Medjugorje e il mistero della Madonna luminescente

05/11/2014 di Redazione

Vernice fosforescente su una statua della Madonna di Lourdes di Medjugorje? Lo scoop, che gira ora su diversi quotidiani, è partito dal settimanale Chi che parla della storia di Vicka Ivankovic, la più anziana dei sei veggenti della località religiosa, finita ora al centro delle polemiche. La sua statua che raffigura la Madonna di Lourdes, diventata celebre per la sua improvvisa luminosità, sarebbe in realtà «truccata». Usiamo il condizionale perché al di là di quanto scritto da Chi non esistono conferme. La statua è stata prelevata nel settembre 2013 per delle analisi e non abbiamo a disposizione alcuna conclusione.

Medjugorje, il mistero della Madonna luminescente
(ELVIS BARUKCIC/AFP/GettyImages)

LE PAROLE DEL VESCOVO LOPPA – A sollevare il caso, come ricorda Il Giornale, ripreso da Nonleggerlo, è stato il vescovo di Anagni e Alatri, Lorenzo Loppa. In una lettera inviata ai fedeli ha chiesto di cancellare un incontro di preghiera, previsto per l’8 e 9 novembre a Fiuggi. «Non partecipare e, se possibile, annullare un incontro di preghiera», ha esortato. «In conformità con le norme per procedere nel discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni, la Congregazione per la dottrina della fede sta continuando l’esame degli aspetti dottrinali e disciplinari dei fatti di Medjugorje».

IL CASO DELLA MADONNA ILLUMINATA – Il vescovo nella sua missiva si riferisce a «incontri o celebrazioni pubbliche nelle quali verrebbe data per scontata l’attendibilità di tali fenomeni» cioè, appunto i «fenomeni di Medjugorje». Riprendiamo il filo. Un anno fa in casa di Vicka Ivankovic, i pellegrini avevano assistito all’illuminazione di una statua della Madonna di Lourdes. L’evento, continua Il Giornale, si era verificato più volte, in più giorni, e sempre testimoniato dai fedeli in preghiera, che avevano anche fotografato la statua illuminata. Tanto che le autorità ecclesiastiche di Medjugorje hanno deciso di prenderla, per condurre gli esami del caso.

L’INDICAZIONE DEL VESCOVO DI ALATRI E ANAGNI – Da allora non si è saputo più nulla ma sono molte le voci che parlano di una statua dipinta con vernice fosforescente. Mancano ovviamente delle certezze ma, continua il Giornale, è questo il motivo per cui la «diffidenza» delle autorità ecclesiastiche ha iniziato a circondare l’operato di Vicka. La lettera del vescovo Loppa a questo punto potrebbe rappresentare una conferma dei dubbi che aleggiano sulla veggente. Per altri invece è un passo avanti troppo duro. Il monsignore è stato però chiarissimo. Bisogna attenersi a quanto stabilito dai vescovi dell’ex Jugoslavia:

«sulla base delle ricerche finora compiute, non è possibile affermare che si tratti di apparizioni o di rivelazioni soprannaturali. non è consentito al clero e ai fedeli di nessuna diocesi partecipare a incontri, conferenze o celebrazioni pubbliche per evitare confusione e scandalo»

PAOLO BROSIO SI CHIEDE COSA CI SIA SOTTO – Vicka Ivankovic è una persona conosciuta ed apprezzata da molti vip italiani. Tra questi c’è Paolo Brosio che in un’intervista rilasciata al Giornale se la prende con il vescovo dicendo che a suo modo di vedere  «un vescovo che impedisce a dei devoti di andare a pregare, fa molto pensare». Brosio, che al momento dell’intervista si trovava proprio a Medjugorje, si chiede a chi possa giovare la storia della statua dipinta con la vernice fosforescente, sopratutto perché le fonti in suo possesso «dicono cose diverse da quelle che anticipa il settimanale Chi. Bisogna chiedersi: a chi giova questa storia?».

