Bartolomeo Pepe: l’espulsione che divide il MoVimento 5 Stelle in Campania

Il MoVimento 5 Stelle in Campania si divide sulla sfiducia del suo senatore a Roma Bartolomeo Pepe. Dopo la “scomunica” decisa da una assemblea degli attivisti senza l’eletto a Napoli, alcuni meet-up seguono la linea dura, altri prendono le difese del portavoce. Acerra, per esempio,  non pare condividere le accuse e le modalità di riunione svoltesi domenica. «Coloro – rilancia un utente in rete – che si prendono la responsabilita di cacciare Bartolomeo Pepe se la devono prendere pure se poi si spaccherà il MoVimento in Campania! Bartolomeo Pepe è una persona perbene che ha dedicato una vita contro le ecomafie. Ma tutti voi 20 anni fa dove eravate quando si parlava di Acerra? Dei veleni? Non so voi dove eravate ma so che Bartolomeo Pepe c’era sempre in prima linea quando si parlava di denuncia e di ambiente».

MoVimento 5 Stelle Bartolomeo Pepe

CAMPANIA DIVISA SUL SENATORE PEPE – «Mettiamo all’odg l’espulsione di tutti i componenti del meet up presenti all’assemblea che hanno dato voto favorevole alla sfiducia al senatore Pepe. Abbiamo tutte le ragioni per invocare la violazione delle nostre regole, di seguito possiamo illustrarle. Così mettiamo a posto i galletti-gregari», lancia un attivista sulla pagina Facebook del Movimento campano. Quello che fa storcere il naso a molti sono le 40 persone che hanno partecipato all’assemblea cittadina domenica a Napoli, riunione in cui era presente anche il parlametare Roberto Fico. Quest’ultimo ha rilanciato ieri alle agenzie la sfiducia verso il collega di Palazzo Madama: «Dopo la presa di distanza, Pepe si è ora cancellato dal gruppo napoletano», ha precisato. Di diversa opinione è però l’accusato: «Io sono del meetup di Acerra e Casalnuovo non appartengo al meetup di Napoli. Eppure, hanno indetto una riunione alle 15, nonostante non potessi partecipare perché ero impegnato a Cosenza, ad un incontro sull’emergenza ambientale. Hanno cambiato forzatamente l’odg dell’assemblea, sia Fico che la senatrice Vilma Moronese, affinché il meetup di Napoli prendesse le distanze da me. Hanno deciso una sfiducia che non era all’odg, una trentina di persone su 5.000 iscritti. Tutta gente del Vomero per giunta, la zona dove abita Fico. Trenta persone che sfiduciano un senatore della Repubblica. Eppure più volte ho chiarito sulle rendicontazioni – aggiunge – rispondendo alle richieste che arrivavano dalla base. Mi dissocio da questo attacco e modo di procedere. Oltretutto vogliono liberarsi della punta di diamante dell’ambientalismo in Campania proprio nel momento in cui si discute di ecomafia: le forze che hanno creato l’emergenza a Napoli e dintorni sentitamente ringraziano. Non mi spiego come si voglia delegittimare una persona che si è distinta per queste tematiche sul territorio». Altre frange di militanti si stanno riunendo in questi due giorni tra Acerra e Casalnuovo. «Date le ultime decisioni prese dai magnifici 40 del meetup di Napoli – si legge nell’invito – il senatore Pepe ritiene opprtuno chiarire le sue posizioni». Già, i magnifici 40, che nelle pagine degli attivisti sono già soprannominati i “fichiani”, sembrano aver sollevato con la loro decisione un polverone.

