Il passo falso di Giulietto Chiesa

27/09/2011 di John B

La querela contro Attivissimo non ha senso

Riassumiamo i fatti, peraltro oggetto di una recente intervista firmata da Alessandro D’Amato.

LA TESI – In un articolo su Megachip, il giornalista Giulietto Chiesa (basandosi su dati pubblicati da altre fonti) ha accusato la Federal Reserve di aver girato alle banche americane (e non solo americane), tra il 2007 e il 2010, l’astronomica cifra di 16 mila miliardi di dollari (16 trilioni di dollari) nella forma di prestiti a tasso zero. A beneficiarne, secondo Chiesa, sarebbero stati nove “banchieri”. Si dà il caso che la fonte dei dati di Chiesa dice una cosa un po’ diversa. In pratica funziona così: la Federal Reserve presta, ad esempio, 10 milioni di dollari alla banca X per 24 ore. Alla scadenza delle 24 ore, il prestito viene prorogato (rinnovato) per altre 24 ore. Il capitale prestato è sempre quello, 10 milioni di dollari, ma in un certo senso è come se la banca X avesse preso 10 milioni di dollari, restituito 10 milioni di dollari, ripreso 10 milioni di dollari. In realtà non li ha mai restituiti né ripresi, è sempre il prestito iniziale, ma una tabella che riportasse solo il totale dei prestiti presi, segnerebbe 20 milioni di dollari. In un mese, 30 giorni con rinnovo giorno per giorno, risulterebbero 300 milioni di dollari. Ecco come si arriva all’astronomica cifra di 16 trilioni di dollari (superiore perfino al prodotto interno lordo degli Stati Uniti). In realtà la cifra complessivamente ed effettivamente prestata dalla Federal Reserve, come si evince da un’altra tabella dello stesso documento da dove Chiesa ha ricavato i suoi dati, è pari a qualche centinaio di miliardi di dollari: parliamo quindi di un ordine di grandezza enormemente inferiore.

I FATTI – Non è la prima volta che Chiesa fa errori così madornali. Perle Complottiste ne propone una nutrita selezione nella quale spiccano l’errore sul calcolo del prezzo del petrolio e quello sulla misteriosa sparizione degli euro prodotti in Grecia. Il giornalista anti-bufala Paolo Attivissimo ha scritto un articolo nel quale, analizzati gli errori di Chiesa, si è chiesto come sia possibile commettere svarioni così madornali e azzarda (in modo chiaramente satirico) che il giornalista sia al servizio del Nuovo Ordine Mondiale allo scopo di screditare, con i propri errori, l’intero movimento complottista. Indispettito, Chiesa annuncia una querela contro Attivissimo. Fin qui i fatti che hanno portato alla querela. Intervistato dal nostro Alessandro D’Amato, Chiesa esplode: “L’ho fatto dopo cinque o sei anni di una vera e propria persecuzione sistematica fatta dal suo sito e da lui personalmente contro di me”. Ora, non v’è dubbio alcuno che le parole di Paolo Attivissimo non possono essere seriamente interpretate come un insulto a Chiesa né come un intento diffamatorio. Attivissimo, infatti, ha scritto: “Il presunto “segreto” annunciato da Giulietto, insomma, è una bufala: bastava leggere i dettagli del rapporto (…) Del resto, non è la prima volta (…) Poiché non me la sento di dare dell’imbecille a Giulietto Chiesa, mi trovo costretto a cercare un’altra giustificazione a questa produzione in serie di cazzate spettacolari. Ce l’ho, ed è lampante. Giulietto Chiesa è un agente del Nuovo Ordine Mondiale, infiltratosi tra i ricercatori delle verità alternative per screditarli tramite il ridicolo, scrivendo stupidaggini epiche che scimmiottano le teorie complottiste, e per rubare loro la scena. È mandato dalle banche mondiali e dal Gruppo Bilderberg per ammantare di ridicolo chi ha obiezioni legittime alla gestione della finanza del pianeta. Oppure è il più sottile satirista della storia dell’umanità. In ogni caso, grazie, Giulietto, per queste risate di Ferragosto”.

DOMANDE – E’, in tutta evidenza, una battuta scherzosa, e già questo dovrebbe bastare a cassare la querela di Chiesa. Ma c’è un’altra considerazione da fare, che riguarda non solo Chiesa e la sua querela ma in generale il comportamento di tutti i complottisti. Nelle sue dichiarazioni, nei suoi scritti e nei suoi film, Giulietto Chiesa ha accusato un sacco di gente di aver commesso le peggiori nefandezze immaginabili. Ad esempio, nel film Zero ha accusato gli americani di essere i veri mandanti ed esecutori degli attentati dell’11 settembre (di fatto accusando di strage non solo il governo americano, ma tutti gli inquirenti, i periti, i giudici che hanno stabilito la responsabilità di Al-Qaeda). Proprio nello scritto sui 16 trilioni di dollari, Chiesa ha utilizzato questi termini: “Salvarono i truffatori. Il pubblico fu indotto a pensare che questo servisse a qualche scopo. L’unico scopo era di finanziare i truffatori. (…) Adesso ci è più chiaro chi sono i nove banchieri che si ritrovano, assieme ai loro complici, in qualche ufficio di Wall Street, o a bordo di qualche nave, una volta al mese per complottare contro le nostre vite (…) In un mondo bene ordinato bisognerebbe che venissero arrestati, su mandato, per esempio, della Corte Penale Internazionale. Ma chi ha il potere di spiccare un tale mandato, visto che i governi europei sono tutti complici di questi balordi?”. Truffatori, balordi, complottare contro le nostre vite, governi europei complici… questi sono i termini utilizzati da Chiesa. Accuse e insulti pesanti, dove non c’è alcun intento di satira. E nemmeno uno straccio di prova. Anzi. Sono accuse basate su un rapporto che illustra dati del tutto diversi da quelli citati (o interpretati) da Chiesa. E quindi, secondo Chiesa, lui avrebbe diritto di lanciare qualsiasi accusa e qualsiasi insulto contro persone e governi di mezzo mondo e senza uno straccio di prova, ma nessuno avrebbe diritto di criticarlo e di ironizzarlo per le bufale che racconta. Davvero comodo, fare il complottista così. Probabilmente Chiesa pretende di essere rispettato per il sol fatto di sostenere tesi “alternative” dall’alto della sua (vera o presunta) referenzialità, ma non è così che funzionano le cose in un paese civile e democratico. Chi propone teorie assurde (spesso ridicole) e lancia accuse gravissime prive di fondamento, deve dare per scontato che sarà oggetto di critiche e battute più o meno pungenti. Quello stesso diritto alla libertà di espressione e di opinione che consente a Chiesa (e a chiunque) di scrivere baggianate, consente a Attivissimo (e a chiunque) di scrivere la propria critica, anche con spunti di feroce satira e ironia. Piuttosto che ricorrere al giudice per censurare le critiche, Chiesa farebbe bene a portare in Tribunale le sue “prove lampanti” di complotto ai danni dell’umanità: se fossero vere prove e fossero così lampanti, non dovrebbe essere così difficile spuntare un processo contro i responsabili di siffatti crimini. E invece no. Scribacchia e produce film contro chi avrebbe ucciso tremila connazionali per scatenare due guerre e contro chi complotterebbe contro le vite di tutti noi, e poi querela Paolo Attivissimo per una battuta ironica. Complimenti.

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