LA STATUA REGALATA DA GENTE DI TREVISO – Brosio spiega che lui è stato il primo testimone per l’Italia dell’illuminazione della statua della Madonna di Lourdes: «Il fenomeno della statua che s’illumina è iniziato il 23 settembre 2013. Io sono arrivato due giorni dopo, unico giornalista italiano in mezzo a colleghi delle tv francesi, tedesche, austriache, croate». Brosio spiega anche che in questo anno la casa della famiglia dei veggenti «ormai è un museo. C’è un pellegrinaggio continuo. La statua è stata regalata a Vicka da gente di Treviso reduce da Lourdes. Lì nessuno fa vigilanza, chiunque può entrare, uscire…».

 

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LA DIFESA DI MEDJUGORJE – Brosio poi non vuole sentir parlare di accuse nei confronti di Vicka Ivankovic, difendendola e spiegando che ombre sul suo conto non ce ne sono: «È una persona di grande onestà intellettuale e morale, di profondissima preghiera e di carismi straordinari. Vive in una casa modesta con suo marito e i suoi due figli. Sono persone molto semplici. Per trovare un po’ di tranquillità sono stati costretti ad allontanarsi da Medjugorje». Parlando della statua l’ex giornalista del Tg4 spiega che Chi potrà avere le sue fonti e che lui rispetta il lavoro dei colleghi:

«Anch’io volevo capire e sono venuto qui, non certo per accreditare miracolismi. O si tratta di un inganno contro Medjugorje e la famiglia di Vicka oppure è davvero un evento straordinario. La notizia c’è in entrambi i casi. Una cosa è certa: Vicka e la sua famiglia non avevano bisogno di promuovere nuove manifestazioni».

LE ANALISI E GLI ESAMI – Ovviamente sono state compiute delle verifiche sulla statua ma non è possibile avere risultati in temi brevi. Ad operare è stata una «commissione mista di periti elettronici, periti elettricisti e docenti universitari di Spalato, Mostar e Vienna. Le commissioni religiose hanno i loro tempi, ci vogliono mesi, anni. La statua è stata prelevata il 27 o 28 settembre 2013, quando ormai c’erano dieci ventimila persone. Sono stati i fratelli di Vicka, piuttosto scettici, a portarla alle autorità. È stata la famiglia stessa a voler fare chiarezza. La gente andava a pregare la madonnina anziché andare in chiesa».

UNA MANIFESTAZIONE DI DIO – Brosio non si fa domande su quella che può essere la particolarità di una statua della Madonna illuminata. In fondo la decisione su come la fede debba manifestarsi è di uno solo:

«Dio può fare ciò che gli pare. Dio permette lo straordinario per avvicinare gli scettici e portarci a pregare»

e la preghiera ha fatto del bene almeno alla comunità di Medjugorje, a sentire Brosio:

«A Medjugorje il primo supermercato è stato aperto nel 2005. Adesso è esplosa la città, arrivano milioni di pellegrini in un paesino di tremila abitanti. Hanno fatto la fame fino a cinque, sei anni fa. Qui c’è stata la guerra. Medjugorje è un fenomeno mondiale. È chiaro che dovevano ospitare queste ondate di pellegrini. Si son fatti la pensioncina, il ristorante. Si sono sposati. Siamo più tranquilli se si vestono come pastorelli?»

IL RIFERIMENTO AL PAPA – Il giornalista chiude parlando del pronunciamento di Papa Francesco che mesi fa, parlando di Medjugorje, ebbe a dire: «la Madonna ama tutti ma “non è un capoufficio della posta”  che invia messaggi ai veggenti tutti i giorni» spiegando che a suo modo di vedere il pontefice si riferiva ai falsi veggenti «che spuntano un po’ ovunque». In fondo, per Brosio,

«La risposta è nel vangelo: l’attendibilità di questi fenomeni si distingue dai frutti. E i frutti di Medjugorje, conversioni, vocazioni, devozione, sono straordinari».

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