Elezioni Presidente della Repubblica: ecco i dieci favoriti. Franceschini in pole

10/11/2014 di Redazione

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Elezioni presidente della Repubblica 2015

 

: siamo in pieno toto Quirinale. Anche perché, le ultime dichiarazioni del Presidente Napolitano, hanno ufficializzato che subito dopo la fine del semestre europeo a guida italiana, lascerà il Colle. Sarà quindi, più o meno verso la fine di Gennaio, primi di Febbraio, il Parlamento, in seduta comune, a scegliere il successore di Giorgio Napolitano. Un compito che proprio questo Parlamento, appena un anno e mezzo fa, ha fallito miseramente, segnando anche la fine della segreteria Bersani nel Partito Democratico. E, soprattutto, mettendo a dura prova il sistema istituzionale italiano tutto.

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ELEZIONE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, I NODI – Per questo la partita per la successione di Napolitano è probabilmente il nodo chiave della legislatura e non solo. Ma che caratteristiche dovrebbe avere il nuovo presidente ? Beh, il primo sembra proprio quello di non dover essere un Presidente “decisionista”. Difficilmente Matteo Renzi accetterebbe di avere al Quirinale un Presidente così “forte”, decisionista, e in grado di essere per lui un contro altare importante.

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In secondo luogo – dicono i rumors romani – al Presidente del Consiglio non dispiacerebbe portare al Colle più alto una donna. E, come vedremo, se si dovesse trattare di una donna, la candidata più forte è Roberta Pinotti, attuale ministro degli esteri.

ELEZIONE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, UOMO DEI CONTI – Secondo altri osservatori, invece, il nuovo Presidente della Repubblica dovrebbe avere un profilo tecnico-economico, in grado di rassicurare i mercati internazionali sulla buona tenuta dei conti nostrani, da sempre considerati piuttosto ballerini dalll’establishmente economico e finanziario. Draghi, sotto questo punto di vista apparirebbe come la persona ideale, ma è escluso che Renzi possa accettare quello che apparirebbe un vero e proprio commissariamento.

ELEZIONE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, IL PATTO DEL NAZARENO -E’ chiaro che un ruolo non marginale nella scelta del Presidente della Repubblica lo gioca l’ormai famigerato patto del Nazareno. Infatt, se il patto del Nazareno non dovesse reggere tornerebbe probabilmente in gran voga il nome di Romano Prodi, anche se evidentemente escluso che il nome possa entusiasmare tutto il Pd.  La “tentazione” di chiudere la ferita dei 101 di Aprile 2013 però potrebbe essere un richiamo vincente. Fermo restando, invece, il Patto del Nazareno, Silvio Berlusconi rimane interlocutore privilegiato per  la scelta del nuovo inquilino del Colle.

 

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