Beppe Grillo e il rebus della certificazione del MoVimento 5 Stelle

Cerificare o no per le prossime elezioni? In queste ultime settimane diversi meet up 5 Stelle hanno ricevuto la sopresa attesa da tempo: essere una lista certificata. Diversi gruppi pentastellati, ma non tutti. L’elenco delle liste pronte per le elezioni 2014 è riscontrabile qui. Scorrendo la scheda però si notano grandi assenze per diverse città.

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INDIETRO NEL REFRESH? – Per l’Abruzzo sono indicate Bucchianico e Silvi. Ma potrebbe non essere aggiornata. A Pescara, per esempio, corre per il municipio la giovane Enrica Sabatini. Il deputato Vacca ha tenuto a precisare alla stampa nei giorni scorsi che non c’è nulla di cui preoccuparsi. «Ulteriormente – spiega – per l’ultima volta, in merito alle ennesime notizie diffuse alla stampa da singoli individui non riconducibili ai gruppi abruzzesi del M5S, che i gruppi territoriali, sia quelli già certificati (come Montesilvano e Pescara ad esempio) che quelli che parteciperanno per la prima volta alle amministrative, hanno regolarmente presentato la documentazione per correre alle prossime elezioni secondo le regole del M5S». In Campania (sempre sul portale) ci sono solo Battipaglia, Caggiano, Casapulla e Marigliano.

PRATO A COLPI DI VIDEO – Curioso è il caso di Prato dove una votazione on-line ha stabilito quale dei due gruppi grillini attivi merita la certificazione ufficiale della lista del MoVimento 5 Stelle. Come? A colpi di video. Agli sfidanti è stato chiesto nei giorni scorsi di postare sul web un video promo. Sono stati poi gli iscritti al portale a stabilire l’esito e l’onere. Da una parte correva il “Meetup 134” con candidato sindaco il 43enne Fausto Barosco, dall’altra “Prato insieme a 5 Stelle” guidato dalla 32enne Mariangela Verdolini. Ha vinto la seconda, in una terra i cui contrasti risalgono dalle comunali del 2009. Noi ne parlammo già qui con la vicenda dei “voti gonfiati” delle scorse settimane. Qui sotto il video della lista vincente:

Scrive Il Tirreno:

Insieme a 5 Stelle si affida alle note musicali di Happy per offrire una ricostruzione dell’attività del M5S, schivando il bisogno di proporre una biografia del proprio gruppo e omettendo pure il passaggio cruciale dell’investitura di Gianna Mannelli (capofila del meetup) da parte dello staff Casaleggio per porre fine alle faide interne con l’arma del dialogo e di un nuovo gruppo. Piuttosto, il messaggio è interamente centrato sull’orgoglio di aver sostenuto il Movimento e sulla fedeltà a Beppe Grillo. “Keep calm and stay with Beppe” è la parola d’ordine, con l’ennesimo riadattamento del poster del governo inglese della fine degli anni ’30.

Sempre in terra toscana l’esito on line ha deciso per candidato sindaco Filippo Nogarin a Livorno. Anche lì erano presenti due gruppi distinti, ma, secondo quanto riporta la stampa locale, è stato deciso di presentare allo staff nazionale la richiesta di certificare una unitaria lista cittadina.

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SARDEGNA BIS? – Il rischio ci potrebbe essere. Fra due mesi si vota nell’isola ma per ora in Sardegna nessuna lista è stata certificata dal MoVimento 5 Stelle. Senza ok da Milano non si potrà usare il simbolo pentastellato. La Sardegna non figura nella griglia, anche se, nella mappa sottostante, i mu sono comunque indicati. La Nuova Sardegna racconta di liste inviate già da febbraio:

