Meriam è arrivata in Italia e ha incontrato Papa Francesco

«Oggi è un giorno di festa». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha accolto all’aeroporto militare di Ciampino, Meriam Yehya Ibrahim, la donna sudanese condannata a morte per apostasia e poi rilasciata. Il premier era accompagnato dalla moglie, signora Agnese e dal ministro degli Esteri, Federica Mogherini. La donna ha poi incontrato

Papa Francesco

 

 

 Roma, Arrivo  dal Sudan di Meriam Yehya Ibraim a Ciampino(Foto: Daniele Leone / LaPresse)

 

MERIAM, LA STORIA – La storia di Meriam aveva fatto il giro del mondo quando, a febbraio, all’ottavo mese di gravidanza era stata arrestata e condannata per aver sposato un uomo di religione cristiana, abbandonando, di fatto, la fede musulmana. In realtà Meriam, figlia di un padre musulmano, era stata cresciuta “da cristiana” dalla madre, dopo che il padre aveva abbandonato la famiglia quando Miriam era molto piccola. Per questo motivo, e anche grazie alla vasta mobilitazione internazionale che si scatenò in quei giorni, i suoi avvocati riuscirono ad ottenere un secondo processo, un appello, questa volta dall’esito favorevole.

 

meriam

 

In quei giorni il quotidiano della Cei, Avvenire, aveva lanciato una campagna di sensibilizzazione sulla storia di Meriam con l’hashtag #meriamdevevivere alla quale aveva aderito anche il premier Renzi.

 

 

Meriam, che ha passato un lungo periodo in carcere, anche con il primo figlio di venti mesi, dopo l’assoluzione era stata fermata ancora una volta dalle autorità sudanesi mentre cercava di lasciare il paese con il marito e i figli alla volta degli Stati Uniti a causa di alcuni problemi con i documenti necessari all’espatrio. Fino ad oggi Meriam e la sua famiglia erano ospiti dell’ambasciata statunitense a Khartum.

 

(Foto: Daniele Leone / LaPresse)

 

IL RITORNO IN ITALIA – Meriam è scesa dall’aereo della Repubblica italiana con in braccio la figlia più piccola, Maya, nata mentre la madre era in carcere con l’accusa di apostasia, lo scorso 27 maggio. Il figlio più grande, Martin, di un anno e 8 mesi di età, era invece nelle braccia del viceministro degli Esteri Lapo Pistelli partito ieri per il Sudan per andare a recuperare Meriam e la sua famiglia. A bordo del velivolo anche il marito Daniel Wani, cittadino sudanese e americano. Accogliendo Meriam all’aeroporto di Ciampino il ministro degli Esteri Mogherini ha espresso «una grande gioia». La Mogherini ha affermato: «Abbiamo seguito il caso fin da prima che fosse nota la condanna e grazie ad un grande lavoro fatto da tanti oggi possiamo accogliere Meriam a Roma, ed ora ha bisogno della tranquillità della sua famiglia». I bireattore dell’Aeronautica Militare con a bordo Meriam e la sua famigliaè arrivato alle 9 e 30 allo scalo militare di Ciampino. Dopo una decina di minuti le autorità sono scese insieme alla donna sudanese. Meriam indossava un tailleur nero con la gonna lunga, una maglia con i colori dell’arcobaleno e sandali infradito. Era a capo scoperto ed è subito entrata nella base militare dell’aeroporto senza dichiarare nulla. Appariva in buone condizioni. Daniel è sceso dopo circa mezz’ora dall’aereo.

 

Roma, Arrivo  dal Sudan di Meriam Yehya Ibraim a Ciampino

 

«INCONTRERÀ IL PAPA» – «Credo che Meriam e i due figli avranno degli incontri importanti nei prossimi giorni e poi si trasferiranno negli Stati Uniti», ha fatto sapere il viceministro Pistelli. «Siamo partiti – ha raccontato ancora il rappresentante del governo – alle tre e mezza di notte, quindi sull’aereo Meriam e i suoi hanno dormito. Abbiamo parlato molto di latte e pannolini e Martin ha praticamente smontato l’aereo». Tra gli incontri importanti cui fa riferimento Pistilli potrebbe esserci quello con il Pontefice. Antonella Napoli, presidente di Italians for Darfur schierata in prima linea per la liberazione della giovane donna sudanese fin dall’inizio della vicenda, ha dichiarato: «Ho parlato con padre Federico Lombardi che mi ha assicurato il suo impegno per un incontro di Meriam con il Papa».

(Foto copertina: Daniele Leone / LaPresse)

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