Amanda Knox: i colpevoli per gli americani siamo noi?

C’è chi azzarda paragoni con i processi alle streghe di Salem o con i tempi dell’Inquisizione. O chi si scaglia contro il sistema giudiziario italiano, definito come «viziato e corrotto». Ma c’è anche chi “consiglia” agli studenti americani di «non andare più in Italia», attaccando il nostro Paese: dopo l’appello bis di Firenze sul caso del delitto Meredith Kercher, con Amanda Knox e Raffaele Sollecito dichiarati colpevoli e condannati rispettivamente a 28 anni e sei mesi e 25 anni di carcere, su alcuni media americani e soprattutto sui commenti degli utenti statunitensi sui media e sui social network non manca chi critica l’Italia, parlando di “persecuzione giudiziaria” ai danni delle propria cittadina e attaccando il verdetto della corte fiorentina.

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IL CASO MEREDITH E LE ACCUSE CONTRO L’ITALIA – Se i giudici fiorentini avevano ieri decretato la colpevolezza di Knox e Sollecito, per i due ex fidanzati l’unica consolazione era arrivata dalle misure cautelari. Se Sollevito temeva l’arresto i giudici si sono limitati a un divieto di espatrio, mentre per Amanda – che si trova «legittimamente nel suo Paese di origine», gli Stati Uniti, hanno spiegato i giudici nella sentenza – non è stato deciso alcun provvedimento cautelare. Il verdetto ha scatenato non poche polemiche negli Stati Uniti: diversi quotidiani sono tornati ad attaccare il nostro sistema giudiziario, definendo Amanda “innocente” e “vittima” delle disfunzioni nel nostro sistema. mentre si parla di nuova “svolta drammatica” nel caso. Già in passato, nel marzo 2013, dopo la sentenza di Cassazione e le assoluzioni annullate per Knox e Sollecito, il sistema italiano era stato definito “carnevalesco”.  La stessa accusa è rilanciata sempre dall’Atlantic, dove si spiega come sia stata ribaltata la precedente sentenza di assoluzione:

«Knox ha atteso il verdetto dalla sua casa di Seattle. Improbabile che le autorità italiane richiedano l’estradizione fino a quando il verdetto non sarà definitivo. In base al sistema italiano, il processo potrebbe richiedere fino a un altro anno di tempo . Alcuni esperti dicono che è improbabile che la Knox sarà estradato in Italia, anche perché si rischia di danneggiare i rapporti internazionali tra i due paesi»

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Si riportano anche le parole del giornalista Tobias Jones, che sul Guardian, subito dopo il verdetto di assoluzione del 2011, spiegò come nel nostro paese “quello che succede di solito è lasciare la porta aperta fino al successivo grado di giudizio. Così tra appello e Cassazione, tutto può essere stravolto”. Un eccesso di “garantismo” o un sistema contorto, secondo i media americani. Altri quotidiani spiegano invece come con la condanna e i prossimi passi del processo ci sia il rischio di una lunga contesa sull’estradizione. Sempre sul Guardian si legge come il verdetto per l’omicidio di Meredith Kercher potrebbe creare una disputa diplomatica tra i due paesi. Per evitare di consegnare Knox alla giustizia italiana Washington dovrebbe violare il trattato sull’estradizione del 1983.

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LE REAZIONI SUI SOCIAL – Da Seattle, dove è stata raggiunta per telefono dai suoi difensori, la diretta interessata già ieri aveva replicato  facendo sapere di essere «spaventata e rattristata dal verdetto» e di sentirsi vittima di una «persecuzione ingiusta». Chi era con Raffaele ha invece spiegato di averlo visto «incredulo»di fronte al verdetto. E Knox viene considerata una vittima anche dai propri concittadini, come si legge in diversi commenti sui social e sui quotidiani locali


Basta leggere alcuni commenti per comprendere come, nel caso Mercher, l’unico responsabile secondo gran parte dell’opinione pubblica americana sembri il sistema giudiziario italiano, definito a più riprese come “medioevale”, “corrotto”, “arcaico”. C’è anche chi azzarda riferimenti alla politica italiana: «Solo quando risuciranno a condannare alla galera Berlusconi per tutti i suoi oltraggi contro il popolo italiano, forse potrò rispettarli», si legge. Altri rilanciano: «Mi dispiace, ma io odio l’Italia». Altri azzardano riferimenti a periodi bui del passato, come l’Inquisizione o la caccia alle streghe: «Questo caso è stato gestito alla stregua del processo alle streghe di Salem», ha affermato un utente, tra i commenti all’articolo di Gawker.com. Altri invece rilanciano: «Mi dispiace ma mi sembra abbastanza evidente che il vagabondo spacciatore abbia violentato, derubata e ucciso la compagna di stanza». Tutti provano a lanciare il proprio verdetto, sostituendosi alla giustizia italiana. Su Twitter i commenti non sono migliori:

 

 

«La giustizia italiana è una barzelletta», ripetono non pochi utenti. Convinti dell’innocenza di Amanda Knox e critici contro il nostro Paese. Su “The Conversation.com” c’è però anche chi difende l’Italia, ricordando come la tendenza della stampa americana sia stata quella di parlare poco delle prove del processo, preferendo screditare con semplici “stereotipi” il sistema giudiziario italiano (“arcaico e medioevale”), definendolo responsabile della condanna di Knox. « Nina Burleigh , che ha scritto un libro sul caso Knox, ha incolpato gli atteggiamenti italiani nei confronti delle donne , legandoli alla situazione della studentessa americana condannata nel delitto. Nessuno sembrava chiedersi in realtà se Knox avesse o meno partecipato al delitto di Meredith Kercher», ha concluso il quotidiano on line.

 

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