Il sindaco che “toglie” il dolce ai bambini poveri

Se sei un bambino «povero», niente dolce a mensa. È questo, in sintesi, il senso del provvedimento ideato dall’amministrazione comunale di Pomezia, guidata da Fabio Fucci del Movimento Cinque Stelle per le mense delle scuole pubbliche. Il Comune, nel suo bando di gara per il servizio, ha previsto due menù a prezzi differenti che non differiscono per le portate servite, eccezion fatta per il dolce.

Fabio Fucci, sindaco di Pomezia (Facebook)
Fabio Fucci, sindaco di Pomezia (Facebook)

LE PROTESTE DELL’ESPONENTE DI SEL – Quindi chi paga meno si scorda la torta, il budino, il gelato o ciò che verrà servito in quel momento. Si24 e Corriere della Città hanno riportato il fastidio dei genitori dei bambini che parlano di discriminazione in base al reddito anche nella scuola pubblica, un luogo in cui tutti andrebbero trattati allo stesso modo. La protesta ha interessato anche la politica. Il consigliere locale di Sinistra ecologia e libertà, Walter Bianco, ne approfitta per puntare il dito contro l’amministrazione Fucci:

Purtroppo non è la prima volta che questa amministrazione spicca per insensibilità nei confronti delle difficoltà economiche affrontate dalle famiglie che hanno figli in età scolare, tuttavia mai ci saremmo immaginati che si potesse anche solo ipotizzare una differenziazione di trattamento così odiosa, dinanzi alla quale crolla qualsiasi giustificazione, finanche quella di averne discusso preventivamente con alcuni genitori, come ha riferito la vicesindaco

 

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A DIFESA DEL PROVVEDIMENTO – Il vicesindaco è Elisabetta Serra che a sua volta aveva difeso il provvedimento spiegando che la scelta «nasce dalla volontà di accogliere richieste, suggerimenti e proposte giunte all’amministrazione da parte dei genitori. Ed è importante sottolineare che la differenziazione ricade esclusivamente sulla portata del dolce e di conseguenza non incide in alcun modo sui valori nutrizionali previsti per i pasti». E per quanto riguarda la differenza tra bambini ricchi e bambini poveri, questo è un non problema secondo la Serra perché

Il pasto differenziato non vuole in alcun modo creare differenze nella fruizione del servizio da parte degli studenti, bensì rispondere al confronto che a partire dall’anno scolastico tuttora in corso l’amministrazione ha avuto con i genitori

Genitori che però non sembrano poi così d’accordo con il provvedimento comunale. A dimostrarlo le voci raccolte dai genitori e raccolte da Walter Bianco. La discriminazione tra i più piccoli è pericolosa e va evitata. (Photocredit Facebook – Fabio Fucci / Lapresse)

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