“Il sesso gay maschile è violento, le lesbiche no”

Giancarlo Lehner a Giornalettismo precisa il suo pensiero: c’è differenza fra omosessuale e omosessuale

Sabato hanno causato un certo furore le dichiarazioni dell’esponente PdL (iscritto però al gruppo di Popolo e Territorio, già Responsabili di Domenico Scilipoti) Giancarlo Lehner, che intervistato a KlausCondicio ha espresso le sue idee sull’omosessualità: secondo Lehner, l’amore omosessuale sarebbe da considerarsi in sé un atto violento. Così parlava Lehner.

La penso esattamente come la leader repubblicana dei Tea Party Michelle Bachmann: il rapporto omosessuale è contro natura. Noi siamo stati fatti in due sessi per procreare”. Lo ha detto il deputato di popolo e Territorio ed esponente del Pdl Giancarlo Lehner intervenuto a KlausCondicio. “Quello che penso io e pensa la leader dei Tea Party lo pensano quasi tutti, solo che hanno paura a dirlo”, aggiunge, dicendosi contrario ai matrimoni gay: “I rapporti tra maschi sono più violenti, veramente crudi. Credo che quella che la Bibbia definisce come sodomia difficilmente può essere amorevole nelle intenzioni, ma certamente è sempre un`azione tecnicamente violenta.

L’INTERVISTA – In molti sono stati i commentatori a proporre nuovi spunti e ad evidenziare l’esigenza di nuove domande e di ulteriori chiarimenti da porre al deputato. Così, abbiamo deciso di ricontattarlo per approfondire le sue idee sull’omosessualità. Quel che ne è uscito è, in effetti, una visione più completa del Lehner-pensiero sul tema. E ce n’era davvero bisogno.

Onorevole Lehner, noi abbiamo riportato le sue dichiarazioni sul sito e si è scatenata una polemica di un certo livello. Ad esempio lei ha dichiarato che l’omosessualità è contro natura, ma sono in molti a pensare che anche l’omosessualità è voluta dalla natura, e che quindi non c’è niente di innaturale. Lei come si pone in questo discorso?

Sì certo, anche il cannibalismo deriva da un istinto e dunque deriva da qualcosa di naturale. Il punto non è la naturalità, il punto è il comportamento contro natura. Il comportamento omosessuale non sempre è indotto da cause oggettive; ci può essere stato un problema fisico oppure ormonale, e in qualche modo l’omosessuale viene originato così da questi tipi di problemi. In genere non è così, nella maggior parte dei casi, arriva da traumi fisici, come violenze sessuali quali quelle che possono accadere in seminario o in convento, a scuola.

Quindi se parla di squilibri, un omosessuale o è uno squilibrato o è uno che è stato stuprato, o altre possibilità non ce ne sono?

No, squilibrato no, non giochi con le parole

Squilibrato in senso ampio è una persona che ha degli squilibri.

Squilibrato è un fatto mentale; lo squilibro ormonale è un fatto giornaliero, quindi uno ce l’ha un giorno e dopo torna normale, quindi la parola squilibrato non c’entra niente.

E quindi essendo per lei uno squilibro una cosa giornaliera, un giorno uno è omosessuale e il giorno dopo torna normale…

Che c’entra? Io parlo in termini fisiologici. E’ chiaro che se la nostra sessualità è indotta da squilibri ormonali vuol dire che siamo in presenza di uno squilibro cronico.

Perfetto: quindi un omosessuale o è una persona che è stata stuprata oppure…

Un attimo, il punto è che è un valore condiviso in maniera universale il rispetto per ogni persona e dunque il rispetto per tutti i comportamenti a livello privato; il problema nasce quando l’omosessualità diventa partito, un comportamento pubblico, esterno e politico. Allora a questo punto ognuno è libero di essere critico, posto il rispetto per le persone e per i comportamenti privati, e ognuno nel suo letto fa quello che vuole a meno che non nuoccia agli altri: se io violento un ragazzo anche il mio comportamento privato diventa qualcosa di stigmatizzabile anche a livello penale. Ma a parte i casi di comportamenti che danneggiano gli altri, il problema nasce quando l’omosessualità si fa partito, diventa un movimento politico: come è giusto far critiche a un partito di destra, sinistra e centro, è giusto fare anche critiche al gay che si fa partito e vuole imporre il suo modo di vedere.

