Teatro Eliseo, eseguito lo sfratto

Questa volta non c’è stato alcun rinvio. Questa mattina l’ufficiale giudiziario si è presentato di fronte al Teatro Eliseo, dove oggi era previsto lo sfratto esecutivo dello stabile. E lo sgombero è stato eseguito dagli agenti, che hanno presidiato anche gli ingressi dello stabile.

 

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Teatro Eliseo, lo sfratto – Photocredit: Giornalettismo/Stefania Carboni

BARBARESCHI «INVESTIMENTI PER 4 MILIONI» – «Voglio per l’Eliseo una compagnia stabile e un luogo dove fare formazione. Solo per quest’anno investirò 4 milioni di euro. All’alba dei 60 anni, mi sento in dovere di lasciare qualcosa a questa città che amo tanto», afferma Luca Barbareschi che dovrebbe entrare nella nuova gestione dello stabile con la società Casanova. «Mi auguro che riapriremo a breve, anche 24-48 ore». «Si trattava dell’undicesimo tentativo di sfratto esecutivo irrevocabile – aggiunge – la proprietà ha firmato con me. Faro’ del mio meglio». «Io – ha aggiunto – sono il nuovo proprietario e gestore artistico del teatroEliseo: abbiamo cambiato le serrature e cacciato una gestione morosa. Sto salvando questo teatro. Faro’ del mio meglio», dice Barbareschi.

“Mi stanno arrivando messaggi di congratulazioni e auguri da tutti i teatri d’Italia, ne sono molto contento. E’ tornata la legalita’, e i teatri italiani applaudono”.

TEATRO ELISEO, EFFETTUATO LO SFRATTO –  Lo sfratto è stato richiesto in quanto c’è in atto un contenzioso tra la società di gestione e la società proprietaria delle mura.

 

   

PRESENTE LUCA BARBARESCHI – Sul posto si è presentato anche Luca Barbareschi, a capo di una delle tre cordate da tempo in corsa per prendere in gestione il Teatro Eliseo, soffermandosi a parlare con i lavoratori presenti.  

Photocredit: Giornalettismo/Stefania Carboni    

Già nelle scorse settimane Barbareschi parlò di «un contratto firmato con 2/3 della proprietà dell’Eliseo per l’acquisto e la direzione per i prossimi 10 anni del teatro». Per poi aggiungere: «L’assessore alla Cultura di Roma ne è a conoscenza documentale e anche il prefetto di Roma». Non senza attaccare la gestione Monaci. Ma Barbareschi sembra guardare già oltre. L’intenzione della nuova gestione è di contattare al più presto tutti i dipendenti, con un tavolo ad hoc, in modo da proseguire la storica attività teatrale.       

Photocredit: Giornalettismo/Stefania Carboni

 

DESTINO DEI LAVORATORI INCERTO – Anche i sindacati si sono presentati di fronte al Teatro Eliseo, per cercare di capire quale sarà il destino dei lavoratori. C’è stato un breve scambio di battute, informale, tra gli stessi sindacati e Luca Barbareschi. Ma non è ancora chiaro quale sarà il futuro dei dipendenti. Il motivo? Anche se Barbareschi ha anticipato l’intenzione di incontrare i dipendenti dello storico teatro romano, il passaggio verso la nuova gestione sarà comunque traumatico perché attualmente lo stabile è chiuso. Da oggi in poi i dipendenti riceveranno le lettere di licenziamento. Non si sa ancora, quindi, se verranno conservati tutti i posti di lavoro. «Oggi era prevista una rappresentazione per i bambini che ovviamente non è stata fatta. La nostra amarezza è tanta, abbiamo sperato fino all’ultimo in una soluzione, un accordo, qualunque fosse, per non arrivare a questo sfratto», ha protestato Nadia Stefanelli della Slc Cgil.

«Nel momento in cui dovessero arrivare, impugneremo i licenziamenti. Nel pomeriggio ci riuniremo come Cgil e Uil per incontrare i nostri avvocati e stabilire il percorso da fare», hanno affermato i sindacalisti dell’Eliseo Nadia Stefanelli (Slc-Cgil) e Davide Mori (Uilcom). 

