Parasubordinati e co.co.pro.: quanto vale la pensione dei precari

03/04/2014 di Dipocheparole

Il Corriere della Sera, tornando sulle pensioni di parasubordinati e co.co.pro. dopo il pezzo sulla gestione separata dell’Inps, oggi fa i conti della «busta arancione», i cui contribuenti sono oggi circa un milione. Sono gli associati in partecipazione, i co.co.co e i co.co.pro, gli assegnisti di ricerca, i medici specializzandi, i praticanti. Versano un’aliquota contributiva pari al 27%:

La società di consulenza finanziaria Progetica ha elaborato per il Corriere della Sera due profili di lavoratori atipici per capire quanto percepiranno una volta andati in pensione. Per loro la cosiddetta «busta arancione» (l’allora presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua disse apertamente di un rischio di «sommovimento sociale se dovessimo dare la simulazione della pensione») significherà percepire un assegno pari a meno della metà dell’ultimo stipendio e poco al di sopra del sussidio minimo. Un 30enne parasubordinato andrà infatti in pensione nel 2053 a 670 euro al mese (ultimo reddito percepito 1.370 euro) dopo oltre 40 anni di contributi e ammettendo l’ipotesi di qualche interruzione contrattuale. Va persino peggio a un co.co.co di 40 anni: stipendio di 1.240 euro al mese nel 2041 e 590 euro di pensione considerando una crescita del Pil nulla o poco superiore allo zero: la situazione degli ultimi 15 anni.

Parasubordinati e co.co.pro.: quanto vale la pensione dei precari (infografica Centimetri)

PENSIONI

Infine ci sono i rischi dei meccanismi di aggancio:

Basta una piccolissima differenza percentuale tra quanto dichiarato dal lavoratore e quanto effettivamente versato a mandare in tilt l’Inps che può non riconoscere l’anno ai fini pensionistici. Oltre il danno, la beffa. Come i controlli da parte dell’istituto di previdenza che considera «normali» eventuali buchi contributivi proprio a causa della precarietà dei contratti. Così l’onere della prova spetta al giovane co.co.co che ha solo 5 anni di tempo per dimostrare di aver versato i soldi all’Inps. A condizione che se ne accorga.

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