MoVimento 5 Stelle Bartolomeo Pepe 2

LA DIFESA SU PEPE – Uno dei punti accusa è la eliminazione del senatore dal meet up di Napoli. Una chiara presa di distanza, secondo alcuni, tra l’eletto e la base. In realtà i malumori sotto il Vesuvio iniziano da Febbraio. In rete si chiedono chiarimenti da parte degli attivisti sulle restituzioni dell’indennità del senatore Pepe. A partire dal 3 inizia sul mu un tread lungo 30 pagine. con posizioni differenti degli attivisti. «Mi aggrego anch’io: da attivista che ha cuore il M5S come esempio di trasparenza assoluta, ho assolutamente bisogno di sapere e “sentire” che tutti i nostri cittadini eletti rispettino fino in fondo sia il codice etico di comportamento che il non-statuto», chiede Alessandro. «Mi sembra un processo con una corte di parte a giudicare – incalza un altro – anzi qualcuno si è subito aggregato in stile caccia all’uomo contro un senatore per motivi di antipatia personale senza nemmeno capire qualcosa di conti». È a partire da questo tread che inizia la difesa del senatore con diversi tentativi di chiarimento sulla sua busta paga. Nei mu gira perfino un pdf denominato “Pepe sotto torchio” dove si accusa la mano di altri colleghi di Roma dietro i maldipancia dei “telecomandati” nella base. «Il fatto – conclude il documento con la presunta firma dei collaboratori e del senatore – che noi si sia sotto accusa sugli accantonamenti, (a fronte dei 3000 euro che abbiamo messo da parte noi) proprio mentre altri accantonavano ingenti cifre per collaboratori che pur non essendo conviventi vivono insieme al senatore, ci fa pensare alla strumentalità dell’accusa e la cattiveria con cui è portata, non scusa la minchioneria, e in qualche modo, dimostra come gli accusatori, senatrici comprese, si disinteressino del danno cagionato al movimento intero con queste azioni denigrative chiederemo siano punite ex lege per il fatto che non tutelano un principio o un valore come l’onestà ma sono costruite ad arte contro un eletto, (corretto) del movimento5stelle».

Un post nel Mu Napoli che accusa il cambio odg all'ultimo momento
Un post nel Mu Napoli che gira ora su Fb e accusa il cambio odg all’ultimo momento

Eppure l’incontro si è tenuto con militanti decisamente delusi verso il senatore. «Facciamo un documento lo controfirmiamo tutti quanti. Tutti quelli che si comportano in modo disonesto e strumentale escono fuori dal MoVimento», incalza un attivista durante la riunione cittadina. In chat chi segue la seduta via streaming commenta: «Pepe. Parlano a nome di chi? Si sono autoproclamati nostri rappresentanti a nostra insaputa?». «I nostri rappresentanti – spiega un attivista in assemblea – devono attenersi alla linea dei nostri certificati sui meet up con il consulto on line. Legittimo avere delle opinioni personali ma non è giusto che oggi Pepe domani qualcun’altro possa rilasciare dichiarazioni che possono danneggiare il MoVimento in modo grave. Se il senatore Pepe si comporta in questo modo io propongo una votazione on line sulla sua espulsione». «Quando io ho visto Bartolomeo nella mia lista – spiega una candidata alle nazionali – io mi sono tolta». Definisce l’attivista “essere” e poi incalza: «Il mio nome non può esser affiancato ad un signore del genere. Prima Bartolomeo ci voleva in coalizione con l’Idv…Uno che gioca sotto», la discussione va avanti il tutto, ovvio, senza la presenza fisica e virtuale del senatore in questione.

guarda la gallery:

(La base e le perplessità sulla sfiducia)

AGROPOLI CON NAPOLI CONTRO PEPE – Agropoli invece segue la linea decisa a Napoli. Lo fa con un comunicato, sempre pubblicato su Cittadini in MoVimento:

Il Meetup NAPOLI sfiducia il senatore PEPE.

Questa è la risposta dei territori verso chi si allontana dalla retta via e si rende protagonista di supportare, fomentare ed “alimentare” feudi antagonisti come è successo nel caso del convegno farsa tenuto da lui e i suoi sodali locali ad Agropoli qualche giorno fa e di cui gli attivisti del Meet Up di Agropoli sono venuti a conoscenza solo a organizzazione avvenuta.
Anche il Meet Up dei Cittadini Cinque Stelle di Agropoli ha quindi valutato la sua posizione e dei suoi luogotenenti e ne prende le opportune distanze.
Seguirà comunicato ufficiale.

Cittadini Cinque Stelle Agropoli

Eppure sulla pagina degli attivisti 5 Stelle Agropoli e Cilento (che da poco ha ospitato un incontro con Tofalo, Sibilia e Cioffi) non figura nulla.

