Michela De Petris: la dottoressa della cura “vegana” contro il cancro licenziata dal San Raffaele?

Michela De Petris, dottoressa specialista in Scienza dell’Alimentazione all’ospedale San Raffaele di Milano sarebbe stata licenziata dall’Ospedale milanese. A darne notizia un suo amico in rete, in solidarietà alla dottoressa intervistata da Le Iene per il caso di Antonio, un malato di cancro che ha spiegato di aver curato la malattia dopo aver cambiato dieta alimentare ed essere diventato vegano. De Petris, membro della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana (SSNV), seguiva Antonio nella sua dieta. Davanti alle telecamere di Italia uno spiegò: «Il cambiamento consisteva nello spostare l’alimentazione verso i cibi vegetali. Spostarsi verso una dieta vegetale aumenta le possibilità di guarigione».

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(Fonte Fb)

LA NOTIZIA DEL LICENZIAMENTO – A dare notizia del “licenziamento” della De Petris è Angelo Bavaro sulla pagina Biohaus Raw Vegan Food: «Il giorno dopo ha iniziato a ricevere migliaia di chiamate da tutta Italia a cui lei sta cercando di dare risposte, perché è una persona eticamente corretta. L’ho incontrata oggi e mi ha detto che ieri il suo primario del S.Raffaele l’ha chiamata e l’ha licenziata in tronco». «Lei – sottolinea Bavaro – mi ha spiegato che il suo ospedale prende molti soldi dalle cure farmacologiche che danno ai pazienti malati di tumore e quindi, per interessi prettamente economici, il suo intervento ha danneggiato la struttura. Capite? Se ne fottono della salute dei pazienti!». La nota prosegue ribadendo la versione della specialista: «Ebbene, Michela, che è una grande professionista, guardandomi negli occhi mi ha detto che lo rifarebbe altre cento volte, perché è molto più importante informare le persone piuttosto che lasciarle all’oscuro di certe cose così importanti solo per interessi economici. Se volete, aiutatemi a diffondere la notizia. Queste sono esattamente le parole di Michela, quindi non è una mia interpretazione. Lei stessa mi ha chiesto di aiutarla a diffondere la verità al fine di aiutarci. Grande stima da parte mia, cara Michela». Il post è diventato virale nell’arco di poco tempo. Non tutti però sono d’accordo: «Non nego – commenta sotto un utente – gli effetti benefici di un alimentazione vegana ma condanno la cultura “bloggarola” e qualunquista che sfoggiate senza ritegno». On line è partita anche una petizione su Firmiamo.it.

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L’INTERVISTA A LE IENE – Antonio è stato intervistato dalla iena Paolo Trincia. L’uomo ha spiegato i benefici della dieta vegana, accompagnata però con il contributo fondamentale della radioterapia. Antonio si è rifiutato di fare un altro ciclo di chemioterapia e di arrendersi alla malattia. È stato il figlio, dopo una serie di ricerche in rete, a convincere il padre a diventare vegano. Il signore, seguito dalla nutrizionista Michela De Petris, ha iniziato a nutrirsi solo di vegetali. «Se non avesse fatto nulla – spiegò alle Iene De Petris – avrebbe ancora la lesione. Non abbiamo dei numeri per poter confermare che solo la dieta ha permesso di curarlo: in medicina ci vuole la statistica». A fine servizio la nutrizionista ha spiegato che a suo dire il cambio di alimentazione aiuta nella guarigione di molte malattie come le patologie infiammatorie intestinali, a volte anche in quelle tumorali: «Bisogna però valutare lo stato della malattia e se non ci siano altre patologie concomitanti. Il cibo resta però la prima medicina che ci possa essere». Nel servizio tv emerge come l’Ospedale San Raffaele avrebbe confermato il ruolo della radioterapia escludendo che esistano studi in tal senso nella loro struttura e che non esistono prove della validità di tale teoria.

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LA PRESA DI DISTANZA DELL’OSPEDALE – L’ospedale, sentendosi coinvolto nella vicenda finita su Le Iene disse, al tempo, la sua. Il 6 marzo è stato il San Raffaele stesso a diffondere un comunicato stampa in merito al servizio tv: «L’IRCCS Ospedale San Raffaele, in riferimento al servizio “Alimentazione e malattie. La storia del tumore guarito di Antonio”, in onda durante la trasmissione Le Iene (Italia 1, mercoledì 5 marzo), dichiara che nessuno studio in tal senso è in corso presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele e osserva che ad oggi non esiste alcuna dimostrazione del valore della dieta come terapia oncologica». Una presa di distanza chiara e netta: «Alcune attenzioni dietetiche possono avere ruolo e spazio nell’inquadramento generale di una terapia oncologica come di terapie per altre malattie, ma nella pratica clinica nessuna dieta può sostituirsi alla chirurgia, alla radioterapia e ai farmaci nel curare i tumori. L’IRCCS Ospedale San Raffaele precisa inoltre che la dr.ssa Michela De Petris è consulente dell’Ospedale dove svolge attività ambulatoriale in ambito nutrizionistico. La dottoressa, nell’intervista, ha tuttavia espresso opinioni personali. L’Ospedale puntualizza che il caso clinico oggetto del servizio si riferisce ad una persona che non è stata seguita dalla dr.ssa De Petris presso il San Raffaele, ma in altre strutture sanitarie». Indi per cui il signor Antonio non era in cura nella struttura meneghina ma era semplicemente seguito dalla nutrizionista in altre strutture ospedaliere. Non solo, nella nota si precisa la tipologia di lavoro con la De Petris: consulente con attività ambulatoriale. Licenziata senza preavviso? A chiarire tutto dovrebbe esser una nota dell’ospedale stesso in uscita a breve.

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