Maurizio Martina come Salvini (un anno fa): «Nel M5S esistono limiti oggettivi nel dibattito interno»

L'intervista de Il Corriere della Sera all'ex segretario del Pd

23/08/2020 di Enzo Boldi

I toni sono meno enfatici, ma il concetto di base è lo stesso che – poco più di un anno fa, con la famosa conferenza stampa del Papeete – portò Matteo Salvini a provocare la crisi del primo governo Conte (e la fine dell’esecutivo stesso). A parlare, questa volta, è l’ex segretario del Partito Democratico Maurizio Martina che in un’intervista a Il Corriere della Sera parla dei limiti del Movimento 5 Stelle nel dibattito interno. E fu questa una delle cause che, secondo il leader della Lega, portarono alla fine dell’esperienza del governo gialloverde.

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«Purtroppo, nel M5S esistono ancora limiti oggettivi nel dibattito interno, e non è stato colta la portata dell’appuntamento di settembre – ha detto Maurizio Martina a Il Corriere della Sera -, che è quella della costruzione di un’alternativa ai governi di destra che anche nelle regioni dove si è recentemente votato hanno portato a passi indietro preoccupanti». Il riferimento del deputato ed ex segretario dem è alle Regionali in Umbria e Sardegna, dove è mancato un accordo tra Pd e pentastellati che ha consentito al Centrodestra di trionfare.

Maurizio Martina come Salvini (un anno fa)

E questo scenario potrebbe riproporsi il 20 e 21 settembre anche in Puglia e nelle Marche. Nonostante l’invito del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i due principali partiti di maggioranza non hanno trovato l’accordo per una scelta univoca dei nomi da contrapporre a Raffaele Fitto (in Puglia) e Francesco Acquaroli (Marche) e correranno separati e a sostegno di due candidati differenti. Una scelta che potrebbe lanciare Lega, FdI e Forza Italia alla vittoria.

Il M5S e i limiti del dibattito interno

Insomma, come fece la Lega un’estate fa – parlando dei tanti no dei pentastellati – anche un esponente di spicco del Partito Democratico torna a parlare di come sia difficile dialogare con gli alleati di governo del Movimento 5 Stelle. E l’esito del mancato accordo elettorale per le Regionali sarebbe la cartina di tornasole.

(foto di copertina: da Otto e mezzo, La7)

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