Obama a Roma e il mistero del blocco dei cellulari

Bzzz, bzzz. Non vi funziona il cellulare? Potrebbe esser tutta colpa di Barack Obama. Oppure no. Con l’arrivo del Presidente degli Stati Uniti a Roma si torna a parlare di sicurezza e schermatura cellulari. Così c’è chi lamenta problemi di segnale e chi parla di oscuramenti ingiusti nel raggio di troppi chilometri. Ma è davvero così?

Foto Twitter JJG Noblejas
Foto Twitter JJG Noblejas

OBAMA A ROMA E I JAMMER – La notizia è stata anticipata qualche giorno fa anche dal Messaggero:

Saranno trentasei ore con il fiato sospeso, con la Storia che ci passa davanti: un gigantesco apparato di vigilanza messo a punto dal Viminale e dalla Questura di Roma, mille uomini e anche più, a presidiare gli obbiettivi possibili, le compagnie aeree, le grandi catene commerciali, a monitorare gli umori della galassia antagonista, a montare sistema jammer lungo i possibili percorsi per impedire interferenze elettromagnetiche o l’attivazione di congegni a distanza.

E la notizia oggi corre su Twitter:

 

 

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JAMMER E CHIAREZZA SUI METODI – Cosa sono i Jammer? Sono strumenti utilizzati per impedire ai telefoni cellulari (e dispositivi) di ricevere o trasmettere segnali. Ci sono però alcune tipologie in grado di impedire il corretto funzionamento di sistemi GPS. Quando si attivano i jammer si inibisce il funzionamento dei dispositivi rendendoli di fatto inutilizzabili. Quando scatta l’accensione? Laddove, con l’uso dei cellulari o di comandi a distanza su frequenza, ci può esser l’immediato pericolo di attentati. In Italia e in diversi paesi europei l’uso è consentito solo alle Forze dell’Ordine e per scopi militari. Ci sono stati alcuni precedenti di uso jammer in Italia? Sì, come riporta il Corriere, in occasione del G8:

L’imminenza dell’importante appuntamento internazionale, che vedrà gravare su Roma centinaia di delegazioni dirette al capoluogo abruzzese, avrebbe già portato nella Capitale le prime conseguenze in termini di disagi avvertiti dalla popolazione: i cellulari di centinaia di romani e turisti, da qualche giorno, funzionano «a singhiozzo». Problemi di connessione e comunicazione nei pressi di palazzo Grazioli; difficoltà in piazza Santi Apostoli; strani silenzi intorno a via Veneto (vicino all’ambasciata Usa); linee in crisi tra piazza Augusto Imperatore e piazza Barberini.

C’è però una precisazione da fare. Il disturbo delle frequenze (se attivato) non avviene per diverse ore ed estese zone. Bensì, come spesso accade, si applica al passaggio del corteo di auto o dell’obiettivo definito “sensibile”.

guarda la gallery:

(Obama a Roma dal Papa /La Presse)

TUTTI I JAMMER DEL MONDO – I Jammer per reti GSM bloccano l’uso dei telefonini inviando onde radio di disturbo. Questo provoca una interferenza che inibisce la comunicazione tra cellulari e torri-ripetitori. Spesso il fenomeno è riscontrabile con la totale assenza di segnale. Oggi però la maggiorparte dei cellulari viaggiano su bande diverse e su ripetitori di vari gestori (full duplex). Per questo, in diversi casi, si può comunque chiamare, scattare foto ed inviare sui social. Perché? Perché esistono diverse tipologie di Jammer. Più grandi e specifiche per determinate onde, più piccole per bloccare frequenze da 800MHz a 1900MHz. Il Jammer TRJ-89 per esempio blocca entro gli 8 km. I modelli più recenti funzionano anche a doppia e tripla banda e possono agire su Dual Band e Tri Band. E l’uso di peacemaker con i Jammer? Non ci sarebbero rischi, in quanto funzionano su frequenze differenti. I Jammer migliori sono quelli che agiscono su specifiche frequenze senza disturbare le altre. Come? Agendo su potenziali dispositivi a comando piuttosto che sui cellulari dei poveri romani di turno. Cellulari che, a dire dal tour social di Obama immortalato da diverse persone in rete, viene diffuso in diretta.

 

Nessun problema quindi? C’è anche chi ha usato i Jammer per uno scopo non proprio nobile. Come dimostra questo articolo di cronaca locale grazie all’ “Emp Jammer” si possono manomettere, con impulsi elettrici, le macchine slot machine o cambia soldi. L’oggetto, acquistabile on line (in Italia non dovrebbe esser lecito) e camuffato in un pacchetto di sigarette, si utilizza avvicinanandosi alla serpentina di rame, montata all’estremità e in cima agli apparecchi che erogano denaro. Le scariche compromettono i sistemi e regalano in un solo colpo tutto il contenuto presente nelle slot. Alla faccia di Barack Obama.

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