IL DOCUMENTO DI SOLIDARIETÀ PER PEPE – «Assemblea Cittadina fatta di Domenica alle 15.00 con poco più di 40 persone che si arrogano il diritto di discutere, decidere e perdere le distanze dal senatore Bartolomeo Pepe e con questo di fatto la possibilità di espulsione di un Senatore della Repubblica Italiana dal M5S… Discussione che non era presente nell’ODG fino a qualche ora prima, ODG preparato in fretta e furia e terminato nelle sue parti alle 13.10 dello stesso giorno… Il senatore era pronto a partecipare alla riunione il giorno prima perchè oggi impegnato a Cosenza per un convegno sull’Emergenza Salute e Ambiente. Roberto Fico poteva esserci Sabato pomeriggio perché la riunione con il sindaco De Magistris non c’è più stata. Ma tutto questo è normale?», chiede in rete un attivista campano. «Solleviamo la provincia, come attivisti andiamo a fare dichiarazioni ai media, facciamo un contro-comunicato, vediamo come si mettono…hanno creato tutte le premesse per una scissione come in Sardegna….l’avevo detto tempo fa….». Sul mu parte un documento di solidarietà verso il senatore:

La feroce offensiva politico-mediatica a tutto campo che viene sferrata in queste ore nei confronti del senatore Bartolomeo Pepe da una minoranza di attivisti m5s di napoli che in maniera del tutto arbitraria si arrogano privileggi a loro mai concessi ed in maniera illeggittima decisioni a loro non dovute diffamando a mezzo stampa il cittadino Pepe. Ritenendo ovviamente “agghiaggiante” la campagna diffamatoria nei confronti del Cittadino Bartolomeo Pepe con questo documento l’ organizzatore di questo evento ed eventuali sottoscrittori assumendosene ogni responsabilita dichiarano di essere totalmente solidali con il cittadino Bartolomeo Pepe.

«Uno vale uno, non è sinonimo di “uno vale l’altro”. Ne abbiamo già avuto ampia prova», conclude un utente.

LEGGI ANCHE: Bartolomeo Pepe e la verità sulla «sfiducia» del MoVimento 5 Stelle di Napoli

ESPULSIONE IN STAND BY Bartolomeo Pepe ieri ha voluto incontrare incontrare alcuni attivisti in Campania. Non era presente, quindi, alla riunione prevista ieri sera in Senato. «La questione di Pepe è diversa – ha spiegato il senatore Gianluca Castaldi – lui è stato sfiduciato dal meetup di Napoli, in realtà la sua base è un’altra visto che è iscritto altrove». Ma il “fuoco incrociato” continua. Roberto Fico ha infatti dichiarato che Pepe, per evitare di confrontarsi con il meetup napoletano, avrebbe deciso di defilarsi restando iscritto ai soli mu di Acerra e Casalnuovo. «Anche se lui – racconta Fico – dichiara il contrario, ovvero di essersi ritrovato fuori, di essere stato cancellato dal meetup». La riunione dei senatori di ieri aveva all’odg, tra le altre cose, la nomina dei membri 5 Stelle nella commissione di inchiesta sui rifiuti ed ecomafie, posto che vedeva lo stesso Pepe tra i possibili candidati. Si racconta di una riunione della scorsa settimana in cui Pepe andò su tutte le furie prendendosela proprio con il capogruppo Santangelo, reo, a suo dire, di volergli sottrarre il tema delle ecomafie. «Stava per mettergli le mani addosso – ha raccontato una senatrice alle agenzie a Madama – e ha assicurato che se gli avessero sottratto le ecomafie non sarebbe rimasto un minuto di più». Eppure per ora la questione Pepe è in stand by. «Espulsione? Non conosco la vicenda, ho appreso dai giornali della votazione napoletana. Se lui poi oggi non c’è può darsi che la questione venga affrontata in una prossima riunione, oggi l’ordine del giorno è abbastanza ricco», ha chiarito Santangelo. Roberto Fico contro Pepe? «Mi sembra una contrapposizione alimentare – ha sdrammatizzato l’ex capogruppo Nicola Morra – ma ignoro la vicenda, non si giudicano le persone ma i comportamenti, se verremo investiti della questione valuteremo con serenità». «Io non ho partecipato a quella riunione, chiedete all’interessato», ha detto a denti stretti ai cronisti Vilma Monronese mentre entrava nell’aula della decima commissione, smentendo di fatto, il comunicato girato per primo on line. L’assemblea domenicale e le sue decisioni rischiano di creare non poche grane future, smentendo gli animi di una intera regione o rischiando di portare il MoVimento verso una ulteriore espulsione.

Share this article