 

Guarda le interviste a Massimo Monaci e a Nadia Stefanelli

 

MONACI: «UN SOPRUSO» – Massimo Monaci, direttore artistico dell’Eliseo, ha protestato contro la decisione dello sfratto: «In atto c’è un sopruso. Noi eravamo disposti anche a consegnare le chiavi», ha spiegato Monaci, che puntava ad avere un cambio non traumatico della gestione dello stabile di via Nazionale. «Se Barbareschi ha firmato un accordo con i due terzi dell’immobiliare questo è illegittimo. Si sa, ci vuole una convocazione dell’assemblea dei soci». Per poi porre l’attenzione sul futuro dei dipendenti: «Non sappiamo quale sarà il destino dei lavoratori, noi eravamo anche disposti a lasciare, alle nostre condizioni, la gestione dello stabile. Tra queste c’erano la continuità della stagione teatrale e la tutela dei dipendenti», ha aggiunto. Lo stesso Monaci ha denunciato nel corso di una conferenza stampa l’«assenza delle istituzioni»:

«Sono anni che non riceviamo un euro dal Comune di Roma e dalla Regione Lazio, ma solo dallo Stato, a differenza di quanto accade al Teatro dell’Elfo e al Franco Parenti di Milano, privati anch’essi ma di interesse pubblico, che hanno una convenzione con il Comune di Milano e la Regione Lombardia e che da loro percepiscono fondi», ha denunciato il direttore artistico Monaci. Non senza lanciare un allarme sul futuro dei dipendenti: per Monaci, dopo lo sfratto avvenuto questa mattina, la società che gestisce il teatro «non potrà più lavorare e sarà quindi costretta a licenziare circa 60 lavoratori».

#teatroEliseo ora lavoratori andranno a conferenza stampa di Monaci @giornalettismo Una foto pubblicata da Fio Sky (@fiosky) in data:

 

MONACI: «ROMAEUROPA FESTIVAL PRENDA IN GESTIONE TEATRO ELISEO IN QUESTA FASE TRANSITORIA»– Monaci ha anche lanciato un appello affinché, almeno nella prima fase transitoria e di trattativa, sia RomaEuropa Festival a «prendere in gestione il Teatro Eliseo», ricordando come siano in programma «spettacoli che devono andare in scena».

guarda il video:

 

BARBARESCHI: «A MIA SOCIETÀ GESTIONE PER 12 ANNI, DARÒ CONTINUITÀ A STAGIONE TEATRALE» – Alle accuse di Monaci ha replicato lo stesso Barbareschi, spiegando di voler garantire la stagione teatrale dell’Eliseo: «Nessun sopruso, è stata restituita alla proprietà la disponibilità dell’immobile». Barbareschi ha rivendicato che, dopo una moratoria di 48 ore, ci sarà «la possibilità di iniziare questa nuova ed entusiasmante avventura che prevede un accordo tra la Casanova Teatro e la proprietà per 12 anni di gestione». E il futuro dei lavoratori? «Ho assicurato la mia massima disponibilità nel verificare una continuità lavorativa. Sarà cura della nuova gestione, offrire continuità alla stagione nel miglior modo possibile con coerenza e rispettando la linea della nuova direzione artistica», ha replicato Barbareschi. Per poi precisare che «occorreranno dei tempi tecnici, nel rispetto della legge, per staccarsi dalla vecchia gestione che versa in una grave situazione debitoria e iniziare un nuovo percorso».

ATTORI E LAVORATORI FUORI DAL TEATRO ELISEO – Fuori dal Teatro chiuso e presidiato dalle forze dell’ordine, in mattinata si erano radunati diversi lavoratori e attori, che hanno poi partecipato alla conferenza stampa indetta dal direttore artistico. Con loro, anche Vincenzo Monaci, padre di Massimo che detiene il 34% della società Eliseo Immobiliare (proprietaria delle mura della storica sala di Via Nazionale a Roma, ndr): «Non c’è occasione migliore per dimostrare che noi e voi siamo nella stessa condizione: sottoposti a una grande violenza», ha spiegato rivolto ad alcuni attori. Non senza usare parole pesanti: «Purtroppo i fascisti nel breve periodo vincono ancora. Ci vendicheremo, non abbiamo mai fatto nulla per interesse».

Da ottobre, invece, i lavoratori non percepiscono lo stipendio.

 

 

   

Attualmente dentro lo stabile dovrebbero esserci anche i due legali delle parti. Allo stesso tempo aumentano anche le persone radunate fuori dal teatro Eliseo. In una situazione di calma e tranquillità, ma anche di molta amarezza.

 

LE REAZIONI –  Dopo lo sfratto di questa mattina, è stata Giulia Tempesta, consigliere comunale del Pd capitolino, a definire lo sgombero dell’Eliseo un «danno per la città». Per poi invocare la «tutela dei lavoratori e il rilancio della struttura»: «Ognuno per le sue competenze deve dare il proprio contributo vista l’importanza che riveste l’Eliseo per la scena culturale italiana». Via twitter, invece, l’assessore alla Cultura di Roma, Giovanna Marinelli, ha aggiunto:

 

 

Ma proprio Marinelli è stato oggetto di critiche nel corso della conferenza stampa convocata da Massimo Monaci:

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