Le liste provengono da Sassari, Sorso e Alghero, tre dei diciannove centri sardi che il 25 maggio rinnoveranno il consiglio comunale. I tempi sono stati rispettati: la procedura fissata nel blog indica come limite massimo proprio la fine di febbraio. Le tre liste contengono un elenco di nomi corrispondenti ad aspiranti consiglieri e quello di un portavoce che quasi certamente sarà il candidato sindaco del Movimento. Nel caso di Sassari si tratta di Maurilio Murru, il nome in pole position per Sorso è quello di Pier Giuseppe Marongiu. Alghero, invece, punta su Graziano Porcu: in quest’ultimo caso non senza polemiche. Quelle già benedette. Sedici regioni italiane (sono oltre 4mila i Comuni che andranno al voto) vantano liste già certificate da M5S per le amministrative: la Sardegna non è tra queste. Le uniche liste certificate nell’isola sono quelle già note, perché nate in coincidenza con precedenti appuntamenti elettorali: è il caso di Assemini (comunali del 2013) e Alghero (comunali del 2012).

Per la deputata Corda lo staff sta ancora esaminando le numerose richieste e non c’è nulla di cui temere. Il processo non è semplice. Per ogni candidato si deve dimostrare l’assenza di tessere o incarichi in altri partiti e fedina penale pulita. Ancora il quotidiano sardo riporta il caso della cittadina catalana. Nella lista inviata non figurerebbe più, per esempio, il consigliere uscente Giorgia Distefano:

Il caso Alghero. La storia è particolare, perché la lista inviata con la richiesta di certificazione non è formata da componenti del nucleo storico grillino. Non ne fa parte Giorgia Distefano, consigliere comunale uscente, capolista nella lista autorizzata dallo staff nel 2012 e ancora presente nel blog. Lei non nasconde l’amarezza ma dice che non ci saranno doppioni: «Non presenterò un’altra lista, non vorrei mai che si ripetesse quanto accaduto a febbraio, quando le liste per le Regionali inviate dall’isola erano due e Grillo ha ritirato il simbolo. Mi auguro però che lo staff sappia chi ha sempre lavorato per il Movimento e chi invece è salito sul carro fiutandone la convenienza»

ASPETTANDO LE STELLE – «Ormai agli sgoccioli delle prossime elezioni comunali – si sfoga un attivista sul Forum – siamo ancora in attesa di sapere se Pietra Ligure avrà il movimento in gara o se concorrera come “iscritti al movimento ma non ancora certificati “. Spero che il tempo sia breve anche perchè l’organizzazione della campagna elettorale porterà via molto tempo di organizzazione e la cittadinanza continua a chiedere se 5 stelle sono in corsa o no». Sotto arrivano gli attestati di solidarietà. «Comune di Busca (Cuneo ndr) stessa situazione, il tempo rimasto è poco e non si riesce a contattare nessuno. Peccato che predichiamo trasparenza e poi in alcuni casi manda proprio nel Movimento». Scorrendo in rete ci sono altri tasselli che mancano: Civita Castellana (Viterbo), Dicomano (Firenze), Giudonia Montecelio (Roma), Rocca Priora. Mentre a Partenopoli (Irpinia) si sfilano dalla corsa: «Non ci sarà più un impegno diretto. Il gruppo vicino al Movimento di Grillo ha preso questa decisione nella riunione tenutasi ieri sera in cui è stata stabilita anche la linea da seguire per i prossimi mesi. Si è preso atto che non ci sono margini di discussione e di confronto con chi furbescamente tenta di costruire un progetto nuovo alternativo a De Rienzo con uomini vecchi utilizzando metodi antichi oggi non più praticabili». Diversa è la storia di Ferrara, inserita da poco nella lista dell’esercito in corsa. I Grilli Estensi, attivi da anni, hanno ricevuto la loro certificazione in barba al gruppo nato poco tempo fa. Lungo lo stivale si continuano ad incrociare le dita. È vero – si sfoga un attivista in rete – Obama e il Papa rispondono su twitter, per questo problema invece nel MoVimento non ti risponde nessuno. Capisco tutto, le tante richieste, gli innegabili controlli, ma non va bene, ci si attrezza prima o diamo una idea di improvvisazione e pressapochismo su tutto».

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