E se vendessimo l’Italia a pezzi per farla rinascere?

di Alessandro De Simone

L’Italia ha una grande ricchezza: i paesini abbandonati. Ne esistono circa millecinquecento e possono diventare una fonte di reddito e di posti di lavoro incredibile. Come successo per Castelfalfi, borgo nel cuore della Toscana, a venti chilometri da Volterra e un’ora di macchina da Firenze. Un gioiello che era andato in rovina, finché nel 2007 la TUI, uno dei più importanti gruppi turistici del mondo, non è sceso dalla Germania e ha pensato di comprarlo, tutto intero, compresi svariati ettari (1100 quelli complessivi) di rigogliosa terra di Chianti tutt’intorno.

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CASTELFALFI TORNA A VIVERE – Risultato: due campi da golf, uno a diciotto buche, l’altro da nove, un albergo delizioso, La Tabaccaia, con prezzi più che accessibili, una trattoria con specialità toscane con materie prime eccellenti e altrettanto convenienti, un ristorante bistrot gourmet con chef stellato nel castello che domina la collina, quarantuno appartamenti ricavati dal borgo antico, di cui trentasei già venduti a clienti da tutto il mondo. E soprattutto, cinquantadue posti di lavoro fissi e molti altri ancora da creare.

Lo ha giá annunciato Stefan Neuhaus, amministratore delegato di Tenuta Castelfalfi S.P.A., che orgoglio afferma che “si tratta di un progetto fatto con la Toscana vera. Non abbiamo fatto Disneyland ed è solo la prima fase, ora in programma c’è la ristrutturazione della collina di Castelfalfi con la realizzazione di nuovi appartamenti in stile rustico e poi la costruzione di un albergo cinque stelle con centoventi camere per ottanta nuovi posti di lavoro che si aggiungono ai cinantandue che abbiamo giá creato”.

CASTELFALFI, INVESTIMENTO DA 250 MILIONI DA EURO – Ed è questa la notizia più interessante: centotrentadue posti di lavoro stabili, a cui devono aggiungersi tutti quelli derivanti dall’indotto, gli addetti alla ristrutturazione e tutto quello che verrá fuori grazie al successo dell’iniziativa. “Castelfalfi è un progetto a lungo termine. Si tratta di un investimento da duecentocinquanta milioni di euro e non solo immobiliare. Abbiamo dodici ettari di vigne, a cui se ne aggiungeranno altri dieci l’anno prossimo, e diecimila ulivi. Produciamo vino e olio che useremo come materie prime nei nostri ristoranti e che venderemo anche nei normali circuiti, abbiamo una produzione agricola vera e propria. Il pareggio di bilancio è previsto per il 2022 e per il momento siamo perfettamente in linea con il piano industriale”.

CASTELFALFI, NUOVA FRONTIERA – Il delitto perfetto, quindi, per cui sono serviti sette anni, di cui quattro passati a combattere con la burocrazia italiana. Superato lo scoglio, in tre anni l’efficienza teutonica ha fatto miracoli (ho chiesto se sono interessati a prendere in mano la questione Metro C a Roma, ma hanno detto che miracoli non ne fanno).

Castelfalfi dovrebbe essere d’esempio a chi ha voglia di investire nel territorio italiano in maniera sensata. Noi vi diamo un consiglio. Andate su http://www.paesifantasma.com: scoprirete che molti punti di PIL sono lì che aspettano solo di essere riportati in vita.

Nel mentre, fate una gita a Castelfalfi, un weekend in Toscana aiuta a riflettere meglio.

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