Sì, ma lei non ha detto questo sabato, ha detto invece che l’omosessualità è un comportamento intimamente violento e quindi ha rilevanza anche nella vita privata.

Intanto io ho parlato di omosessualità maschile; fra donne l’amore saffico è una cosa diversa e tendenzialmente senza violenza, e tendenzialmente portato alla formazione di coppie stabili.

Quindi l’amore saffico non è violento ed è stabile secondo lei.

Diciamo che effettivamente la situazione si sposta. Io ho conosciuto delle donne che sono state insieme per molti anni e si sono comportate come famiglie, si sono amate; mentre ho conosciuto altri casi di omosessualità maschile in cui, diciamo che, nell’omosessualità, diciamo…in questo caso tutti i difetti del maschio vengono in rilevanza. Per esempio ricordo casi di infedeltà vistosa, una coppia di gay in cui uno dei due andava a cercare continuamente altri partner. Questo nell’amore saffico è molto raro.

Ma questa è una regola di qualche tipo o è una sua esperienza? Lei pensa così o generalizza questa cosa?

Parliamo di attitudini indotte da studi, ma che diventano punti di vista che sono assolutamente fallibili e opinabili, ma non insultabili.

Un’altra domanda che i commentatori ci tenevano a farle: lei ha detto che l’accoppiamento deve essere sempre funzionale alla procreazione. L’amore omosessuale non è fisiologicamente capace di procreazione: per lei questa cosa ha rilevanza?

Diciamo che dal punto di vista della conservazione della specie è contro natura, perché la finalità massima che noi abbiamo è la conservazione della specie.

Anche l’amore saffico non è aperto alla procreazione…

Sì, ma prima parlavamo di violenza, c’erano altri parametri in gioco. Però attenzione, nell’amore saffico accade per esempio che una delle due amanti cerchi di avere un figlio. Io ho conosciuto coppie di donne che hanno avuto desiderio di avere un figlio e poi l’hanno avuto, il che è impossibile fra due maschi.

La donna però dovrà trovare metodi alternativi di inseminazione.

Certo, certo, ma fra due uomini questo non è in nessun caso possibile

Quindi mi sembra di intuire che lei si schiera con decisione contro qualsiasi tipo di adozione a coppie omosessuali

Eh…ho molti dubbi, ho molte ansie e molte angosce rispetto al futuro dei figli. Anche lei avrà apprezzato il fatto di avere madre e padre, due figure diverse ecco, ovviamente quando una famiglia funziona sono figure diverse ma fondamentali. E invece se un bambino ha due padri si creano dubbi, angosce e perplessità

Lei prima ha parlato di un parere influenzato da studi: lei sa che esistono degli studi che affermano il contrario di quanto lei dice sull’adozione a coppie omosessuali?

Certo ci sono tanti di quei libri…ci sono anche degli studi a cui io francamente non credo molto, i quali inducono a credere che l’omosessualità si possa curare. Io a queste cose francamente non ci credo. Sulla curabilità dell’omosessualità come patologia non credo.

Io però mi riferivo a studi che dimostrano come l’omogenitorialità, intesa come due genitori maschi, non crei alcun problemi ai figli e sia accettata…

Mah…il fatto che ci siano questi studi, questi scritti, non vuol dire che siano validi. Io ho fatto l’esempio opposto, esistono studi sulla curabilità ma a me non paiono validi. Io penso al confronto fra i bambini, e lei sa quanto possono essere feroci i bambini, quanto possano umiliare e prendere in giro. Così non credo che ci possa essere un’educazione sana e che arrivi a portare la felicità.

Share this article