Mose: Giancarlo Galan pagava di mutuo il doppio di quanto guadagnava

10/06/2014 di Alberto Sofia

«Vengano a vedere i conti, invece di tirare fango addosso a mio marito», si era sfogata Sandra Persegato, moglie di Giancarlo Galan, dopo che l’ex governatore del Veneto era rimasto coinvolto nello scandalo Mose. Con tanto di richiesta di custodia cautelare in carcere. Gli inquirenti non l’hanno delusa. Così hanno scoperto come la famiglia Galan avesse chiesto un maxi-mutuo con una rata annuale da 150mila euro, acceso con Veneto Banca, per la villa di Cinto Euganeo. Quella che, secondo i pm, l’esponente forzista si sarebbe fatto ristrutturare con i soldi delle tangenti. Peccato che non è chiaro come i coniugi Galan fossero in grado di onorare i debiti. Il motivo? Basta analizzare quanto dichiarato dall’ex governatore e della consorte nel 2012: 88mila euro netti in due, circa la metà rispetto alla stessa rata annuale.

Giancarlo Galan Sandra Persegato mutuo
Giancarlo Galan con la moglie Sandra Persegato – Photocredit: Lapresse

I CONIUGI GALAN E IL MAXI MUTUO PER LA VILLA PADOVANA – I pm stanno cercando di ricostruire tutti i conti di Galan, sia in Italia che all’estero. Erano state proprio le spese fatte dai due coniugi a confermare agli inquirenti tutti i sospetti. A partire dalle denunce dei redditi. Dal 2000 al 2011 i due hanno dichiarato entrate di poco superiori a 1,4 milioni di euro. Un valore molto inferiore a quello delle spese realizzate nello stesso periodo, scovate dalla Guardia di Finanza, che pesavano per oltre 2,6 milioni di euro. Una sproporzione evidente, dietro la quale potrebbe nascondersi quello «stipendio» in nero contestato a Galan, derivato dalla corruzione.  Per l’accusa l’ex governatore non soltanto avrebbe evaso il Fisco, ma anche preso mazzette in denaro dal Consorzio Venezia Nuova, per un totale di 4 milioni e 831 mila euro. A incastrare il politico berlusconiano c’è adesso anche il nodo del maxi mutuo. Come ha spiegato Franco Bechis su Libero, era di importo in capitale di un milione e 850mila euro, a un tasso di interesse annuo del 4,211% e con durata del contratto di otto anni e due mesi. La prima rata, quella del 31 dicembre 2013, era di 75mila euro. La stessa da pagare poi ogni sei mesi. Fino all’ultima, del 22 giugno 2021, del valore di 725mila euro. Cifre non certo irrilevanti. Ma soprattutto non in linea con la capacità reddituale emersa dalle dichiarazioni dei redditi. Ovvero, 41.340 euro lordi per Galan (29.700 euro l’anno, netti) e 88.553 euro lordi (58.516 euro, netti) per la coniuge Sandra, sui guadagni del 2012. Resta un “mistero” come la coppia potesse farsi carico del debito.

GALAN E LE DICHIARAZIONI DEI REDDITI –  Nel 2012 l’ex governatore si lamentava di essere «senza stipendio da tre mesi»: «Per fortuna qualcosa ho messo da parte e mia moglie guadagna. Ho due mutui, li paga lei. Sto pensando di vendere la barca», spiegava Galan, sul quale pende adesso la richiesta d’arresto (l’iter alla Giunta delle Autorizzazioni della Camera inizierà domani, per poi concludersi entro un mese, ndr). Ma non mancavano le “omissioni”, come ha precisato Repubblica. Il motivo? Nella dichiarazione alla Camera fatta per la XVII legislatura – ricorda il quotidiano diretto da Ezio Mauro – si spiega come il mutuo fosse «co-intestato con la moglie, le barche possedute fossero due, aveva comproprietà e nuda proprietà in quattro case, possedeva un bosco, tre auto, un quad, un trattore». Non proprio una vita da miseria.

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