al fatto che le nomine di 63 dirigenti esterni sono assolutamente legali e che grazie anche a loro la Regione Lazio ha risparmiato in due anni oltre 1 miliardo di euro. Infine, io non ho mai pensato ad un servizio apologetico di Zingaretti, anzi, come dico sempre nella registrazione, avete giustamente fatto un certo tipo di domande. Mi aspettavo però un servizio equo, obiettivo e senza pregiudizi. Questo perché penso che un’ inchiesta debba basarsi su un contraddittorio serio, fondato su fatti e prove certe, in cui si fornisca all’utente una informazione completa e non un’accozzaglia di risposte tagliate con l’accetta con l’unico l’obiettivo di sostenere una tesi precostituita.

 

 

Photocredit copertina Cosima Scavolini/LaPresse

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